silvano girotto frate mitra

I SEGRETI DI "FRATE MITRA" - LEGIONARIO FRANCESE, PRETE ROSSO DEGLI OPERAI, GUERRIGLIERO NEL CILE DEL DITTATORE PINOCHET, INFILTRATO NELLE BRIGATE ROSSE: LE TANTE VITE DI SILVANO GIROTTO, MORTO MERCOLEDÌ A 83 ANNI A TORINO - FU LUI A CONSENTIRE L'ARRESTO DEI FONDATORI DELLE BR, CURCIO E FRANCESCHINI NEL 1974 – “NEL CONTESTO ITALIANO LA LOTTA ARMATA È UN'AVVENTURA TRAGICA E SENZA SBOCCHI” – PERCHÉ L'ITALIA, A PARTIRE DALLA SINISTRA, LO HA CONSIDERATO UN TRADITORE E NON UN BENEFATTORE, COME EFFETTIVAMENTE FU? IL RICORDO DI CASELLI

Paolo Griseri per “la Stampa”

 

silvano girotto frate mitra

Quando i carabinieri del generale Dalla Chiesa perquisirono l'abitazione di Renato Curcio, il fondatore delle Br, trovarono nelle agende l'indicazione degli appuntamenti delle ultime settimane. In diverse date l'indicazione era «Bestia feroce». Un nome in codice, quello di Silvano Girotto, frate Leone, francescano, guerrigliero nel Cile del dittatore Pinochet, un passato nella Legione straniera. Tornato in Italia dal Sudamerica, Girotto aveva accettato di infiltrarsi nelle Brigate Rosse. Fu lui a consentire l'arresto dei fondatori del gruppo armato, Curcio e Franceschini, a Pinerolo, l'8 settembre del 1974. È morto ieri a Torino all'età di 83 anni.

 

silvano girotto frate mitra 9

«Pensavamo che sarebbe sparito e per questo lo interrogammo prima del processo con una testimonianza a futura memoria», ricorda oggi Giancarlo Caselli che con l'allora procuratore di Torino, Bruno Caccia, aveva seguito il tentativo di infiltrazione di Girotto. Anni duri e difficili. L'interrogatorio a futura memoria rende bene il clima di quei giorni. Smentendo tutti i timori "frate mitra" non fuggì. E non venne nemmeno eliminato per vendetta dai brigatisti. Si presentò invece al processo ai capi storici delle Br che si celebrò a Torino nell'aula di corso Vittorio Emanuele nelle settimane del rapimento Moro.

 

Processo celebrato in una città blindata, quando fu quasi impossibile comporre la corte d'assise perché la paura teneva lontani i giudici popolari. E quando il presidente degli avvocati torinesi, Fulvio Croce, venne assassinato dai brigatisti per il solo fatto di aver accettato la loro difesa d'ufficio.

silvano girotto frate mitra 8

 

I terroristi nelle gabbie ammutolirono quando videro entrare Girotto in aula. Il frate prese posto di fronte alla corte e raccontò i motivi della scelta di infiltrarsi nelle Br. Di come da ragazzo si fosse arruolato nella Legione straniera, di come ne fosse fuggito dopo tre mesi, inorridito dalle torture dei francesi ai prigionieri algerini, della sua conversione religiosa in carcere a Torino, catturato dopo una rapina a un tabaccaio.

 

Girotto scelse il nome di frate Leone, uno dei più stretti collaboratori di san Francesco negli ultimi anni della sua vita. Dopo la partecipazione alle manifestazioni operaie a Borgomanero (dove diventò "il prete rosso") il frate partì in missione per la Bolivia e qui aderì alla lotta armata contro il dittatore Suarez. Si trovava in Cile nei giorni del golpe appoggiato dalla Cia per rovesciare Salvador Allende. Combatté contro i militari di Pinochet, venne ferito, si rifugiò nell'ambasciata italiana e venne rimpatriato. Era la fine del 1973. Per quale motivo un combattente con questo curriculum decise di condannare la lotta armata e, anzi, di accettare la proposta del generale Dalla Chiesa tentando di infiltrarsi nelle Brigate Rosse?

 

silvano girotto frate mitra 5

In una intervista rilasciata pochi mesi dopo l'arresto di Curcio e Franceschini, "frate mitra" spiegò la nuova conversione: «Nel contesto italiano la lotta armata è un'avventura tragica e senza sbocchi Non sono concettualmente contrario alla lotta armata ma lo sono quando essa non è necessaria. Se tornassi in America Latina - diceva nel 1975 - riprenderei il mitra perché so che là non esiste alternativa».

 

Pur in assenza dei social, anche all'epoca si sprecarono le dietrologie sulla figura di Silvano Girotto. Alimentate da un particolare che viene ricostruito da Giancarlo Caselli e Mario Lancisi in un libro del 2015 intitolato Nient' altro che la verità.

Per arrivare alle Br Girotto aveva contattato un medico di Borgomanero, Enrico Levati. Pochi giorni prima dell'incontro fissato dal frate con Curcio e Franceschini a Pinerolo (doveva essere l'atto dell'ingresso definitivo del religioso nelle Br) un anonimo telefonò a Levati avvisandolo: «Curcio sarà arrestato domenica a Pinerolo».

 

silvano girotto frate mitra 3

Chi sapeva dell'operazione degli uomini di Dalla Chiesa? E perché nonostante la telefonata non si riuscì ad avvisare Curcio e Franceschini? L'unico messo in allerta fu Mario Moretti, capo della colonna romana e organizzatore, quattro anni dopo, del sequestro e dell'assassinio di Aldo Moro.

 

Ma il vero segreto, quello che sarebbe rimasto per molto tempo il cruccio di Silvano Girotto, è perché l'Italia, a partire dalla sinistra, lo abbia considerato, in fondo, un traditore e non un benefattore, come effettivamente fu. L'arresto di Curcio e Franceschini ebbe un peso determinante nella lotta alla lotta armata. Senza quell'arresto non ci sarebbe stato il processo ai capi storici delle Br che nei giorni del sequestro Moro sarebbe diventato il contraltare ai proclami brigatisti, la dimostrazione che, nonostante le difficoltà, lo Stato c'era, continuava a funzionare, non era stato colpito al cuore come volevano far credere i terroristi. Girotto si è spento mercoledì sera a Torino, circondato dalla moglie boliviana (conosciuta durante la resistenza agli squadroni di Suarez) e dai nipoti. Giancarlo Caselli lo ricorda così: «Un uomo dalle mille esperienze e dalle mille sfaccettature, certamente un uomo decisivo nel contrasto alla lotta armata».

curcio franceschiniGIAN CARLO CASELLIsilvano girotto frate mitra 11

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...