paolo sorrentino e antonio capuano

“INCONTRAI PAOLO, GLI PROPOSI: CHE DICI, LA VUOI SCRIVERE CON ME QUESTA SCENEGGIATURA?” - ANTONIO CAPUANO, 81 ANNI, REGISTA, TORNA A ROMA AL CINEMA TROISI, DOVE CON SORRENTINO INAUGURA LA RETROSPETTIVA CHE IL PICCOLO AMERICA GLI DEDICA: “MI ACCINGEVO A SCRIVERE POLVERE DI NAPOLI. MI DISSERO: ANTÒ VUOI LEGGERE LA SCENEGGIATURA DI UN RAGAZZO? È BRAVO, PROMETTENTE. ERA TENERISSIMO E MI DISSE…”

Carmine Saviano per “la Repubblica

 

PAOLO SORRENTINO E ANTONIO CAPUANO

A Roma ha anche provato a viverci: «Con mia moglie fittammo casa, mettemmo i bimbi a scuola. Ma non ci sono riuscito. Mi mancava Napoli: io sono di Posillipo e senza il mare non riesco a stare».

 

Antonio Capuano, 81 anni, regista, torna in città domani pomeriggio. Al Cinema Troisi, dove con Paolo Sorrentino inaugura la retrospettiva che il Piccolo America gli dedica.

 

Si parte da Polvere di Napoli, 1998, suo quarto lungometraggio ed esordio come sceneggiatore di Sorrentino. E il rimpianto per quel film, lo svela alla fine dell'intervista: «Venni a Roma a portare la sceneggiatura a Pino Daniele. Gli piacque, gli chiesi di comporre le musiche, accettò. Ma si misero in mezzo gli agenti. Iniziarono subito a parlare di soldi. Dicevano che le canzoni sarebbero state più importanti del film... fu una cosa orrenda. Lasciai stare».

 

ANTONIO CAPUANO 3

Capuano, ha detto subito sì alla proposta del Piccolo America?

«Ma certo: sarà carino stare sul palco con Paolo, raccontarci. E poi lo fanno anche per lanciare È stata la mano di Dio. È una bella cosa».

 

Presentando il suo nuovo film Sorrentino ha detto di lei che la ama e la odia. La cosa è reciproca?

«(Ride) Molto reciproca... assai reciproca».

 

Con "Polvere di Napoli" puntava in alto. Il suo modello era "L'oro di Napoli".

«Volevo capire se quell'oro esisteva ancora. E l'ho capito man mano che ho messo in piedi in film, quando arrivai alla scelta degli attori. Allora mi sono detto: sono gli attori! L'oro di Napoli sono gli attori! Sono tante pagliuzze d'oro avvolte nella polvere. Le devi cercare ma ci sono. E tutto si origina da un punto».

 

Quale?

ANTONIO CAPUANO 2

«Dal nostro principe, dal nostro Re: Totò. E non dai film che ha interpretato, attenzione. Molti di questi erano una cacata, diciamolo. Parlo del suo essere attore: era sempre al di qua e al di là del film. Anche con Pasolini: Totò riusciva ad essere al di qua e al di là del film anche se si trattava di Pasolini».

 

Nel suo film del 1998 c'è sul serio tanta polvere.

«E tanto vento e tante pagliuzze d'oro che il vento porta, sottrae, riporta. Lo girai in estate, ad agosto. Volevo una Napoli metafisica, sospesa. E la volevo anche orientale, africana. Chiesi allo scenografo, Mario Di Pace, di ricoprire le macchine per strada con teli color deserto».

 

Come ci arrivò Sorrentino a quel film?

«Me lo presentò Nicola Giuliano. Mi chiese: "Antò vuoi leggere la sceneggiatura di un ragazzo? È bravo, promettente". Dissi ovviamente di sì. La lessi. Mi accingevo a scrivere Polvere di Napoli. Incontrai Paolo, gli proposi: "Che dici, la vuoi scrivere con me questa sceneggiatura?". Lui ci rimase. Rispose: "Come? Ma veramente mi stai chiedendo di scrivere un film cu' tte?". Era tenerissimo».

 

ANTONIO CAPUANO 1

In "È stata la mano di Dio" c'è anche lei. Come è stato diventare un personaggio cinematografico?

«Questa è una cosa di Paolo. Se ha pensato in quei termini avrà avuto le sue ragioni. Ognuno di noi ha delle febbri particolari».

 

Ma che effetto le ha fatto osservarsi sullo schermo?

«No, no. Non l'ho voluto vedere. L'ho detto a Paolo: " No jamm, non me lo mandare. Lo voglio guardare sul grande schermo". Il cinema in televisione diventa un telefilm, non ha senso. È come il teatro visto in tv. Anzi, quello è ancora peggio».

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)