rajae bezzaz

BEZZAZ E IMPOSSIBILE - PARLA LA MUSULMANA POCO ORTODOSSA RAJAE BEZZAZ, INVIATA DI "STRISCIA LA NOTIZIA" ED EX "GF11": "LAVORO SU IMMIGRAZIONE E DIRITTI DELLE DONNE, PERÒ NE HO PRESE MENO DI BRUMOTTI. VIVIAMO IN UNA SOCIETÀ DOVE L'UOMO SEMBRA DIVENTATO IL MOSTRO, MA IO SONO UNA FEMMINISTA CHE AMA GLI UOMINI. L'ITALIANO NON È RAZZISTA, È BOMBARDATO DA FAKE NEWS E RAPPRESENTATO IN POLITICA DA PERSONE CHE NON GLI SOMIGLIANO..."

1 - CHI È RAJAE BEZZAZ

Da “il Giornale

 

rajae bezzaz 9

Rajae Bezzaz è nata a Tripoli il 20 luglio 1989, da genitori marocchini, il padre, Mohamed, berbero di Khemisset e la madre, Jamila, di Khouribga. Ha due fratelli: Sakina, stilista, e Youssef.

 

Ha vissuto a Como, Lucca e Catanzaro e nel 1998 si è trasferita a Bologna dove ha frequentato la scuola MusicArti, studiato teatro e coltivato la passione per la recitazione. Inizia a partecipare a film e serie televisive quali «S.P.A, AmeriQua» e «Maschi contro femmine».

 

RAJAE BEZZAZ - L ARABA FELICE

Nel 2011 diventa molto popolare partecipando al Grande Fratello 11. Dal 2015 è inviata del programma satirico «Striscia la notizia». Ha lavorato per Radio Zeta e Rtl 102.5. Ha appena scritto un libro dal titolo «L'araba felice: La vita svelata di una musulmana poco ortodossa», Cairo editore.

 

Si sente gemella diversa di Michelle Hunzinker («Veniamo da due mondi opposti, lottiamo per le donne e abbiamo lo stesso sorriso»), ama l'equitazione e andare in bicicletta, sa ballare la danza del ventre e tifa per il Milan.

 

2 - RAJAE BEZZAZ: "SONO UNA MUSULMANA RIBELLE. E GLI ITALIANI NON SONO RAZZISTI”

Massimo M. Veronese per “il Giornale

 

È un'eroina dei due mondi come Anita Garibaldi e presidia un confine minato dal pregiudizio con l'arma del sorriso, che ha bellissimo, sicura di sminare con il tempo diffidenze dure a morire.

rajae bezzaz 1

 

Si dice «portatrice sana di integrazione» e a Striscia la notizia lavora su immigrazione e diritti delle donne. Spesso rischia. Ha scritto L'araba felice. La vita svelata di una musulmana poco ortodossa e spiega: «In bilico tra due mondi mi sento una contraddizione che cammina». Ma ha fiducia nel futuro. Il suo nome del resto, Rajae, significa «speranza».

 

Rajae, lei dice di essere stata una bambina sorridente, curiosa, chiacchierona e ribelle. Praticamente come adesso...

«Difendevo i più deboli già dall'asilo: l'indole battagliera è vocazione naturale e un'eredità di famiglia».

 

rajae bezzaz

Le donne della sua famiglia, a cui ha dedicato il libro, sono così?

«Ognuna di loro ha dovuto lottare duramente per costruirsi un futuro».

 

A partire da nonna Rkia...

«Si è sposata a 12 anni, non è andata a scuola, ha messo al mondo nove figli. Poi a 40 anni ha imparato a leggere e scrivere e fondato un atelier di moda. Si è fatta da sola in famiglia e sul lavoro. Quando racconto che si è sposata a 12 anni mi dicono "siete dei barbari", ma la cosa va contestualizzata nell'epoca di mia nonna. Oggi è un abuso, ieri era la salvezza di una donna: consegnarla a una famiglia che poteva garantire il futuro era un atto d'amore».

 

E il nonno?

«Nonno Ahmed era un gigante buono che si spaccava la schiena in miniera ogni giorno, il vero femminista della famiglia. Da piccola mi metteva sul tavolo e mi faceva recitare poesie, mi faceva sentire una superstar. La sua scomparsa è stata il dolore più grande della mia vita».

rajae bezzaz 12

 

È vero che sua mamma lavorava per la Digos?

«Aveva studiato per diventare insegnante, ma ha fatto di tutto per darci e darsi una vita migliore: lavapiatti, donna di servizio, traduttrice in tribunale. A Lucca fu ingaggiata da Digos e Interpol per tradurre intercettazioni in inchieste su spaccio di droga e tratta di ragazze africane. Fu anche minacciata da uno squilibrato che aveva fatto arrestare».

 

Da sei anni inviata di Striscia. Si ricorda il primo servizio?

«In Campania, su una cooperativa che lucrava sugli immigrati e li costringeva a vivere in condizioni disumane. Finì a botte, a colpi di bastone: per me uno choc, ma anche uno scoop ripreso dal Guardian».

 

rajae bezzaz 11

Le ha prese più lei o Brumotti?

«Molte di più Brumotti. Con me il più delle volte mostrano il pugno».

 

E a insulti come andiamo?

«Gli italiani mi accusano di difendere gli immigrati, gli immigrati mi attaccano perché dicono che mi sono venduta. Da Striscia ho imparato che finché gli insulti arrivano da tutte e due le parti vuol dire che andiamo bene. Ci sono però anche molte donne arabe che mi dicono: sei il nostro orgoglio, dici al mondo che non siamo solo burqa e casa».

 

rajae bezzaz 10

Quando se l'è vista brutta?

«A Roma, l'anno scorso, siamo stati accerchiati durante il servizio su un uomo che non pagava l'affitto, approfittando del blocco degli sfratti. Arrivarono questi uomini con la rabbia e la cattiveria negli occhi. Mi son detta: stavolta mi spaccano la faccia».

 

E lei cosa ha fatto?

«Ho pensato: facciano pure. Io sono qui per difendere i diritti di una persona che ci ha chiamato perché si fida di noi, non posso tradirla. Se mi rompono il naso me lo rifaccio».

 

rajae bezzaz

È vero che mamma voleva che diventasse assistente sociale?

«A lei piaceva aiutare il prossimo e mi diceva: tu sei altruista come me, è il lavoro perfetto per te. Da piccolina invece adoravo fare belli gli altri, mi divertivo soprattutto a truccare mio nonno: diceva che ero la sua piccola estetista. Anche fare il magistrato però mi stuzzicava tanto».

 

E invece?

«Ho fatto di tutto. Ho venduto bulloni, gelati, alcolici, sono stata hostess nelle fiere, promoter di sigarette, segnavo i punti nei tornei di biliardo. Non esattamente quello che predica il Profeta...».

 

rajae bezzaz

Ha dichiarato che «niente è più importante della libertà».

«Perché a me è costata cara: me ne sono andata di casa a 15 anni, mi sono pagata la scuola, so cosa vuol dire non avere soldi per mangiare, dover pagare l'affitto ogni mese. La vera realizzazione passa dall'emancipazione, l'indipendenza economica è la base per ogni donna. Ecco perché per me la libertà è tutto».

 

È vero che doveva sposare un rampollo di sangue blu?

«Si chiamava Karim, aveva 25 anni, famiglia imparentata con la Casa Reale marocchina: mi mostrarono anche dove avrebbero costruito la villa per noi giovani sposi, sua madre mi trovava perfetta per lui. Ma lui non lo era per me».

 

Lei dice: sono molto più brava come amica che come fidanzata.

«Però sto migliorando nei rapporti con l'altro sesso. Il dovermi emancipare così giovane mi ha portato ad essere un po' diffidente nei confronti degli uomini. Un mio ex mi disse: sembra sempre che qualcuno ti voglia rubare la libertà. Aveva ragione. Ho lottato così tanto per conquistarla che ho sempre paura di perderla».

 

MAURIZIO SORGE CON RAJAE BEZZAZ

Meglio la poligamia araba o il poliamore occidentale?

«Sono due cose diverse. La poligamia nel mondo islamico nasce per tutelare donne e figli che senza un contratto perderebbero diritti e eredità e non è vista tanto di buon occhio. Per il resto ognuno è giusto che viva i suoi sentimenti come meglio crede e con chi crede. La monogamia però oggi è molto complicata: se non si riesce ad essere presente al proprio partner meglio essere poligami e felici, purché siano tutti d'accordo. E vale anche per le donne».

 

MeToo: è capitato anche a lei di ricevere molestie?

«Hai voglia. Sono entrata nel mondo dello spettacolo adolescente e ho incontrato anch'io gente senza scrupoli, ma mi sono sempre difesa bene. Succede e succederà ancora».

 

Però?

rajae bezzaz ospite kika4267262rajae bezzaz kika4267401

«Viviamo in una società dove l'uomo sembra diventato il mostro, ma io sono una femminista che ama gli uomini e combatto per i diritti delle donne senza negare la differenza di genere. Dovremmo chiedere agli uomini gli stessi diritti, non cancellarli dal mondo. Le battaglie si combattono insieme».

 

Non trova che il femminismo occidentale sia meno attento alla condizione femminile nel mondo islamico? Come in Afghanistan.

«Le donne afghane sono la priorità del mondo. Quando le incontro qui in Italia piangono tra le mie braccia: non ho bisogno di andare in Afghanistan per capire le donne afghane, non ho bisogno dei talebani sotto casa per combattere i talebani. Mi è capitato comunque, da araba, di combattere battaglie da sola per le donne occidentali senza avere le donne occidentali al mio fianco».

 

rajae bezzaz 13

Chi amava da ragazzina?

«Barack Obama. Ma anche Nick Carter, il biondino dei Backstreet Boys, quello con la riga in mezzo ai capelli, non mi dispiaceva affatto...».

 

Che donne ha ammirato?

«Madonna. Donna forte, rivoluzionaria e trasgressiva. E Madre Teresa di Calcutta: da anziana mi vedo un po' come lei».

 

Perché, cosa vuol fare da grande?

«Costruire una casa che raccolga tutti i bambini che non hanno i genitori e diventare la loro Big mama».

 

Lei dice che il miglior modo di vivere questo mondo globalizzato è mescolarsi...

«Sono berbera e araba al cento per cento, ma quando vado all'estero mi scambiano per un'italiana».

 

Allora vediamo se è vero: questa è la patria del Chianti e del Prosecco ma lei non beve...

«Sono musulmana, non bigotta: ho assaggiato dei rossi meravigliosi. L'alcol, lo abbiamo inventato noi arabi ma voi lo avete perfezionato alla grande. Io però di solito mi butto sul the: the verde, the alla menta, the al gelsomino...».

 

rajae bezzaz 14

Questa è la patria del San Daniele e del Prosciutto di Parma, ma lei non mangia carne di maiale.

«Vero. Ma il maiale per noi è haram, peccato. Da piccolina a Catanzaro me lo davano a scuola. Io lo incartavo in un tovagliolo e lo davo al cane sfigatissimo del vicino».

 

rajae bezzaz 15

E sulla moda come siamo messi?

«Sono super fashionista e stravedo per tacchi e tailleur. Quando vado all'estero mi rendo conto di quanto sono fortunata a vivere in Italia, nella patria dell'eleganza. Mi sento io stessa portavoce della moda italiana nel mondo».

 

Qualche parola in dialetto la sa?

«Conosco quelli siculi. Ma nel mio intercalare dico spesso sócc'mel. Figlio dei miei anni bolognesi».

 

Okay, promossa. Lei ha la cittadinanza onoraria di un paesino brianzolo ma non quella italiana.

«Di Ceriano Laghetto, paesino leghista, per un servizio fatto per Striscia sul boschetto della droga. Ho spiegato al vice sindaco Cattaneo: guardi che non ho la cittadinanza italiana. Mi ha risposto: embè? La gratitudine non ha confini».

 

Assurdo però...

rajae bezzaz 8

«Vivo qui da quando avevo 9 anni, sono libera professionista da 11, pago le tasse. Non ha senso che chi contribuisce alla crescita economica e culturale del Paese venga considerato straniero».

 

Cosa vuol dire essere italiana?

«Non sono italiana di nascita ma amo l'Italia come se fosse la mia Patria e sono pronta a difenderla contro chiunque. Non riuscirei a vivere in un Paese senza sentirlo mio».

 

rajae bezzaz 7

E in cosa si sente musulmana?

«I miei valori sono figli della religione islamica e della cultura araba, io oggi li vivo in maniera totale anche se moderna. Recito le mie preghiere ovunque e osservo il digiuno anche se devo lavorare».

 

Islamica e occidentale: più che una regola lei è un'eccezione.

«Ma le eccezioni si moltiplicheranno fino a diventare regola».

 

È più libertà la minigonna o il velo islamico?

«Sono due libertà. Ma se sono imposte sono entrambe un abuso».

 

Meglio le Veline o le Velate?

«A Striscia la notizia ho tutto, le Veline e le velate».

 

rajae bezzaz 5

Mi dica qualcosa di cattivo su Antonio Ricci, tanto mica ci sente...

«E come faccio? Non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi dato l'occasione di fare quello che amo. Dice: la satira è la mia religione e voi la offendete se non mi permettete di ridere e scherzare su tutto. È la sua religione ed è la nostra che lavoriamo con lui».

 

In Italia sono più quelli che non vogliono integrarsi o più quelli che non vogliono integrare?

«Metà e metà. In ogni caso quando vado in Marocco mi vedono come un'emigrata, quanto torno in Italia come un'immigrata».

 

rajae bezzaz 4

Come si fa a integrarsi, a mescolarsi quando le persone hanno la testa persa nel cellulare?

«Le persone non si guardano più negli occhi, leggono la realtà attraverso lo smartphone, non apprezzano più le differenze. Dobbiamo disintossicarci, smettere di vivere realtà distorte scritte da altri».

 

Più coraggioso dirsi musulmani o ridere dei musulmani?

«Io faccio tutte e due le cose. A scherzare sull'islam però ci vuole coraggio: molti musulmani vedono la religione come qualcosa di intoccabile su cui non si può fare ironia. Se imparassimo a sorridere, a prenderci un po' più alla leggera riusciremmo a spiegare meglio l'islam e la sua bellezza. L'ironia aiuta sempre a farti accettare idee diverse dalla tua».

 

rajae bezzaz 3

L'italiano è razzista?

«Penso che in questo momento sia in difficoltà, bombardato da fake news e rappresentato in politica da persone che non gli somigliano. Ma l'italiano non è razzista, non è nella sua natura, che è bellissima».

 

rajae bezzaz 6

Presepi e crocifissi offendono veramente i musulmani?

«Assolutamente no. Sono polemiche create ad arte per renderci antipatici. Io da musulmana amo le chiese e l'arte sacra. Quello che offende i musulmani è usarli per fini politici».

 

rajae bezzaz 27

E lei cosa fa a Natale?

«Mi imbuco in casa dei miei amici italiani perché c'è quel clima di famiglia che amo tanto. Simpatizzo per il Natale: non lo festeggiamo, ma i regali ci piacciono tanto. Viva Gesù».

 

rajae bezzaz 18rajae bezzaz 19rajae bezzaz 16rajae bezzaz 17rajae bezzaz 25rajae bezzaz 24rajae bezzaz 2rajae bezzaz 20rajae bezzaz 21rajae bezzaz 22rajae bezzaz 23rajae bezzaz 26

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)