fuga da reuma park

IL CINEMA DEI GIUSTI - AVETE PROBLEMI DI DEAMBULAZIONE, PROSTATA, ARTRITE REUMATOIDE, REFLUSSO? IL FILM PER VOI A NATALE È QUESTO STRAVAGANTE, SURREALE, SCOMBINATO, SENZA SPERANZA, ASSOLUTAMENTE NERO COME LA PECE “FUGA DA REUMA PARK”, FIRMATO DA ALDO, GIOVANNI E GIACOMO

Marco Giusti per Dagospia

 

FUGA DA REUMA PARK FUGA DA REUMA PARK

“Puttana camorria!” – “Sei incontinente?” – “No siciliano!”. Eccoci. Avete problemi di deambulazione, prostata, artrite reumatoide, reflusso? Avete superato i sessanta da un pezzo per non dire i settanta? I figli sono pronti a intascarsi  quella miseria della vostra pensione e a mollarvi dove capita?  Il film per voi a Natale è questo stravagante, surreale, scombinato, senza speranza, assolutamente nero come la pece Fuga da Reuma Park, firmato da Aldo, Giovanni e Giacomo e da Morgan Bertacca.

 

FUGA DA REUMA PARK   FUGA DA REUMA PARK

Per festeggiare i 25 anni della loro attività, e i quasi 20 di Tre uomini e una gamba, il loro primo film, Aldo, Giovanni e Giacomo e il loro storico produttore Paolo Guerra si presentano con questa commedia politicamente scorretta che mischia humour noir a una specie di tentativo malsano di “best of”. Il pubblico dei critici romani che ha visto il film stamattina era allibito.

 

Non solo nessuno rideva, ma circolava un’aria quasi di disperazione nei confronti di un film che dovrebbe essere il cinepanettone ultracomico di Medusa. Magari a Milano l’anteprima sarà stata diversa… Ma devo confessare che più il trio insisteva nella follia della comicità old style sulla terza età con tutti i suoi malanni, più puntava sul politicamente scorretto, insomma, coi vecchi che si sono “cagati sotto” (“Non mi lasciate qui, mi sono anche cagato sotto!” è una battuta del film), che lasciano le mutande macchiate, più circolavano battute sulla morte (c’è perfino un sogno coi tre inseguite da una morte secca con la falce), più finivo per apprezzare il loro coraggio e la loro vena assurda di presentarsi a Natale come tre vecchi ridotti proprio male che cercano di scappare, in un futuro che è più o meno ora, dalla tragica casa per anziani che è questo baracconesco Reuma Park milanese controllato da una sorta di superbadante russa, Ludmilla, interpretata molto teatralmente da Silvana Fallisi come se fosse Ilsa la belva delle SS.

 

FUGA DA REUMA PARK  FUGA DA REUMA PARK

Inoltre, la Milano di Aldo, Giovanni e Giacomo non è mai quella post-Expo renziana dei film comici romani. Certo, con un occhio critico, il film è una vera e propria caciara. L’inizio, con Aldo, invecchiato e coi baffi, che parte da Palermo per Milano e abbandonato al Reuma Park dai figli monozigoti Ficara e Ficone è clamoroso.

 

E dimostra non solo la freschezza dei due comici siciliani (sappiamo già che la sorpresa dell’anno sarà il loro nuovo film in uscita questa primavera), ma anche il loro funzionamento perfetto assieme a Aldo, un  modello comico sia per loro sia per Checco Zalone. E è divertente anche l’idea che Aldo a Reuma Park incontri i suoi due vecchi partner di tanti anni prima, Giovanni e Giacomo, che i tre, insomma, siano proprio i tre celebri comici che in una specie di futuro ripensano al proprio passato.

FUGA DA REUMA PARK    FUGA DA REUMA PARK

 

Ma quando, a metà della storia partono due sketch tratti dallo spettacolo teatrale “The Best of Aldo, Giovanni e Giacomo 2016”, uno moscetto e l’altro buono, quello di Pdor figlio di Khmer, non sappiamo più cosa stiamo vedendo. Perché il film non è il “best of”. E quindi inserire questi sketch, che i vecchi di Reuma Park vedono in tv, diventa, più che inutile, fortemente negativo, perché dimostra la consapevolezza di quanto sia debole il soggetto e comunque ci deviano dalla storia che stavamo più o meno seguendo.

 

Come se non bastasse viene inserito subito dopo un altro sketch, girato in Piazza Duomo, molto divertente, lo ammetto, tratto dal loro repertorio storico con i tre che fanno gli svizzeri (c’è anche”il maitre a penser del pret-a-porter”). Anche questo devia dalla storia, anche se permette ai tre vecchietti, scappati da Reuma Park, una lunga fuga sul sidecar dei grigioni. E una esibizione, questa sì buffa, coi tre in chroma-key per le strade di Milano come se fossimo nella tv degli anni ’90.

 

FUGA DA REUMA PARK     FUGA DA REUMA PARK

Certo, quando nella fuga dei tre, inseguiti dalla perfida Ludmilla, appaiono gli elementi del passato, come la gamba di Tre uomini e una gamba o il vecchio Tafazzi che si massacra le palle col manganello, grande metafora del PD ancora attualissima, ci rendiamo conto che l’idea, magari, era quella di una sorta di strampalata celebrazione in vita della comicità di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ma allora andava arricchita di più la sceneggiatura e, comunque, tolti i due sketch precotti.

 

Per quanto riguarda, invece, tutto questo ridere della vecchiaia, lo confesso, alla fine la trovavo una chiave un po’ lugubre, ma originale e interessante. E, comunque, controcorrente rispetti ai cinepanettoni avversari. Del resto Aldo, Giovanni e Giacomo hanno sempre fatto i vecchietti, è repertorio. Certo, ora che non sono più giovani, diciamo, diventa un po’ strani vederli che si truccano da vecchi, come faceva Alberto Sordi nei suoi ultimi film. Ma, al di là della caciara della costruzione del film, qualche perla qua e là la troviamo.”Camorria puttana!”. In sala dal 15 dicembre.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…