ariana grande

NO FEAR! QUI NON C’E PAURA! MANCHESTER CANTA IL SUO NO AL TERRORE: DAI TAKE THAT E ROBBIE WILLIAMS A MILEY CYRUS, DA JUSTIN BIEBER AI COLDPLAY, IL MONDO DEL POP RISPONDE ALL’APPELLO DI ARIANA GRANDE - "VINCERÀ L' AMORE" A SORPRESA ARRIVA PERSINO LIAM GALLAGHER, ESKIMO ARANCIONE D’ORDINANZA, E PARE L'ENNESIMO REGALO DI UNA SERATA INDIMENTICABILE - VIDEO

 

 

 

 

 

 

 

Maurizio Crosetti per la Repubblica

 

manchester 6manchester 6

Quanto sono belle tutte queste figlie che ballano, con le macchinette dei denti che brillano come diamanti o piccole stelle nella sera. Non hanno paura: sono talmente vive. Perché stavolta la morte non l' hanno mica fatta passare, devono averla fermata ai controlli di sicurezza.

 

Non c' era posto per lei tra le bimbe con le orecchie di coniglio, le portano nei cerchietti in testa, dipinte a pennarello sulle guance, appuntate sulle magliette come coccarde, loro sono piccole e invece Ariana Grande è grandissima, loro la adorano e lei ha organizzato questo Live Aid dei ragazzini in una settimana: ha trascinato qui mezzo mondo della canzone, due settimane dopo le bombe che proprio a Manchester avevano ucciso 23 persone al suo concerto, e 12 avevano meno di 16 anni.

 

liam gallagher chris martinliam gallagher chris martin

Cinquantamila cuori, una folla immensa nell' Old Trafford Cricket Ground perché stare a casa voleva dire arrendersi, non esserci significava dar ragione al terrore. Molti erano qui da due giorni, accampati accanto allo stadio di Beckham e Mourinho, ragazze avvolte dentro mantelline colorate che sembrano caramelle. Tantissimi sono arrivati in treno alla Piccadilly Station ma senza zaini e senza borse, non portate niente aveva detto il capo della Polizia. Solo panini e bibite, qualcosa da sgranocchiare e poi gli oggetti che ricordano i bambini morti e feriti, i ricoverati al Royal Manchester Children' s Hospital: palloncini e peluche, orsetti, stelle, pecore di lana, api giganti.

liam gallagherliam gallagher

 

In tanti hanno scritto parole da mostrare alle telecamere, «We stand together», «We are strong», «For our angels» e poi hanno agitato braccia che sembravano spighe nel vento. One Love Manchester: un concerto come atto politico e sociale, semplice forma di resistenza umana. «Siate forti, nessuno può decidere per voi la vostra vita», ha detto Ariana nemmeno 24 ore dopo il terrore di Londra: «Prego per loro». E i ragazzi lo sono stati, forti. Sono venuti lo stesso anche se il capo dell' apparato di sicurezza, "l' anello d' acciaio" creato attorno allo stadio con elicotteri, furgoni e mitra - lui si chiama Stuart Ellison ha ammesso: «Un nuovo attentato è altamente probabile, l' allarme è altissimo». E devono averne di coraggio questi padri e queste madri, per lasciare che i loro ragazzi siano qui ad ascoltare Take That e Coldplay, Robbie Williams e Miley Cyrus. «Ci vogliono spaventati e non lo siamo», ha spiegato per tutti Olivia Hunt, che ha 16 anni e all' altro concerto c' era, e ha rischiato di morire però è tornata da Londra con mamma Suzie e con sua sorella Monica, hanno preso la Citroen celeste ed eccole qui, le orecchie di coniglio disegnate sul viso e un sorriso in faccia alla morte.

robbie williamsrobbie williams

 

katy perrykaty perry

Quanti sono questi figli e fratelli, mai visto un simile oceano di gioventù. E come si fa a non pensare a piazza San Carlo, ai 1527 feriti di Torino, ai ragazzini che guardavano la Juve dentro uno schermo e per poco il panico non li ha calpestati tutti. Perché si è tutti un' anima sola e una sola fragilità. «Vogliono insegnarci la paura, però io qui vedo solo amore», dice Pharrell Williams prima di mettersi a cantare, prima che arrivi lei, la regina alta un metro e mezzo, Ariana Grande che canterà mangiandosi le lacrime sotto una pioggia di stelle filanti. E quando consegna all' aria l' ultima nota, sullo schermo compare Stevie Wonder: «Se qualche pazzo vuole accostare la violenza e dio, io vi dico che questo non esiste».

 

justin bieberjustin bieber

Se il 22 maggio le bombe al perossido di acetone avevano straziato la città, ieri la città ha rivendicato la bellezza e l' arte, l' armonia di un canto corale che è stato molto più di un concerto e che resterà nel tempo. Con calma e pazienza, 50 mila persone si sono messe in fila per i controlli, hanno seguito i percorsi e si sono ordinatamente disposte nell' anfiteatro che alle sette di sera era accarezzato da un tramonto da brividi. I militari hanno sorriso molto, si sono fatti i selfie con gli spettatori, alcuni hanno pure danzato. Si è pianto e si è riso, si è preso nota sul cellulare dell' indirizzo per le donazioni in denaro (redcross. org.uk/love): 2 milioni di sterline raccolte solo con la vendita dei biglietti. Andranno ai parenti delle vittime perché nessuno ha intascato un penny, anche gli addetti al servizio d' ordine hanno lavorato gratis e i giornalisti accreditati hanno offerto un minimo di 50 sterline.

pharrell williams miley cyruspharrell williams miley cyrus

 

Qualcosa di non molto lontano dal memorabile Live Aid di Bob Geldof (1985, ormai), contro la carestia in Africa. «L' unica medicina del mondo è l' amore» ripete Ariana Grande ormai uscita dalla scatola Disney, emozionatissima, "broken" come si era definita dopo l' attentato e invece rieccola qui, e non è una sera di zucchero filato ma di carne e lacrime.

 

one directionone direction

Prima di cantare aveva visitato le bambine all' ospedale, una di loro ha fatto in tempo a uscire ed esserci, si chiama Lily Mann e le rappresenta tutte, ha 8 anni come li aveva Saffie Rose Roussos, quel sorriso lo ricordiamo bene, è la vittima più piccola. Cinquemila che c' erano il 22 maggio non hanno pagato il biglietto, ospiti di Ariana perché tornare vuol dire insistere, e resistere. E pazienza se in migliaia hanno fatto i furbi, simulando di essere stati anche loro all' Arena quell' altra volta: ora rischiano una denuncia per falso.

 

Piccolezze umane dentro un giorno enorme. «Guardate verso il cielo e cantate forte» ha detto alla moltitudine Gary Barlow, e intanto quel cielo non si decideva a diventare scuro, forse neppure lui voleva smettere di esserci. A sorpresa arriva persino Liam Gallagher, e pare l' ennesimo regalo di una serata a suo modo indimenticabile.

 

pubblico manchesterpubblico manchester

Qualcuno, uscendo dall' arena avrà pensato alla frase di Gandhi, non l'odio è il nemico ma la paura. Però stavolta nessuno le ha dato la soddisfazione di esistere, pure lei è rimasta bloccata ai cancelli e non ha superato i controlli. E guardando bene la folla che se ne stava andando a concerto finito, quanti genitori e nonni lì nel mucchio: tutti quelli che hanno accompagnato i più piccoli perché il coraggio non si spiega, si mostra. Tantissimi sorridevano. Il militare gigantesco, una specie di gorilla. I molti che si tenevano per mano. La bambina con i capelli di zucchero filato e quell' altra, piccola, che davanti ai poliziotti armati faceva le bolle di sapone.

chris martinchris martinariana grande 15ariana grande 15katy perry 2katy perry 2ariana grandeariana grandemiley cyrus the black eyed peasmiley cyrus the black eyed peashoward donald e gary barlowhoward donald e gary barlowmark owenmark owen411a474700000578 4570410 image a 290 1496612401303411a474700000578 4570410 image a 290 1496612401303

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI. LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UNA FRECCIATA-AVVERTIMENTO ALL’AMICO LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...