“SONO STATO PER ANNI CON UNA DONNA CHE QUANDO ERA ARRABBIATA MI TIRAVA SCHIAFFI. OPPURE MI SVEGLIAVA NEL CUORE DELLA NOTTE URLANDOMI ‘UOMO DI MERDA…" – UN LETTORE SCRIVE A DAGOSPIA PER RACCONTARE LA SUA STORIA TOSSICA: “MINACCIAVA DI PERSEGUITARE TELEFONICAMENTE I MIEI PARENTI. E UN GIORNO, DOPO LE ENNESIME BOTTE E L'ENNESIMA CACCIATA DI CASA, DECIDO DI CERCARE AIUTO. PRIMA DI RIVOLGERMI ALLE "ISTITUZIONI", PROVO I NUMERI DI TELEFONO DI CENTRI ANTIVIOLENZA. NESSUNO DI QUESTI SI OCCUPAVA DI VIOLENZA NEL CASO FOSSE UN UOMO A SUBIRLA E MI SONO SENTITO RISPONDERE…”
Riceviamo e pubblichiamo:
Carissimo Dago,
violenze psichiche e fisiche sugli uomini
Leggendo il tuo titolo sulle accuse di molestie usate come armi contro gli uomini, avrei da aggiungere un altro aspetto della società che abbiamo creato che fa schifo.
Sono stato per anni con una donna che quando arrabbiata mi tirava schiaffi. Oppure mi svegliava nel cuore della notte urlandomi "uomo di mer*a" e ogni altro genere di insulto.
O minacciava di perseguitare telefonicamente i miei parenti. O un giorno mi diceva "questa è casa nostra" e il giorno dopo mi ci buttava fuori, ben sapendo che avevo lasciato la mia famiglia a 600 km di distanza per stare con lei. Dirai "bravo pirla che ci sei stato". E me lo dico anche io...adesso.
Ma il punto delle relazioni abusive è che quando ci si è dentro si riesce sempre a giustificare tutto. Purtroppo sulla mia pelle capisco le donne che restano con i mariti che le picchiano: sono questioni psicologiche e di manipolazione profonde che non possono essere risolte con "dovevi andartene LOL".
Un giorno, ramingo dopo le ennesime botte e l'ennesima cacciata di casa, decido di cercare aiuto. Prima di rivolgermi alle "istituzioni" provo i numeri di telefono di centri antiviolenza etc. Nessuno di questi si occupava di violenza nel caso fosse un uomo a subirla: alcuni accettavano uomini violenti che volessero cambiare, ma nessuno si occupava di uomini nella mia situazione.
Prendo il coraggio di chiamare direttamente il numero istituito dal ministero (1522).
Mi risponde una signorina che mi dice testualmente "Lei è cittadino italiano? Ha tutti i diritti? Allora vada da polizia o carabinieri: io ho 5 chiamate in attesa, arrivederci".
Come direbbe il poeta, bella scoperta del ca**o.
Quel che è peggio, è che anche una persona con esperienza nei servizi sociali mi ha detto che questo sarebbe probabilmente l'atteggiamento del giudice se dovessi portare la cosa in tribunale "il giudice ti sorride e ti dice sei grande e grosso, perché non hai preso la porta".
violenza domestica sugli uomini
Questa non è uguaglianza, non è stato di diritto: è una società a due velocità che crea una sottoclasse -uomini- che deve subire in silenzio in nome di non si sa quale peccato originale. Scusami per la lunghezza,
Semper tuus,
F.F.