dea kali

MODI SPICCI: “LE OFFERTE VOTIVE ALLA DEA KALÌ NELLE CASSE” DELL’INDIA - IL PREMIER VUOLE MONETIZZARE L’ORO DEI TEMPLI PER FINANZIARE COMMERCI E INVESTIMENTI - GLI OSTACOLI ALL'ESPERIMENTO

DEA KALI' INDIA MODIDEA KALI' INDIA MODI

Ellen Barry per “The New York Times News” pubblicato da “la Repubblica”

 

Ogni sera, subito dopo le dieci e un quarto, le tre dee di pietra del tempio Mahalakshmi vengono spogliate dei loro preziosi ornamenti: le maschere scintillanti (che si dice contengano quasi 8 chili d’oro), le lunghe collane d’oro, gli orecchini che tintinnano di gioielli.

 

Il tesoro viene trasportato in una stanza blindata, dove rimane fino al mattino seguente insieme alle offerte donate dai fedeli alle divinità nel corso di decenni. Sharadchandra Padhye, che dirige il fondo incaricato di gestire i beni del tempio, non dichiara il valore dei beni conservati nella stanza, ma fa capire chiaramente che è enorme. «Le dee ricevono anche anelli per il naso», dice. «Enormi anelli per il naso».

 

Deciso a costruire un’economia che possa arrivare un giorno a rivaleggiare con quella cinese, il primo ministro indiano Narendra Modi è determinato a mobilizzare l’oro in possesso di privati, che secondo le stime ammonterebbe a circa 20.000 tonnellate, di cui 2.500 nei principali templi induisti.

 

La domanda di oro in India è talmente alta che negli ultimi anni quasi il 30%del deficit commerciale del Paese è costituito da importazioni del prezioso metallo; tra l’altro, molte persone preferiscono conservarlo sotto forma di gioielli, cosa che rende difficile commerciarlo o trasformarlo in denaro contante.

 

MODIMODI

Gli economisti lo chiamano idle gold, oro inoperoso, e il governo Modi vorrebbe vederlo usato per commerci e investimenti. A maggio è previsto l’avvio di misure per indurre gli indiani a depositare l’oro nelle banche, offrendo tassi di interesse fissi su un «conto metallifero».

 

Ma è un esperimento che dovrà fare i conti con vecchie abitudini ed emozioni radicate. Questo mese, anche se i dettagli del piano non erano ancora stati resi pubblici, i portavoce di alcuni dei templi più ricchi dell’India già si pronunciavano con nettezza pro o contro.

 

«Sono abitudini che si sono sviluppate nell’arco di centinaia e migliaia di anni», dice il ministro dell’Economia Jayant Sinha in un’intervista. E dice che i fondi dei templi, in particolare, sono costretti a ragionare come fondi di dotazione, soppesando le strategie per proteggere il patrimonio.

 

«Non è solo un problema di fiducia nel governo», dice, «è anche un problema di logica commerciale. Riguardo all’interesse, è uno dei classici casi in cui bisogna trovare la percentuale giusta ».

 

NARENDRA MODI FA YOGA NARENDRA MODI FA YOGA

Sforzi precedenti per monetizzare l’oro sono quasi sempre andati a vuoto. Secondo gli analisti la colpa stava nei tassi di interesse, troppo bassi per attirare i grandi soggetti, e nell’obbligo di depositare almeno una certa quantità d’oro, così elevata che tagliava fuori i piccoli soggetti come le famiglie.

 

C’è anche un altro grosso ostacolo, però, ed è la sfiducia viscerale nei confronti delle intromissioni dello Stato: questa settimana si sono visti alcuni segnali in tal senso.

 

Un alto funzionario della Vishway Hindu Parishad (Consiglio mondiale dell’induismo) ha dichiarato che la sua Organizzazione è contraria a qualsiasi tentativo di monetizzare l’oro dei templi, pur ribadendo «pieno sostegno » al governo Modi.

 

obama mastica la gomma davanti al primo ministro indianoobama mastica la gomma davanti al primo ministro indiano

«Da migliaia di anni la società indù dona quest’oro ai templi, che lo salvaguardano attraverso i loro fondi», dice Vyankatesh Abdeo, il segretario nazionale dell’organizzazione. Alcuni templi, però, sembrano disposti a sperimentare.

 

Martedì, al tempio Shree Siddhivinayak Ganpati, i fedeli si accalcavano, stipati come sardine, per protendere offerte di fiori e dolci verso un idolo in pietra nera raffigurante Ganesh, la divinità con la testa di elefante. Fuori, le autorità del tempio stavano vendendo all’asta i gioielli donati, per raccogliere denaro da destinare, secondo loro, a scopi caritatevoli.

shinzo abe narendra modishinzo abe narendra modi

 

Narendra Murari Rane, presidente del fondo del tempio, dice che aspetta di vedere se il Governo offrirà condizioni favorevoli per chi depositerà l’oro nelle banche. Il suo tempio conserva più di 150 chili d’oro nei cassetti di un magazzino, protetti da tre porte di ferro a prova di proiettile e sorvegliati tutt’intorno da più di mille telecamere e 65 guardie giurate.

 

«Lo prenderemo in considerazione », dice a proposito del piano. «Se il risultato è migliore delle nostre aste, forse sì. Possiamo prenderlo in considerazione solo se i profitti sono più alti».

 

Soma Somasundaram, direttore generale per Mumbai del World Gold Council, un’organizzazione internazionale che si occupa di sviluppare il mercato dell’industria aurifera, dice che gli sembra improbabile che molti templi accettino di far fondere gioielli vecchi di secoli, ma che le nuove iniziative, in particolare l’introduzione di una moneta d’oro, potrebbero cambiare radicalmente i comportamenti dei futuri acquirenti del prezioso metallo.

narendra modi xi jinpingnarendra modi xi jinpingsantoni india 015santoni india 015DONNA INDIANADONNA INDIANAINDIAINDIAINDIA 1INDIA 1INDIA - CONTRABBANDO DI PELLI DI TIGREINDIA - CONTRABBANDO DI PELLI DI TIGREmiss indiamiss india

 

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...