cochi renato

"E LA MADOOONAAA"! (UN POZZETTO DI RICORDI) - IL DERBY, IL “GENIO” JANNACCI, LA PIGRIZIA DI CELENTANO E L’AMICIZIA CON PAOLO VILLAGGIO - “IO E COCHI IMMORTALI. ABBIAMO CANTATO DI GALLINE, INDIANI E GAY: ROBA FUORI DAL MONDO NEGLI ANNI ’70. E ANCHE OGGI FACCIAMO RIDERE” - UNA FICTION CON FRASSICA

RENATO POZZETTORENATO POZZETTO

Leonardo Iannacci per “Libero Quotidiano”

 

Un esercizio non facile, ma stuzzicante, è raccontare alle generazioni-social Cochi e Renato. E cosa hanno rappresentato negli anni '70. Sintetizzando: sono stati due pionieri della comicità surreale, due burattini del non-sense, due showman che hanno invaso la televisione e il cinema di quegli anni con una carica di ironia e di irriverente intelligenza, spiazzando quell' Italia ancor ferma a Totò e Alberto Sordi.

COCHI RENATO COCHI RENATO

 

Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto, in senso traslato, hanno fatto il Sessantotto da un palcoscenico. Sono stati due rivoluzionari del sorriso. Ed è bello scoprire come Renato, il 50% di quella forza comica, faccia ancora ridere (molto) e smuova appassionati d' antan e giovani curiosi in ogni angolo del nostro Paese.

 

A Sarsina, un suggestivo centro sulle colline romagnole, Pozzetto ha messo in scena l' ultima pièce che si è inventato in questa strana estate senza Cochi.

 

RENATO POZZETTO 4RENATO POZZETTO 4

Lo abbiamo incontrato poco prima dello show, intuendo che per questa bella persona di 76 anni, nonostante una certa dose di malinconia dovuta alla scomparsa di affetti intimi (l' amatissima moglie Brunella) e di amici fraterni (Enzo Jannacci su tutti), la vita l' è bela. Fa strano vederla senza Cochi in questo one-man-show singolare sin dal titolo: "Siccome l' altro è impegnato". «Me lo sono inventato perché il Cochi sta facendo altro e non è potuto venire in tournée con me».

Dopo i successi iniziali, al Derby e in tv, lei e Ponzoni vi eravate già persi di vista a metà anni '70?
«Sì. Per fare cinema: io girai da solo Per amare Ofelia, lui fu chiamato da Lattuada. Poi ci siamo ritrovati nel 2000 per una serie tv, Nebbia in Val Padana. E poi a teatro».

Chiariamo, quindi, una cosa: lei e Cochi non avevate litigato come tante altre coppie celebri dello show-business?
«Affatto. Tra noi la distanza fu solo geografica e professionale: lui andò ad abitare a Trieste con la sua nuova compagna. Ma parliamo di mille anni fa».

La gente gradisce ancora la vostra comicità che risale a 40 anni fa: stupito?
«Tutto quello che abbiamo creato io e Cochi negli anni '70 è rimasto nel cuore della gente. A volte ci stupiamo di come il pubblico di ogni età sappia a memoria le nostre canzoni. L' altro giorno due mie nipotine hanno portato una nostra canzone all' asilo per una recita. La sapeva tutta la classe!».

Si è mai chiesto: perché lei e Cochi abbiate fatto ridere tutta l' Italia, in quegli anni '70?
«La cosa buffa è che eravamo semplicemente noi stessi. In tv e al cinema ripetevamo cose che ci dicevamo tra noi. "E la Madooonaaa", ad esempio, era una frase del nostro stare insieme la notte, nelle osterie di Milano e poi al Derby. Ma è diventata un tormentone e i critici dissero: avete inventato un nuovo modo di fare comicità».
 

COCHI RENATO NEGLI ANNI SETTANTA COCHI RENATO NEGLI ANNI SETTANTA renato pozzettorenato pozzetto

Il senso del surreale, però, non l' aveva ancora proposto nessuno.
«Vero. Siamo andati oltre la comicità dell' avanspettacolo anni '50 e, per questo, i padri e le madri ci guardavano male. Il nostro cabaret era uno spettacolo di arte varia ma senza tempo. Nell' ultimo show ho inserito frammenti di vecchi film, come Il ragazzo di campagna o È arrivato mio fratello, e una canzone-sorpresa».

Qual è?
«Si intitola La tosse, l' avevo scritta anni fa con Jannacci per Sanremo, ma fu rifiutata. Parla di uno sventurato artista che vorrebbe cantare per il suo pubblico, ma viene fermato da una tosse bestiale. Fa molto ridere».

Cochi e Renato hanno rappresentato, per il cabaret, quel che è stata l' Olanda di Cruyff nel calcio?
«Abbiamo tracciato un nuovo solco con un stile che conteneva un pizzico, mi perdoni, di intelligenza».

Oggi avreste lo stesso successo?
«Penso di sì. La nostra forza era l' originalità. Avevamo qualcosa di innato che ci rendeva differenti dai comici che c' erano stati prima».
 

POZZETTO VILLAGGIO 1POZZETTO VILLAGGIO 1cochi e renatocochi e renato

Ci faccia qualche esempio.
«Le nostre canzoni, il modo di interpretarle, le gambine che tenevano il tempo, lo sguardo fisso sulla telecamera. Eravamo glaciali, non abbiamo mai chiesto l' applauso al pubblico. E abbiamo cantato di galline e di indiani, di omosessuali. Roba fuori dal mondo per l' epoca. Ma, alla fine, la vita era sempre bela».

Di omosessuali? In quale brano?
«Il barbiere di Corso Vercelli: il protagonista parla al telefono con Bisio, Galliani e altri uomini pelati ma, alla fine, si innamora del suo cliente».

La gallina è ancora un animale intelligente?
«Eccome! La gente si spazientisce, non vede l' ora che la proponga. E, a 76 anni, devo alzare la gambina mentre la canto. Ma anche La vita l' è bela è tra le più richieste. Se non la faccio, mi tolgono la pelle».

Cita «La vita l' è bela» e ci viene in mente il suo autore: Jannacci. Per lei era più un amico o un collega?
«Amico e genio. Generosissimo, sempre pronto ad aiutarci. Un poeta, una fonte di ispirazioni magiche. E di follie. Una volta ci raccontò: negli anni '60 al Derby avevamo di tutto, ma proprio tutto, persino la pillola ante-litteram del Viagra».

Tutto vero?
«No. Tutto falso! A quell' epoca avremmo avuto bisogno del bromuro, altro che il Viagra. Era un fantasista anche negli aneddoti, il Dottore».

Un gruppo di artisti come quelli del Derby non esisterà più, vero?
«Penso di sì. Eravamo amici, prima di tutto. Ci sono foto scattate al Gatullo, un locale milanese pre-Derby, nelle quali ritraggono tutti noi, io e Cochi, Enzo, Beppe Viola, Gaber, Sergio Endrigo e gli altri più giovani. E lì traspare l' affetto che avevamo tra noi».

Vero che Abatantuono era il figlio della cassiera del Derby?
«Sì. Ricordo questo ragazzino che viveva al Derby, sempre lì, curioso di nutrirsi delle nostre serate. Era di una generazione successiva alla nostra. Boldi era il batterista di un gruppo musicale. Teocoli un bravo cantante. Poi sono diventati tutti attori».

Il suo miglior amico, Cochi e Jannacci a parte?
«Paolo Villaggio. Mi dice sempre: Renato, sei l' amico che mi fa più ridere nonostante abbia 84 anni. Ci ha unito anche la buona cucina».
 

teocoli celentanoteocoli celentanoLE COMICHE CON POZZETTO E VILLAGGIOLE COMICHE CON POZZETTO E VILLAGGIOpozzetto   valle dei templipozzetto valle dei templipaolo villaggiopaolo villaggio

E Celentano? Ha girato un sacco di film insieme.
«Di Adriano ricordo i ritardi apocalittici sul set e la sua pigrizia. Stavamo ore ad attenderlo, lo avresti strozzato. Poi quando arrivava, mi abbracciava e diceva: scusa Renato, non lo faccio più. E la sua simpatia annacquava tutto».

Tra cabaret, tv, cinema e teatro a cosa si sente più legato?
«Io e Cochi ci siamo fatti conoscere fino ad arrivare alla trasmissione cult degli anni '70: Canzonissima. Il top. Poi ci siamo dati al cinema dove il successo e i cachet erano maggiori. Oggi amo il teatro».

Un film di cui si è pentito e che non girerebbe, potendolo fare?
«Forse Le Comiche, proprio con Villaggio».

Il cabaret di oggi?
«È parecchio distante dal nostro. Segue tempi comici diversi ed è ritornato alla battute da avanspettacolo anni '50. Parla di mogli da tradire, di corna, di barzellette».

Un passo indietro rispetto agli sketch di Cochi e Renato a «Quelli della domenica» di fine anni '60?
«Penso di sì. E poi noi eravamo una quindicina di comici in tutta Italia. Oggi uno sale su un palco e fa cabaret. Anche in politica».

E il cinema di oggi?
«Mi fido dei numeri e degli incassi: se Checco Zalone riempie le sale, ha ragione lui».

Ma a lei piace?
«Sa che non vado mai al cinema? Non ci sono mai andato. Non so il perché. Sono come quei tizi che non sono mai andati a pescare nella loro vita».

Cosa c' è nel futuro di Renato Pozzetto?
«Teatro con Cochi. E, spero, una fiction. Con Nino Frassica ho scritto una bella storia che abbiamo proposto alla Rai. Spero non finisca direttamente nel cestino di un direttore di rete».
 

POZZETTO POZZETTO pozzetto benigni2pozzetto benigni2pozzetto benignipozzetto benigniMILANO PASTICCERIA GATTULLO PRIMI ANNI UMBERTO BINDI BRUNO LAUZI ENZO JANNACCI RENATO POZZETTO COCHI PONZONI SERGIO ENDRIGO AUGUSTO MARTELLI GIORGIO GABER MILANO PASTICCERIA GATTULLO PRIMI ANNI UMBERTO BINDI BRUNO LAUZI ENZO JANNACCI RENATO POZZETTO COCHI PONZONI SERGIO ENDRIGO AUGUSTO MARTELLI GIORGIO GABER

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…