andrea purgatori carlo verdone

“L’ULTIMA VOLTA CHE L’HO VISTO GLI DISSI: TE DEVI RIPOSA’. ERA TROPPO PALLIDO, MOLTO MAGRO”. CARLO VERDONE RICORDA ANDREA PURGATORI: “C’ERA GIÀ QUALCOSA CHE NON ANDAVA, LA MALATTIA STAVA GIÀ CAMMINANDO. ANTINARCISO E LUCIDO, FECE ANCHE L’ATTORE PER ME. FU MOLTO BRAVO” (L’ATTORE E REGISTA DIEDE DUE PICCOLI RUOLI AL GIORNALISTA SCOMPARSO: NEL 2012 IN “POSTI IN PIEDI IN PARADISO” E NEL 2016 IN “L’ABBIAMO FATTA GROSSA”)

Estratto dell’articolo di Renato Franco per corriere.it

 

 

andrea purgatori foto di bacco (2)

«Te devi riposa’: l’ultima volta che l’ho visto gli dissi proprio così, te devi riposa’. L’avevo visto troppo pallido, molto magro. Evidentemente c’era già qualcosa che non andava, la malattia stava già camminando. Ci mancherà, mancherà a tutti. Mi mancherà». Carlo Verdone — come tutti — è sorpreso e scioccato dalla morte di Andrea Purgatori, un grandissimo giornalista dall’ironia sopraffina, un uomo che sapeva alternare il rigore dell’inchiesta alla leggerezza profonda della satira e della comicità. Un marziano.

 

Come aveva preconizzato in Fascisti su Marte, uno dei tanti lavori che aveva condiviso con Corrado Guzzanti che sui social lo ha ricordato così: «È morto uno dei miei amici più cari, compagno di molte follie come Il caso Scafroglia, Fascisti su Marte e Aniene. Un abbraccio a tutti quelli che gli hanno voluto bene, e sono tantissimi».

 

Anche lei era tra quelli che gli hanno voluto bene...

carlo verdone foto di bacco (4)

«Perdo un carissimo amico, che stimavo tanto per la sua signorilità. Andrea è sempre stato un uomo discreto, affettuoso e generoso».

 

(...)

Come vi eravate conosciuti?

«In modo casuale e naturale, come avviene nel mondo del cinema. Lo conobbi grazie a Marco Risi, il regista, poi nel corso degli anni ci siamo rivisti tante volte, abbiamo passato insieme cene e serate, più di una volta mi chiese interviste per il suo programma su La7. A un certo punto, una decina di anni fa, lo individuai come la persona giusta per un piccolo ruolo in Posti in piedi in paradiso».

 

andrea purgatori foto di bacco (1)

Era il 2012. Nel film lei interpretava un ex discografico di successo che vive nel retro del suo negozio di vinili e arrotonda le scarse entrate vendendo memorabilia.

«Andrea veniva al negozio per comprarsi il cinturone di Jim Morrison che io tenevo dentro una teca, era il “marchio” del mio negozio di vinili e io non volevo darlo via».

 

Perché lo scelse?

«Era perfetto, la persona giusta: rappresentava un signore della mia età che viveva come me di nostalgia musicale ed era innamorato di quel cinturone. Mi offriva qualunque cifra e alla fine io — che avevo bisogno di soldi — cedevo alla sue insistite richieste. Andrea fu bravissimo, non sbagliò niente».

 

Nel 2016 lo prese anche in «L’abbiamo fatta grossa», lì Purgatori faceva il regista di teatro.

«Mi piaceva la sua voce, rauca, forte, da grande fumatore, una voce molto radiofonica. Con i suoi dolcevita neri poi aveva anche il physique du rôle da regista teatrale. Davanti alla macchina da presa era spigliato, recitava con grande naturalezza, non aveva paura di niente».

carlo verdone foto di bacco (5)

 

andrea purgatori

 

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…