BUSI CHIARISCE LO STATO DELL’ARTE: “LO SCRITTORE È E RESTA DA SOLO, E LO DECIDO IO CHI È SCRITTORE E CHI NO” - “FACCIO UN ESEMPIO IN POSITIVO TUTTO ITALIANO: FALETTI, GIORDANO, TAMARO, CAMILLERI, SAVIANO, DE CARLO,TRAVAGLIO, SITI, MELISSA P., CAROFIGLIO, BARICCO, BENNI, GRAMELLINI AVENDO INDOVINATO ALCUNI ESTESI SLOGAN AL MOMENTO GIUSTO, SONO DEI CREATIVI…”

Aldo Busi per altriabusi.it

Mi rendo conto di quanto sia stato generoso a suo tempo nel voler portare nel panorama della ricezione e della critica quella distinzione tra autore e Scrittore - che per forza di cose dovevo scrivere con la maiuscola, con più autoironia che egolatria - che non solo in Italia, ma in nessun altro Paese del mondo era mai stata fatta, intendendo per autore chi si propone di compiacere un mercato, una nicchia di (non) lettori e un loro genere del cuore - giallo, horror, fiction, sentimentale, erotico, gay, machista/femminista, magico, fantascientifico, culinario eccetera -, un gruppo politico al potere, una comunità di fedeli di una data setta, una ideologia partitica o ideale che sia e per Scrittore chi a tutto pensa, scrivendo, meno che a versare un obolo a questo o a quello per ingraziarselo.

Un autore è pur sempre un Evangelista di qualche cassa, di risonanza o commerciale o del sé, lo Scrittore no, tanto che per assurdo la maiuscola spetterebbe, incensato com'è da onori, lodi di un clan e quindi dai librai stessi, all'Autore.

Ora però, finalmente, sempre più contrariato da quella esse maiuscola, maiuscola per reazione e non per convinzione intellettuale e sociopolitica, ho capito che per ripristinare la parola scrittore in tutta la sua epocale esse minuscola, occorreva attaccare la parola autore, capire meglio chi fosse chi usa per scrivere e per pubblicare la stessa cellulosa dello scrittore ma con mezzi, modi, fini e risultati del tutto dissimili, vale a dire chi persegue un successo di pubblico, e del pubblico per com'è e per come deve restare se a successo vuole che segua successo.

D'ora in poi l'autore sarà un semplice e dignitoso creativo, come chi in pubblicità inventa uno slogan per un prodotto o un'azienda, un creativo che estende su più fogli - non chiamiamole più pagine: sono fogli - il suo slogan, quindi l'opposizione sarà tra autore e creativo: l'autore è colui che tenta di conquistare una fetta di mercato del genere letterario più in voga al momento e non ci riesce, il creativo l'autore che ci sarà riuscito, fosse pure un giornalista o uno sceneggiatore o un magistrato.

Faccio un esempio in positivo tutto italiano: Faletti, Giordano, Tamaro, Camilleri, Saviano, De Carlo,Travaglio, Siti, Melissa P., Carofiglio, Baricco, Benni, Gramellini avendo indovinato alcuni estesi slogan al momento giusto, sono dei creativi. I creativi si oppongono semmai ai creativi che, pur dandosi a un gusto, a una tendenza, a una moda, a un luogo comune all'ultimo grido non ce l'hanno fatta e sono pertanto degli autori. Un giorno vendono centomila copie dei loro fogli rilegati? Assurgono automaticamente a creativi.

Lo scrittore esce da questo e da qualsiasi altro accostamento improprio, da ogni forzata opposizione, e può ritornare a gloriarsi della propria incomparabile e irripetibile minuscolità.
Lo scrittore è e resta da solo, e lo decido io chi è scrittore e chi no.

 

 

aldo busi aldo busiBUSI per BAMSphotoBUSI per BAMSphotoAlessandro BariccoSUSANNA TAMARO

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