vera gemma

“MI DICEVANO CHE MIO PADRE ERA BELLO E IO ERO UN CESSO” – VERA GEMMA, VERA LAGNA: VINCE IL PREMIO COME MIGLIOR ATTRICE A VENEZIA NELLA SEZIONE NUOVI ORIZZONTI CON UN FILM SU SE STESSA E LA DURA VITA DA “FIGLIA DI” (GIULIANO GEMMA) – “SONO L'UNICA FIGLIA D'ARTE CHE NON HA MAI LAVORATO CON IL PADRE. NEI MIEI CONFRONTI C'È STATA UNA BULLIZZAZIONE. MI HANNO ANCHE "DEVI MORIRE, FAI SCHIFO". IN CERTI MOMENTI NON CE L'HO FATTA, MI SONO MESSA A GRIDARE SUL SET E…” - VIDEO

Fulvia Caprara per “La Stampa”

vera gemma

 

Per tutta la vita si è sentita ripetere le stesse parole, per tutta la vita ha portato sulle spalle il peso del confronto con il genitore venerato, da cui, puntualmente, usciva a pezzi. Il ritornello era sempre lo stesso: «Dicevano "non è bella come il padre, è brutta, è rifatta, è una "burina", una coatta».

 

E poi "è raccomandata, superficiale, stupida". Non è divertente essere giudicati in questo modo. Stavo male, ma pensavo anche: un giorno ve la farò vedere». Il riscatto è arrivato sul palco della Mostra, dove Vera Gemma, figlia di Giuliano, è salita due volte, la prima, da sola, per ricevere il premio «Orizzonti» per la migliore attrice nel film Vera, la seconda insieme ai due registi, Tizza Covi e Rainer Frimmel, premiati per la regia dell'opera: «Quando ci hanno chiamati per dirci che dovevamo tornare al Lido, non capivo, è stata la mia amica Asia Argento a spiegarmi che, se ci chiedevano di tornare tutti, voleva dire che avevamo vinto tutti e tre».

il film vera

 

La dedica del premio non poteva che essere una: «A mio figlio Massimo e al mio bellissimo papà Giuliano Gemma».

 

Come è nato il film?

«Ho conosciuto Tizza e Rainer al circo, loro stavano girando un film, Mister Universo, e io stavo preparando un documentario. Mio padre è sempre stato appassionato di circo, ha imparato lì molte cose che gli hanno permesso di interpretare film senza controfigure. Il primo impatto, mi ha poi raccontato Tizza, non è stato positivo, le ero sembrata un po' eccentrica. Poi abbiamo parlato, ha cambiato idea. Dopo tre settimane mi ha chiamata per dirmi che stava scrivendo un film su di me: sulle prime non capivo, mi ha spiegato che voleva raccontare il mio senso di inadeguatezza, la mia purezza, la mia anima».

 

vera gemma a venezia

Nella finzione c'è la sua vita reale. È stato difficile interpretare Vera?

«Fare se stessi è sempre difficile e doloroso, bisogna conoscersi bene, accettarsi, mettersi a nudo, essere più veri di qualsiasi verità, senza valorizzarsi troppo né scimmiottarsi, insomma ci vuole un grande equilibrio attoriale.

 

Ho dovuto scavare dentro dolori che ho veramente vissuto, in certi momenti non ce l'ho fatta, mi sono messa a gridare sul set che mi ero stufata, era la mia sofferenza che veniva fuori in quel modo».

 

Da dove nasce questo disagio così forte?

vera gemma gennaro marchese

«Ho perso mia madre a 18 anni, mio padre è morto all'improvviso in un incidente stradale. Dal punto di vista artistico non sono mai stata capita, mentre penso di avere un mondo interiore meno semplice di quello che mi viene attribuito.

 

Ho fatto provini per anni, non mi prendevano mai, le uniche critiche positive, anche meravigliose, mi arrivavano dal teatro, dagli spettacoli di nicchia che scrivevo e interpretavo.

 

Ho fatto la gavetta, nei teatrini romani da 200 posti, ma non riuscivo mai a fare il salto. Nel cinema mi scartavano puntualmente, dicevano "il padre è bello, lei è un cesso", la mia non è stata una vita piacevole, si è parlato di ricchezza, ma quella c'era fino a quando c'è stato mio padre e si facevano tanti film di quel genere, poi basta, è finita».

vera gemma asia argento

 

Cosa era per lei suo padre?

 «Un mito. Le figlie tendono a mitizzare il padre, lo vedono stupendo anche quando è brutto, calvo e fa un lavoro qualunque. Di mio padre ero innamorata, lo vedevo come una creatura stupenda, facevo la fila con la baby sitter per andare a guardarlo nei cinema strapieni dove proiettavano i suoi film. E poi c'era il suo modo di essere padre, ci accompagnava a scuola, era molto presente.

 

Da una parte ho vissuto la sua paternità con grandissimo amore, dall'altra con sofferenza perché non mi sentivo mai all'altezza. E poi ha pesato la perdita di mia madre: ero molto giovane, mi è rimasta per tutta la vita la gelosia per chi aveva una mamma, una cosa normale, che a me era stata tolta».

 

Ha mai recitato accanto a suo padre?

VERA E GIULIANO GEMMA

«No, sono l'unica figlia d'arte che non ha mai lavorato con il padre. Nel film si capisce tutto bene, nei miei confronti c'è stato un atteggiamento prevenuto, una bullizzazione, anche su Instagram sono diventata un caso, le mie apparizioni tv hanno scatenato commenti tremendi, mi hanno scritto di tutto, anche "devi morire, fai schifo".

 

vera gemma

Ho un figlio, è stato difficile insegnargli l'autostima, mentre cercavo di non perdere la mia forza e la mia personalità. Che poi è spaccata in due: da una parte la donna che soffre, dall'altra la leonessa che combatte».

 

Asia Argento è sua grande amica, vi siete sentite dopo il premio?

«Per me è come mia sorella Giuliana, in questo periodo ci siamo sentite tutti i giorni, l'altra sera mi ha chiamata piangendo, è una fan del film, la sua felicità mi ha commossa».

GIULIANA GIULIANO E VERA GEMMA

 

Se dovesse scegliere uno fra i tanti ricordi che ha di suo padre, quale sceglierebbe?

 «Il gioco che facevamo da piccole. Lui chiudeva gli occhi, toccava le mani mie e di mia sorella, e ci riconosceva. A me diceva sempre "ti riconosco perché tu sei più morbida". Si divertiva un sacco, era tenerissimo».

vera gemma tette rifatte GIULIANA GIULIANO E VERA GEMMA vera gemma 1il video di asia argento e vera gemma 1GIULIANO GEMMA il documentario della figlia vera vera gemma 7Vera Gemma Giuliano Gemma vera gemma 8vera gemma tette rifattevera gemma prima di rifarsi le tetteASIA ARGENTO E VERA GEMMAvera gemma a romavera gemma 3vera gemma 5vera gemma 4vera gemma 6vera gemma 3vera gemma 4vera gemma 5vera gemmavera gemma 6vera gemma 2vera gemma 3vera gemma 4vera gemmavera gemma asia argentovera gemma 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...