IL CINEMA DEI GIUSTI - MI ACCORGO SOLO ORA CHE È USCITO IN SALA “LA NATURA DELL’AMORE”, UN FILM CANADESE MOLTO DIVERTENTE, COLTO, INTELLIGENTE, TUTTO AL FEMMINILE E SOFISTICATO QUEL CHE BASTA PER LE SIGNORE DI PRATI, ANCHE SE DA NOI IN POCHI SE LO STANNO FILANDO (NAVIGA AL 30° POSTO IN CLASSIFICA) - A DIFFERENZA DEI FILM ORIENTALI OGGI COSÌ DI MODA, IL FILM È PIÙ SCOPPIETTANTE E PIENO DI VITA, DI BATTUTE E DI SCOPATE. UN PICCOLO ESEMPIO DI COMMEDIA INTELLIGENTE E LEGGERA CHE, NON SO PERCHÉ, NON SAPPIAMO FARE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Mi accorgo solo ora che è uscito in sala un film canadese molto divertente, colto, intelligente, tutto al femminile e sofisticato quel che basta per le signore di Prati, che era piaciuto a tutti i critici lo scorso maggio a Canne a Un Certain Regard, “La natura dell’amore”, ma aveva anche un secondo titolo francofono, “Simple come Sylvain”, opera terza della bella Monia Chokri, già attrice di talento. Anche se da noi in pochi se lo stanno filando, naviga al 30° posto in classifica, è uno dei finalisti ai Césars, gli Oscar francesi, come miglior film straniero assieme a “Rapito” di Bellocchio, “Come foglie al vento” di Kaurismaki, “Oppenheimer” di Nolan, e “Perfect Days” di Wenders.
E proprio questa settimana, il 23 sapremo chi ha vinto. A differenza dei film orientali oggi così di moda, il film è più scoppiettante e pieno di vita. Il tema è la forza dell’amore e la carica sessuale che travolge la protagonista, la bella quarantenne Sophia, interpretata da Magalie Lépine Blondeau, professoressa di filosofia esperta proprio nell’amore da Platone a Barthes, sposatissima da dodici anni al marito ormai distratto Xavier, Francis-William Rhéaume, quando incontra il barbuto uomo dei boschi, un filo rozzo e dalle battute politicamente scorrette Sylvain, Pierre-Yves Cardinal, che dovrebbe rimettergli a posto la villetta nei boschi appena comprata e piena di problemi (anche le formiche carpentiere) e invece le rimette a posto il desiderio di amare.
Come nei film francesi, anche nei film canadesi di cultura francese, si discute da morire con amici e, soprattutto, amiche, ad esempio Françoise, interpretata dalla stessa regista, sui problemi d’amore. Divertente, pieno di battute per i radical chic romani che si sono fatti piacere anche Nanni Moretti, e di scopate, il film ha un cast perfetto, dominato dalla notevole Magalie Lépine Blondeau e dal barbuto Pierre-Yves Cardinal, che abbiamo visto nel non dimenticato “Tom at the Farm” di Xavier Dolan. Meno complesso e cupo dei film di Dolan, è un piccolo esempio di commedia intelligente e leggera che, non so perché, non sappiamo fare. In sala.
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