roberto sergio giampaolo rossi giorgia meloni

IN RAI, ARRIVA LA RESA DEI CONTI – È GUERRA TRA L’USIGRAI E L’UNIRAI SUI NUMERI DEI GIORNALISTI CHE HANNO ADERITO ALLO SCIOPERO: PER LO STORICO SINDACATO SI PARLA DEL 75,5% DI ADESIONI. PER L’UNIONE DEI MAL-DESTRI, CHE HANNO BOICOTTATO LA SERRATA IN DIFESA DI “TELEMELONI”, SI SAREBBE SFIORATO IL 56% - PER L'AD SERGIO L’AUDIZIONE DI STASERA IN VIGILANZA SARÀ UNA BELLA ROGNA: NON C'E' SOLO IN BALLO LA CENSURA A SCURATI, MA DOVRÀ RISPONDERE ALLE ACCUSE DELL’USIGRAI CHE PARLA DI PRECETTAZIONE DEI GIORNALISTI PER…

1. RAI, UN DAY AFTER DA RESA DEI CONTI TENSIONI, ACCUSE E GUERRA DI CIFRE

Estratto dell’articolo di A. Bac. per il “Corriere della Sera”

 

GIORGIA MELONI INQUADRATA DALLE TELECAMERE RAI DI CINQUE MINUTI

È guerra di numeri e di nervi in Rai, dopo lo sciopero dei giornalisti di lunedì scorso che, malgrado l’elevata adesione, non ha impedito a due tg su tre di andare (in qualche modo) in onda, spaccando le redazioni. In un clima di polemiche e sospetti, ieri sono stati fatti circolare numeri diversi da quelli forniti da Usigrai. Numeri che sembrerebbero di fonte UniRai, il neosindacato di destra che ha boicottato l’astensione.

 

videocomunicato dell usigrai sullo sciopero del 6 maggio 2024 1

E se per Usigrai lo sciopero avrebbe coinvolto il 75,5% dei lavoratori, con punte dell’83% nei TgR, il «controdato» fissa l’asticella a un risicato 56%. Un risultato ottenuto calcolando l’astensione sull’intero organico Rai (e quindi conteggiando anche malattie e ferie) e non soltanto i presenti. Il «riconteggio» segnala anche numeri più esigui di quelli forniti dall’Usigrai: il 30% al Tg1, il 39 al Tg2 e il 66 alla Tgr. Ma anche assenze consistenti a Rainews (60%) al Tg3 (84%).

roberto sergio meloni

 

Vengono aggiunti poi i lavoratori dei programmi giornalistici delle direzioni DayTime e Approfondimenti. Numeri questi, che Usigrai contesta, sostenendo che in quei programmi lavorano moltissimi precari che fanno sempre fatica a scioperare.

 

Usigrai […] ieri ha cavalcato l’ipotesi di un presunto ordine di andare comunque in onda, che sarebbe stato impartito dai vertici di viale Mazzini ai direttori delle varie testate. E che Gian Marco Chiocci (Tg1), Antonio Preziosi (Tg2) e Paolo Petrecca (Rainews24), avrebbero eseguito provvedendo a organizzare turni e reperire giornalisti, pur di far fallire lo sciopero. Ai piani alti, dove pure si percepisce il clima da resa conti, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha già assicurato che risponderà alle accuse nell’audizione in commissione di Vigilanza, prevista per stasera, che si annuncia incandescente.

marco chiocci

 

«E comunque non si dica che lo sciopero è fallito» puntualizza il segretario di Usigrai, Daniele Macheda, preoccupato per l’effetto prodotto dalla messa in onda dei Tg, che ha in parte neutralizzato la forza d’urto dello sciopero.

Nel prossimo futuro l’Usigrai non ne proclamerà altri: il periodo preelettorale non lo consente. Dall’altra parte, quella del neosindacato UniRai che aveva invitato gli iscritti a non scioperare, i toni ora sono trionfalistici: «Abbiamo fatto la storia» dice il segretario Francesco Palese.

 

ANTONIO PREZIOSI

Le accuse reciproche si sprecano. Usigrai parla di precettazione dei giornalisti e di violazione di regole basilari.

UniRai denuncia l’eccesso di zelo dei Cdr che avrebbero applicato un orario di lavoro (7 ore e un quarto) che di fatto non viene mai rispettato pur di ridurre la copertura. E fa notare che i Tg comunque non sono andati in onda con una dotazione organica inferiore a quella dei festivi.

 

Di fatto le redazioni che hanno scioperato in blocco sono state quelle del Tg3 e le regionali, tranne Puglia e Molise. […]

«Non credo ci sia alcun controllo ossessivo» ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (FdI), circa le accuse di Usigrai. E a quel sindacato ha riservato una stoccata: «La prima cosa a cui devono rispondere, è che fine abbiano fatto i centomila euro dove c’era anche il mio contributo, essendo stato io un iscritto». Un riferimento a un’inchiesta su presunti ammanchi nelle casse del sindacato.

paolo petrecca foto di bacco

 

Per il capogruppo azzurro alla Camera, Maurizio Gasparri, «è stato sancito il diritto a lavorare» […] pensiero sostanzialmente condiviso dal presidente del Senato, Ignazio La Russa: «La verità — afferma — è che c’è una resistenza ad un riequilibrio delle presenze nella Rai».

LA RAI DI GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

[…]

 

2. LO SCONTRO SI SPOSTA IN VIGILANZA CASO SCURATI (E NON SOLO), TOCCA AI VERTICI DI VIALE MAZZINI

Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

 

Non sarà una passeggiata l’audizione di stasera in commissione di Vigilanza per i vertici della Rai. L’appuntamento, che la presidente Barbara Floridia aveva fissato in tempi non sospetti, cade dopo il clamore sollevato dal caso Scurati, del quale non è stata finora fornita alcuna spiegazione. E subito dopo lo sciopero di Usigrai, «boicottato» dal neosindacato di destra UniRai.

 

paolo corsini

Se una cosa è certa — l’amministratore delegato Roberto Sergio non eviterà le questioni — è difficile prevedere se e come chiuderà le due difficili vertenze. Nella prima a rischiare è Paolo Corsini, il direttore degli Approfondimenti che, come minimo, ha maneggiato maldestramente la messa in onda del monologo di Antonio Scurati […]

 

Quanto alla richiesta di Usigrai di chiarire se ai Tg sia stato impartito l’ordine di andare in onda, malgrado lo sciopero, un filo diretto che in particolare vedrebbe convolti il direttore generale Giampaolo Rossi e il direttore del Tg1 , Gianmarco Chiocci, in azienda non c’è chi ignori che tra i due il rapporto è cordiale ma non esattamente idilliaco. E che il fervore di Paolo Petrecca, alla guida di Rainews, non ha mai avuto bisogno di particolari incoraggiamenti.

 

videocomunicato dell usigrai sullo sciopero del 6 maggio 2024 4

Quanto ad Antonio Preziosi, direttore del Tg2 , la sua orbita politica è ben lontana da Fratelli d’Italia. A un mese dalla scadenza del consiglio di amministrazione e, a ricasco delle direzioni, è più probabile che ciascuno abbia giocato la propria partita per brillare.

 

E a proposito del prossimo cda, è ormai certo che i quattro candidati di nomina parlamentare non verranno vagliati prima delle elezioni europee: si parla di metà giugno.

 

viale mazzini

Di conseguenza non verranno indicati nemmeno i due scelti dal governo. Questo consentirà ai candidati, Nino Rizzo Nervo, Stefano Rolando e Patrizio Rossano, di conoscere l’esito del ricorso al Tar con cui intendono far saltare la nomina del cda con le vecchie regole, in attesa che sia data attuazione, tra 15 mesi, al Media Freedom Act. La camera di consiglio è fissata per il 29 maggio.

roberto sergio giampaolo rossi

 

Se il ricorso fallisse, si procederà con l’attuale schema. E c’è chi scommette che in questo caso il Pd, superata ormai la campagna elettorale, indicherà il proprio candidato per il cda, probabilmente Roberto Natale. Intanto però una candidata con la casacca del Pd è già in corsa: si tratta di Alessandra Clementini, consigliera dem a Monterotondo. Su di lei stanno convergendo Usigrai e Cgil per contrastare la conferma di Davide Di Pietro, su cui punterebbe la destra.

paolo corsiniGIORNALISTA RAI LEGGE COMUNICATO USIGRAI TG1 - LETTURA COMUNICATO USIGRAI SUL CASO SCURATIpaolo corsiniroberto sergio paolo petreccagian marco chiocci foto di bacco UNIRAIroberto sergio 2videocomunicato dell usigrai sullo sciopero del 6 maggio 2024 2roberto sergio 3presentazione unirai 5presentazione unirai 4presentazione unirai 1USIGRAI presentazione unirai 3TG1 - LETTURA COMUNICATO USIGRAI SUL CASO SCURATI

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…