gomorra garrone

"GOMORRA? AVEVO LETTO IL LIBRO DI SAVIANO, RIMASI COLPITO DA UNA REALTÀ CHE SCONFINAVA QUASI NELLA FANTASCIENZA" - IL REGISTA MATTEO GARRONE PARLA DEL NUOVO FILM SUI MIGRANTI, DOPO "GOMORRA" E "DOGMAN": “NON SO BENE DOVE STO ANDANDO E NEMMENO LO VOGLIO SAPERE” – "IO FACEVO I MIEI CORTI CON GLI SCARTI DELLA PELLICOLA DI 'NIRVANA' DI SALVATORES. ADESSO SE HAI UN'IDEA LA PUOI REALIZZARE, I RAGAZZI NON HANNO ALIBI” - L’IDEA PER RILANCIARE LE SALE CINEMATOGRAFICHE

Estratto dell'articolo di Fulvia Caprara per la Stampa

 

matteo garrone foto di bacco

Una luce negli occhi, quasi infantile, un sorriso largo, accogliente, una timidezza congenita che lo ha accompagnato fin dagli inizi trasformandolo in uno degli autori più segreti e laconici del panorama internazionale. Eppure, stavolta, Matteo Garrone, ospite d'onore del Filming Italy Sardegna Festival diretto da Tiziana Rocca, smentisce la sua fama, parla di tutto, il cinema, l'ispirazione, il modo per rilanciare le sale in crisi.

 

L'unico terreno off-limits riguarda il nuovo film Io capitano, nelle sale dal 7 settembre, protagonisti Seydou Sarr e Moustapha Fall, storia del viaggio tragico e avventuroso di due ragazzi che lasciano Dakar per raggiungere l'Europa, affrontando «un'Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare».

 

matteo garrone

Garrone, dopo «Gomorra» e «Dogman» torna a puntare l'obiettivo sui nostri giorni, usando il suo linguaggio pittorico e metaforico e mettendo in modo ancor più incisivo il dito nella piaga dell'attualità.

«Sto facendo un percorso, ma non so bene dove sto andando e nemmeno lo voglio sapere. Faccio del mio meglio per raccontare storie che siano vive. Sono d'accordo con quello che diceva Fellini, non ci sono film belli e brutti, ci sono solo film vivi o morti. Cerco di fare film vivi».

 

«Io capitano» sarà in cartellone alla prossima Mostra di Venezia?

«Non posso dire molto, se non che il film è su due ragazzi che fanno un viaggio partendo dall'Africa. Sarò felice di parlarne quando sarà possibile».

 

(...)

Le è mai capitato, a fine riprese, di non essere soddisfatto?

matteo garrone io capitano

«Non è facile fare buoni film, cere volte si fanno errori in buona fede. Per Dogman avevo scelto un altro attore protagonista e anche un'altra location, totalmente sbagliata. Stavo per iniziare a girare, ma ho capito che non avevo preso le decisioni giuste, così ho cambiato tutto. L'errore è sempre in agguato, certe volte te ne accorgi in tempo e cambi rotta, altre no».

 

Ha tenuto una masterclass, qual è il consiglio che darebbe ai futuri registi?

«Sono un autodidatta, non ho una preparazione teorica, per me il lavoro è sempre un'esperienza vissuta sul campo. Quando incontro ragazzi cerco di capire che cosa li interessa, quali sono i loro obiettivi, e cerco di mettermi al loro servizio. Non ho la frase magica che risolve tutto, apro un dialogo. Una cosa che raccomando sempre è di non omologarsi, di trovare un loro linguaggio. Oggi si fanno film con budget sempre più ridotti, ci sono telecamere straordinarie, è diverso da quando ho iniziato io. Allora esisteva ancora la pellicola, facevo i miei corti con gli scarti della pellicola di Nirvana di Salvatores. Adesso se hai un'idea la puoi realizzare, i ragazzi non hanno alibi».

 

matteo garrone 1

Alla base dei suoi film ci sono stati spesso temi legati alla realtà, che lei ha riletto attraverso la sua particolare sensibilità. Come è andata?

«La cronaca ti lega e io, invece, voglio essere libero, voglio conservare la possibilità di mettere la mia e la nostra fantasia nelle cose che faccio. Quando ho affrontato Gomorra ho scelto un linguaggio quasi documentaristico perché volevo restituire allo spettatore l'esperienza di vivere dentro quel mondo. Ogni film ti suggerisce un approccio. Quello di Dogman è una fusione esplicita tra realismo e astrazione fiabesca. Gomorra è una fiaba nera, avevo letto il libro di Saviano appena pubblicato, rimasi colpito dalla forza di una realtà che sconfinava quasi nella fantascienza».

gomorra di matteo garrone

 

Ha detto di avere un'idea per rilanciare le sale cinematografiche. Qual è?

«Secondo me bisognerebbe classificare le sale, come si fa con gli alberghi e con i ristoranti. Dovrebbero esserci sale a 3, a 4, a 5 stelle, così da una parte si valorizza il lavoro degli esercenti e dall'altra si tutelano gli spettatori evitando che paghino un biglietto per poi trovarsi in un cinema dove lo schermo è grande come quello del televisore di casa».

io capitano matteo garrone

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…