1. FELTRI E LORENZETTO, AUTORI DEL LIBRO “BUONI E CATTIVI”, NON PARTECIPERANNO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO PER SOLIDARIETÀ CON IL BISIGNANI CENSURATO 2. CHI VUOLE SILENZIARE "IL DIRETTORE", ROMANZO SUI POTERI MARCI? LA RCS DI BAZOLI E DE BORTOLI (“PITTURATI” NEL LIBRO) O COME FA CAPIRE LORENZO FAZIO, SOPRANNOMINATO IERI SERA DAL TG UNO, ‘’L'EDITORE ROSSO’’ (E’ SOCIO DEL “FATTO QUOTIDIANO”), ADDIRITTURA IL VATICANO, OSPITE D'ONORE QUEST'ANNO DEL SALONE DEL LIBRO? 3. E CHI SI NASCONDE NEL ROMANZO DI BISIGNANI DIETRO AL CARDINALE FILIPPO AIMONE, AMICO DEL GRANDE BANCHIERE MILANESE? PER CASO, CARLO MARIA MARTINI? E CHI È L'EX GRANDE CAPO DELLO IOR CHE HA ANCORA OGGI UNA CONSULENZA IN UNA GRANDE BANCA MILANESE?

1. COMUNICATO STAMPA

Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, autori del libro "Buoni e cattivi" (Marsilio), non parteciperanno al Salone del libro di Torino per solidarietà con Luigi Bisignani. Lo ha annunciato a sorpresa ieri sera in diretta lo stesso Feltri, ospite con Bisignani nella puntata di "Virus", il talk show di Rai 2 condotto da Nicola Porro, dedicata ai «poteri forti». L'incontro con Feltri e Lorenzetto era già fissato da tempo per venerdì 9 maggio, alle ore 16, nella Sala Azzurra, dove avrebbero dovuto presentare il loro dizionario biografico, uscito giovedì scorso, che assegna i voti in pagella ai protagonisti di 50 anni di storia italiana.

Bisignani aveva appena finito di raccontare a Porro come il suo thriller "Il direttore" fosse stato escluso dalla kermesse editoriale, a seguito di presunte pressioni, dopo tre mesi di trattative tese a definire persino la sala in cui avrebbe dovuto essere presentato. «Chi manovra il Salone del libro di Torino?», si è chiesto polemicamente Feltri, alzando la voce. «Per protesta, e per solidarietà con Bisignani, non vado in un posto dove si operano delle censure mascherate da ragioni di opportunità. Non vado!».

A quel punto Porro ha ridato la parola a Bisignani: «Era tutto fissato. Mi hanno fatto un grande regalo. Io non so chi sia quel demente che ha deciso di rifiutare il mio libro. Mi ha fatto una pubblicità gratuita, un uovo di Pasqua fantastico».

Vittorio Feltri versus Ernesto Ferrero, gran guru del Salone del libro che in scadenza fa una grande marchetta a RCS o al Vaticano e annulla la presentazione del libro di Luigi Bisignani "Il direttore", un thriller sugli intrighi tra una grande banca, un gruppo editoriale e i sacri Palazzi.


2. DAGOREPORT
Sulla polemica interviene oggi ‘'l'editore rosso'' (è socio del "Fattoquotidiano") di Chiarelettere con una dichiarazione di fuoco che nasconde un'altra polemica. E se fosse stato il Vaticano, ospite d'onore del Salone di quest'anno ad aver chiesto a Ferrero la cancellazione e non la RCS?

Questa la dichiarazione di LorenzoFazio: "Ernesto Ferrero direttore del Salone ha ribadito al Tg1 che il libro di Luigi Bisignani, "Il direttore", non sarà presente al Salone del libro 2014. Peccato perché era stato già inserito nel programma mesi fa, poi è stato tolto. Evidentemente, seppure in forma romanzesca, i contenuti del thriller di Bisignani non sono ben visti nell'anno in cui il Vaticano è il paese ospite del Salone, considerato che la storia che vi è raccontata ha al centro cardinali molto dediti agli affari in compagnia di banchieri molto potenti.

La casa editrice Chiarelettere, che ha pubblicato il libro di Bisignani, considera la scelta del Salone inopportuna e contraria al libero dibattito delle idee e delle opinioni e in contraddizione con lo spirito che dovrebbe animare una manifestazione culturale ed ha apprezzato l'iniziativa di Vittorio Feltri di non andare neppure lui a presentare il suo recente libro per solidarietà con Bisignani''.

3- IL "DIRETTORE" DI BISIGNANI FA ARROSSIRE IL "CORRIERE"
Nino Sunseri per "Libero quotidiano"

«L'Uomo che sussurrava ai potenti» diventa uno scrittore di spy-stories. Oggi va in libreria il nuovo romanzo di Luigi Bisignani. Si intitola: «Il Direttore». Secondo le anticipazioni parla di Ferruccio de Bortoli e dei grandi azionisti del «Corriere della Sera» a cominciare da Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Banca Intesa. Come sempre vale la regola della presunzione di innocenza e quindi il distico che «ogni riferimento a fatti e personaggi realmente esistenti è puramente casuale».

Tuttavia a corrodere queste certezze è accaduto un fatto molto singolare. La presentazione al pubblico era prevista per l'8 maggio al Salone del Libro di Torino. Un appuntamento fissato da oltre due mesi che, d'improvviso, è stato annullato. «Abbiamo dovuto fare una selezione fra i diversi appuntamenti» spiegano i responsabili della rassegna. Sarà certamente così ma in questo caso la presunzione di innocenza funziona male.

Per l'8maggio, infatti, è prevista un'assemblea di Rcs, casa editrice del "Corriere della Sera" particolarmente accesa. Forse il rimbalzo fra Torino e Milano avrebbe contribuito a rendere ancora più aspro il clima fra i soci. «A pensar male si fa peccato ma non si sbaglia» dice Bisignani che, in fondo, non se l'è nemmeno presa più di tanto. L'incidente metterà di sicuro altro carburante nelle vendite. Un libro che è già un caso prima ancora di arrivare sui banchi delle librerie.

Successo garantito. C'è la possibilità che faccia il tutto esaurito già dal primo giorno. L'editore di "Chiarelettere" si frega le mani. Ha dato fiducia a Bisignani: all'ex consigliere dei potenti, ad un uomo considerato l'eminenza grigia della Prima Repubblica con riflessi lunghi anche sulla Seconda, intreccio fra i servizi segreti, lo Ior e il Vaticano, punto di snodo di interessi non sempre trasparenti definiti come Loggia P4 (ed era stato anche nella P2 con Licio Gelli), riciclatore della mega tangente Eninmont, più volte in galera: l'ultima volta, con i domiciliari a febbraio.

Forse anche un po' millantatore. Comunque controverso e molto discusso. Tuttavia una miniera d'oro dal punto di vista editoriale: «L'uomo che sussurra ai potenti» scritto insieme a Paolo Madron e pubblicato esattamente un anno fa, ha venduto più di centomila copie. Non poche considerando che, per molti osservatori, quel lavoro era solo un lungo "pizzino" che Bisignani dava alle stampe al declino della sua carriera di "brasseur d'affairs". Tanto silenzioso prima. Molto ciarliero dopo.

Un po' per intimidire e un po' per levarsi molti sassolini dalle scarpe. I capitoli del libro-intervista come messaggi traversali da recapitare nelle sale poco affollate del potere politico, economico, finanziario. Adesso «L'uomo che sussurra ai potenti» torna in stampa insieme al nuovo volume. Tanto più che fra i due lavori esiste una sorta di ponte narrativo. Un passaggio del testimone.

Bisignani conversando con Madron aveva anticipato la sua delusione per l'atteggiamento di Ferruccio de Bortoli. Forse Bisignani, credendosi forte di un rapporto con il direttore, si aspettava un trattamento diverso dal quotidiano di via Solferino: «Spesso Ferruccio mi interpellava via sms per la conferma di una notizia, di una nomina o del varo di un provvedimento».

Aveva fatto riferimento ad alcune intercettazioni con de Bortoli mai pubblicate: «L'enfasi con cui il Corriere ha seguito la vicenda P4 ha qualche nesso con la mancata diffusione e trascrizione delle conversazioni trame e lui?». Ed è proprio da questo sospetto che nasce il romanzo. Parla di un direttore e di un banchiere di area cattolica che lo protegge.Di un cardinale che va a Gerusalemme e,nonostante le apparenze di candore ecclesiastico, si occupa molto delle vicende politiche.

Di giornalisti pistaroli e di vice direttori che poi scelgono la politica. Ma soprattutto parla di un finanziere di origine polacca molto amico del banchiere. Serve al presidente del grande istituto di credito per ricompattare i rapporti con il Papa polacco. Per sdebitarsi consente all'uomo d'affari molte e pericolose operazioni. Senza che rischiasse mai nulla. Sempre con i soldi della banca.

Poi, però, le cose si mettono male. I mercati si girano, la fortuna non assiste più il finanziere polacco. Lo scandalo rischia di esplodere e potrebbe travolgere la rispettabilità del grande banchiere, del direttore e magari anche del cardinale.Ed è proprio su questo passaggio molto delicato che il corso degli eventi prende una direzione del tutto diversa.

Un cadavere impiccato ai lampioni del fiume e una provvidenziale chiavetta usb fatta recapitare al giornale spostano i fari dell'opinione pubblica. Il direttore impegna a testa bassa la redazione del grande quotidiano per far luce sui fatti narrati nella lettera digitale. Lentamente i problemi del grande banchiere, del finanziere polacco e del cardinale, impallidiscono.

Invece l'altra indagine diventa uno scandalo nazionale che coinvolge uomini politici di primo piano, escort, prelati. Il corso degli avvenimenti,nella politica, negli affari, nell'economia prende una direzione differente da quella naturale. Fino al tragico epilogo. Si possono leggere dietro questa galleria i nome di Giovanni Bazoli, Carlo Maria Martini, Ferruccio de Bortoli? Nulla nel romanzo l'autorizza. Così come nessuno può pensare che Berlusconi, le olgettine, lo Ior siano i componenti della cosca perdente. Ogni riferimento, sappiamo è puramente casuale.

 

 

la copertina del libro di luigi bisignani il direttoreBISIGNANIGIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN BENEDETTO XVI E IL CARDINALE CARLO MARIA MARTINI Cardinal MartiniErnesto FerreroVITTORIO FELTRI E STEFANO LORENZETTOPino Corrias e Lorenzo Fazio SALONE DEL LIBRO DI TORINOLORENZO FAZIOygi01 debortoli g lettaVianello Mucchetti DeBortoli DeBenedetti Bazoli Geronzi Nicola Porro salone del libro torino

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...