IL CINEMA DEI GIUSTI - INIZIA LA GRANDE STAGIONE DEI PREMI IN AMERICA CHE ANDRÀ AVANTI FINO AGLI OSCAR. IERI I GOTHAM AWARDS SONO DOMINATI DA “A DIFFERENT MAN” E “SING SING" - IN QUESTI GIORNI SI SONO LETTE VARIE LISTE DI PREVISIONI PER LE NOMINATIONS AGLI ACADEMY AWARD. PER IL CINEMA ITALIANO POTREBBERO ESSERCI BUONE SORPRESE: TRA I POSSIBILI FRONTRUNNER PER LA REGIA DI C'È LUCA GUADAGNINO PER “QUEER”. TRA I MIGLIORI FILM STRANIERI, SI SEGNALA IL NOSTRO “VERMIGLIO” - POTREBBERO ESSERCI NON POCHE POSSIBILITÀ ANCHE DI TROVARE ISABELLA ROSSELLINI COME MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA DI “CONCLAVE”… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Ci siamo. Inizia la grande stagione dei premi in America che andrà avanti fino agli Oscar. Vediamo se si vince qualcosa. Ieri sono stati consegnati a New York i Gotham Awards, dominati da due film che in Italia non si sono ancora visti, “A Different Man” e “Sing Sing”. Il primo, “A Different Man”, scritto e diretto da Aaron Scimberg, prodotto dalla A24 con Sebastian Stan nel ruolo di un attore che vuole cambiare il suo volto e diventa un mostro, è stato premiato come miglior film.
Batte campioni come “Anora” di Sean Baker, “Challengers” di Luca Guadagnino, “Babygirl” di Halina Reijn e “Nickel Boys” di RaMall Ross, che vince però il Gotham per la miglior regia. “Sing Sing”, potente dramma carcerario diretto da Greg Kwedar vince ben tre premi, miglior attore protagonista con Colman Domingo, che state vedendo nella serie Netflix “The Madness”, nel ruolo di un innocente schiaffato a Sing Sing con l’accusa di omicidio che mette su uno spettacolo teatrale, miglior attore non protagonista con Clarence Maclin e a tutto il cast come Special Tribute dei Gotham.
Gli altri Special Tributes vanno a Angelina Jolie per “Maria” di Pablo Larrain, a Zendaya per “Challengers” di Luca Guadagnino, a Timothée Chalamet e James Mangold per “A Complete Unknown”, il biopic su Bob Dylan diretto appunto da Mangold. Miglior film straniero è l’indiano “All We Imagine As Light” di Payal Kapadia, premiatissimo anche a Cannes. Miglior documentario “No Other Land”. Premiato per la sceneggiatura “His Three Daughters” di Azazel Jacobs. Il regista emergente dei Gotham è Vera Drake per “The People’s Joker” e l’attore emergente Brandon Wilson per “Nickel Boys”, che forse avete visto come apertura di Alice nella Città a Roma.
In questi giorni si sono lette varie liste di previsioni per le nominations agli Oscar. Oltre a quella di “Variety” è apparsa ieri anche quella di “Indiewire”. Piuttosto attendibile. Tra i film considerati frontrunner di Indiewire, cioè da battere, troviamo “A Complete Unknown” di James Mangold, “Anora” di Sean Baker, che trovate in sala, “Blitz” di Steve McQueen, che trovate su Apple tv+, “The Brutalist” di Brady Corbet, “Emilia Perez” di Jacques Audiard, “Conclave” di Edward Berger, “Nickel Boys” di RaMall Ross, “Sing Sing” di Greg Kwedar, “Wicked” di Jon M. Chu.
daniel craig drew starkey queer
Variety aggiunge a questo elenco “Il Gladiatore II”, che si sembra francamente un eccesso, “Dune Parte II” di Denis Villeneuve e “La stanza accanto” di Pedro Almodovar, che esce questa settimana in Italia. Nell’elenco dei cinque frontrunner per la regia compare però, accanto a Jacques Audiard, Sean Baker, Edward Berger e Brady Corbet, anche Luca Guadagnino per “Queer”. Variety, invece, toglie Guadagnino e infila sia Ridley Scott per “Il gladiatore II” sia Jon M. Chu per “Wicked”.
Tra i migliori film stranieri, attenzione, Indiewire segnala come frontrunner il nostro “Vermiglio” diretto da Maura Delpero e appena lanciato in America. Se la vedrà con film potenti, come il norvegese “Armand” di Halfdan Ullman Tondel, “Dahomey” di Mati Diop, che appare anche come documentario, “Emilia Perez” di Audiard, il franco-estone “Flow”, che appare anche come miglior film animato, il brasiliano “I’m Still Here/Ainda estou aqui” di Walter Salles, l’irlandese “Kneecap” di Richard Peppiatt, “The Seed of the Sacred Fig” di Mohanned Rasoulof e “Universal Language” di Matthew Rankin.
timothee chalamet a complete unknown
Tra gli attori protagonisti, Indiewire segnala Adrien Brody per “The Brutalist”, Timothée Chalamet per “A Complete Unknown”, Colman Domingo per “Sing Sing”, Ralph Fiennes per “Conclave” e Daniel Craig per “Queer”. Gli stessi nomi compaiono anche nelle previsioni di Variety. Tra le attrici le cinque frontrunner sono Cynthia Erivo per “Wicked”, Karla Sofia Gaslon per “Emilia Perez, Angelina Jolie per “Maria”, Marianne Jean-Baptiste per “Hard Truths” e Mikey Madison per “Anora”.
Zendaya, protagonista di “Challengers”, è data solo come contendente e non fronturunner. Vedo però che i due film di Luca Guadagnino, “Challengers” e “Queer”, potrebbero piazzare oltre a Daniel Craig miglior attore e, meno quotata, Zendaya migliore attrice, oltre alla regia per “Queer”, anche le due sceneggiature di Justin Kuritzkes, autore di entrambi i film, il montaggio di Marco Costa, autore di entrambi i film, la fotografia di Sayombhu Mukdeeprom e la scenografia di Stefano Baisi.
Potrebbero esserci non poche possibilità anche di trovare Isabella Rossellini come miglior attrice non protagonista di “Conclave” di Edward Berger. E’ l’unica donna del gruppo. Per il cinema italiano, insomma, potrebbero esserci buone sorprese.
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