amadeus carlo conti sanremo festival

"VENTI CANTANTI DEL PROSSIMO SANREMO ERANO STATI AI MIEI FESTIVAL, SONO FELICE CHE SIANO TORNATI" - AMADEUS SOSTIENE DI "NON CONOSCERE L’INVIDIA E IL ROSICAMENTO", MA MANDA UN PIZZINO A CARLO CONTI RIVENDICANDO IL LAVORO SVOLTO DA DIRETTORE ARTISTICO DEL FESTIVAL - "'AFFARI TUOI'? SE RAGGIUNGE QUESTI ASCOLTI, VUOL DIRE CHE DE MARTINO LO FA BENE" - E SUL SUO FLOP DI "CHISSÀ CHI È":  "MI ATTACCAVANO ANCHE SE FACEVO IL 73% DI SHARE, FIGURIAMOCI COL 3" - LA FUGA DALLA RAI: "CAMBIARE È PIÙ FORTE DI ME, MA..."

Estratto dell'articolo di Silvia Fumarola per "La Repubblica"

 

amadeus la corrida 7

Tra meno di due mesi si aprirà il Festival di Sanremo del “dopo Amadeus”, il conduttore dei record di ascolti. Per Carlo Conti una sfida; Amadeus lo vedrà da spettatore. Dopo 25 anni di Rai, a 62 anni a settembre è ripartito da Warner Bros. Discovery: il grande salto, una nuova vita sul Nove.

 

Quattro mesi di passione, Chissà chi è (I soliti ignoti), il preserale che non decolla, fa anche un tutorial per spiegare come trovare il canale sul telecomando. Poi la scommessa su un titolo vintage, La corrida, simbolo della tv generalista, che invece conquista il pubblico. Le carriere in televisione sono strane, anche per i campioni: alla fine si è preso la sua rivincita. Non si è abbattuto prima, non si esalta adesso, ma è soddisfatto: «Ho sempre creduto nella Corrida», racconta, «regala leggerezza».

amadeus la corrida 3

 

La sera di Natale, l’ultima sfida tra i dilettanti allo sbaraglio, sul Nove, è stata vista da una media 1.047.000 gli spettatori (7.9% di share), raggiungendo il milione e mezzo (10.4%) in simulcast sui canali di Discovery. È rimbalzata sui social e ha avuto, grazie alle clip, cento milioni di visualizzazioni. […]

 

Ora che farà?

«Sto cercando nuovi format, per l’access time e per la sera. Sono a Discovery per sperimentare, la cosa bella è che non ho sentito nessun tipo di pressione. Farò qualche numero zero, è sempre una sfida».

 

carlo conti amadeus

Ha creduto subito nella Corrida?

«Sì. Era una vecchia promessa che ci eravamo fatti con Marina Donato, la vedova di Corrado, tre anni fa. Mi aveva chiesto se mi sarebbe piaciuto condurla. Stavo facendo il Festival di Sanremo. Le dissi: “Quando finirò, giuro che ci rincontriamo”».

 

Solo che era cambiato tutto.

«La chiamo: “Marina, non sono in Rai sono sul Nove”. Mi ha detto subito sì. Sono sereno, cerco di fare il massimo per l’azienda dove lavoro, ci metto la passione. Ho fatto La Corrida come volevo io, più con l’amore che ragionandoci, con affetto per il programma e per chi lo ha creato. Sono andato dritto per la mia strada, lavorando come so fare. È un risultato importante per il Nove, sono felici. Stiamo insieme da quattro mesi, c’è un lavoro lungo da fare».

 

amadeus

Con “Chissà chi è” è andata molto meno bene.

«Lo ripropongo in prima serata dal 9 gennaio in chiave diversa, per portare allegria e spensieratezza. Il gioco sarà un pretesto, la vincita sarà devoluta all’Airc, l’Associazione della ricerca contro il cancro».

 

Le critiche l’hanno ferita?

«Quando leggevo cose gratuite, sì. Erano gli stessi che mi attaccavano anche se facevo il 73% di share, figuriamoci col 3. Si va avanti».

 

Quindi è sempre stato sereno?

«Ma certo. Non ho tolto niente a nessuno, ho fatto una scelta di vita. Mi piacciono le sfide impossibili dai tempi della radio, a DeeJay. Ho fatto cose imprevedibili: lasciai il Festivalbar, dopo quattro edizioni, senza ragione.

 

AMADEUS SI COMMUOVE NEL DARE L'ADDIO A SANREMO

Il povero Vittorio Salvetti, buonanima, che per me è stato un secondo padre, mi disse: “Ti inchioderei qua, ma capisco che tu voglia cambiare”. Dopo un po’ sento il bisogno di andare via, anche quando le cose funzionano. Sarà una vena di follia, che ne so, forse ci vorrebbe uno psicanalista. Lo faccio con serenità, mi piace cercare nuove sfide».

 

Se fosse andata diversamente con la Rai, sarebbe rimasto?

«Chi lo sa. C’entra anche la curiosità, l’imprevedibilità della vita, ho sentito che dovevo andare. Al Nove ho trovato un clima bello, c’è grande considerazione di me, ho la possibilità di fare e inventare. Non che mi sia mancata dove ero, ce l’ho avuta per tanti anni.

 

AMADEUS E FIORELLO LASCIANO SANREMO IN CARROZZA

Non prevedevo, dopo di andare via dalla Rai. E continuerò ad amare la Rai, ci ho passato 25 anni, è un pezzo della mia vita. Sono arrivato con Carlo Freccero da Italia 1 e ci sono rimasto fino ad aprile. Non posso non avere riconoscenza per chi mi ha permesso di lavorare bene per tanti anni».

 

Cosa significa per lei «lavorare bene»?

«Avere accanto persone che credono in te, che ti lasciano totale libertà in un’azienda. Se non ti limiti a fare il conduttore, devi avere i dirigenti che si fidano di te, e io ne ho avuti: Angelo Teodoli, Fabrizio Del Noce, Carlo Fuortes, Andrea Fabiano, Teresa De Santis, Stefano Coletta. Tutte persone con cui ho lavorato bene».

 

Poi, però, qualcosa a Viale Mazzini, è cambiato.

amadeus in gai mattiolo

«Per tutta una serie di cose. Quando si è fatta viva Discovery avevo voglia di provare qualcosa di nuovo, dopo cinque edizioni del festival di Sanremo e dopo aver riportato al successo Affari tuoi. Non ci credeva nessuno, era un programma abbandonato, morto, mi guardavano come un pazzo».

 

Non ha rimpianti?

«Sono felice quando le cose continuano ad andare bene, L’eredità è il preserale più longevo, auguro il successo ai programmi che ho fatto. Posso avere mille difetti, ma non conosco l’invidia e il rosicamento».

 

Le capita di vedere “Affari tuoi”?

«Faccio zapping, certo, mi capita. Se raggiunge questi ascolti, vuol dire che De Martino lo fa bene».

 

Neanche un po’ di nostalgia per Sanremo, dopo l’annuncio della lista dei cantanti?

«Venti di loro erano stati ai miei festival, sono felice che siano tornati a Sanremo. Più che nostalgia, ho voglia di ascoltare le canzoni. Anche quello è giusto così, faccio il mio in bocca al lupo a Carlo Conti. Sarà un Sanremo di bella musica, sono curioso da telespettatore».

carlo conticarlo conticarlo conti

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…