patrizia mirigliani

NATI CON LA CA-MISS - PATRIZIA MIRIGLIANI: “GLI UOMINI CHE SFILANO IN COSTUME SONO RIDICOLI. A MISS ITALIA NON CI SARANNO MAI TRANSESSUALI. L’ERRORE PIÙ GRAVE CHE HO COMMESSO? QUATTO ANNI FA, FACENDOMI INFLUENZARE DA UN CERTO CLIMA INTERNO AGLI AMBIENTI FEMMINILI, DECISI DI NON FAR SFILARE IN BIKINI LE RAGAZZE”

gatto yoda e patrizia miriglianigatto yoda e patrizia mirigliani

Nino Materi per “il Giornale”

 

mrs17 patrizia enzo miriglianimrs17 patrizia enzo mirigliani

Li vedevi insieme. E pensavi: quei due si amano. Lui andava per i 90 anni, lei una quarantina d' anni in meno. A braccetto lungo il corso di Salsomaggiore, prima che il Barnum della bellezza si trasferisse a Jesolo. Una coppia che si guardava negli occhi. Col cuore che batteva all' unisono. Ma nulla di scandaloso: perché Enzo e Patrizia erano padre e figlia. Orgogliosi di chiamarsi Mirigliani. E di farsi fotografare insieme a fianco alla sbriluccicante corona Miluna che cinge il capo della più bella d' Italia.

 

Un marchio - Mirigliani - che sta a Miss Italia come il logo Agnelli sta alla Fiat Duna. Sodalizi criticati, eppure indissolubili. La simbiosi legata al concorso delle reginette dura da 70 (settanta!) anni. Un tormentone. A proposito di «tormento». Il concorso di Miss Italia si è sempre specchiato nello stile dei presentatori che si sono alternati alla conduzione.

 

Quest' anno c' era Francesco Facchinetti...

patrizia miriglianipatrizia mirigliani

«Non mi tocchi Facchinetti, che è stato bravissimo: il più coccolato dalle ragazze. Ovviamente, dopo Yoda...».

 

Chi è Yoda?

«Il mio gatto».

 

E che ci fa un gatto a Miss Italia?

«La mascotte».

 

Sa cosa dicono le malelingue a proposito di lei e Yoda?

«Che siamo una coppia bestiale?».

 

patrizia mirigliani miss italiapatrizia mirigliani miss italia

No. Dicono che, da quando il concorso Miss Italia è passato dalla Rai a La7, ormai lo guardano solo quattro gatti. E così lei si è portata dietro Yoda per arrivare almeno a cinque...

«Divertente. Ma non è vero che Miss Italia la guardano quattro (o cinque) gatti. In tv il calo di ascolti c'è stato, ma sui social abbiamo registrato un boom di contatti. Quanto al passaggio dalla Rai a La7, le confesso che in quella fase ho sofferto tanto».

 

Ha pianto?

«Ci sono andata vicino. Anche se La7 è comunque una grande rete».

 

Come si difende dalle cattiverie?

Patrizia Mirigliani Patrizia Mirigliani

«Con l' autoironia».

 

Nel 2010 un giornalista un po' indisponente scrisse: «Da oltre mezzo secolo, all' inizio di ogni settembre, Enzo Tutankhamon Mirigliani esce dal sarcofago e, accompagnato dalla figlia Patrizia Nefertiti, si gode una boccata d' aria a Salsomaggiore».

«A quei tempi il nomignolo Nefertiti me l'ero guadagnato grazie a un look, forse, un po' troppo appariscente».

 

Un tripudio di collane, orecchini e bracciali degno di un museo egizio.

«Oggi sono maturata anche sotto questo profilo».

 

Ma è vero che di recente è riuscita a resistere alla ghiotta offerta di un gruppo cinese interessato a rilevare il «prodotto» Miss Italia?

Patrizia Mirigliani Patrizia Mirigliani

«Loro ci hanno provato. Io ho risposto no. È stato duro rifiutare tanti soldi. Ma alla fine sono prevalsi i sentimenti. Miss Italia è impossibile da copiare. Non è semplicemente un concorso, ma parte integrante della storia del nostro Paese».

 

Ora non esageriamo...

«Nessuna esagerazione. Miss Italia negli ultimi 70 anni ha accompagnato, e spesso anticipato, fondamentali mutamenti sociali e culturali dell' universo femminile».

 

Ne è proprio sicura?

«Non lo dico solo io. Era l' opinione pure di Enzo Biagi».

 

Peccato che lui non possa più confermare...

«Glielo confermo io. Si fidi!».

 

Ok, ci fidiamo. Ma basta elogi. Passiamo alle critiche. Che su Miss Italia sono sempre ricche e abbondanti.

«A me le critiche intelligenti fanno piacere. Sono le critiche preconcette che mi lasciano amareggiate».

Cinzia Th Torrini e Patrizia Mirigliani Cinzia Th Torrini e Patrizia Mirigliani

 

Mi faccia un esempio di critica stupida.

«Quella secondo cui il nostro concorso sarebbe anacronistico».

 

Anche secondo noi è anacronistico. Provi a convincerci del contrario.

«I parametri di bellezza femminile non sono fissi né universali. Essi si trasformano col tempo, esattamente come nel tempo evolvono usi e dinamiche relazionali. Noi, come Miss Italia, dobbiamo avere la sensibilità di captare ogni segnale di novità rispecchiandolo nelle nostre ragazze».

 

Per questo in giuria quest'anno c'era anche una femminista pentita come Anselma Dell'Olio?

PATRIZIA MIRIGLIANI E GIUSY BUSCEMI jpegPATRIZIA MIRIGLIANI E GIUSY BUSCEMI jpeg

«Ci interessava il suo punto di vista».

 

Per la Dell'Olio la Miss Italia ideale dovrebbe ispirarsi a Simone de Beauvoir. E per lei?

«Io trovo che Maria Elena Boschi rappresenti un modello positivo per tutte le ragazze».

 

PATRIZIA MIRIGLIANI PATRIZIA MIRIGLIANI

Tra Simone de Beauvoir e Maria Elena Boschi c' è una certa differenza...

«Sì, ma entrambe rimandano a una figura di donna di grande spessore».

 

Sarà pure come dice lei. Peccato che alla vigilia di ogni Miss Italia le polemiche siano sempre le stesse: curvy, non curvy, bikini sì, lato b no.

«Dietro Miss Italia non ci sono solo temi banali. Ma anche campagne di grande spessore».

 

Non ci viene in mente nulla. Ce ne ricorda qualcuna?

PATRIZIA MIRIGLIANI PATRIZIA MIRIGLIANI

«Quando nessuno si permetteva di parlare di anoressia nel mondo della moda, noi siamo stati i primi a sensibilizzare l' opinione pubblica. Facendo capire agli stilisti che era assurdo considerare grassa una ragazza taglia 40. Abbiamo quindi dato il buon esempio accogliendo concorrenti che hanno stravolto i vecchi canoni. Idem per le ragazze sposate e per quelle fino a 30 di età. E poi siamo orgogliosi anche della nostra campagna di sugli incidenti sul lavoro di cui sono vittime le donne lavoratrici».

 

Scusi, ma cosa c' entra Miss Italia con gli «incidenti sul lavoro»?

«È un' emergenza che patiscono più le femmine dei maschi».

PATRIZIA MIRIGLIANI MIRIAM LEONE PATRIZIA MIRIGLIANI MIRIAM LEONE

 

Ora non comincerà mica con la lagna delle donne discriminate rispetto agli uomini?

«Non è una lagna. In alcuni casi è la pura verità».

 

A proposito di vere discriminazioni: cosa ne pensa del divieto del burkini sulle spiagge francesi?

«Un divieto assurdo. L'abolizione del burkini deve rappresentare una tappa autonoma dell'emancipazione sociale e culturale del mondo arabo. Ma è un processo che va sviluppato all' interno dello stesso mondo arabo, non imposto per legge dall' Occidente».

 

Da noi le donne stanno decisamente meglio. Lei, ad esempio, è stata nominata commendatore dall' ex presidente della Repubblica, Napolitano. Preferisce che la chiamino commendatore o commendatrice?

PATRIZIA MIRIGLIANI PATRIZIA MIRIGLIANI

«Patrizia, e basta».

 

Che papà è stato Enzo Mirigliani?

«Un uomo meravigliosamente accentratore».

 

Quando le chiese di collaborare con lui all'organizzazione di Miss Italia?

«La proposta arrivò subito. Ma io ero terrorizzata. Papà era un uomo geniale e istintivo. Non aveva un approccio pedagogico. Era difficile imparare da lui. Mi diceva sempre: Le cose, prima di farle, devi sentirle. E, per una ragazza come me, era difficile sentire le cose come lui».

paragone   patrizia mirigliani   alice sabatiniparagone patrizia mirigliani alice sabatini

 

Allora cosa successe?

«Un giorno andai nella sua stanza e gli dissi a muso duro: Se vuoi che lavori per Miss Italia, devi lasciarmi un po' di carta bianca. Lui capì le mie esigenze. E allentò le briglie».

 

E per lei fu l'inizio di un' avvincente cavalcata.

«Ho acquisito sicurezza di anno in anno. Una consapevolezza figlia anche di alcuni errori commessi in passato».

 

Mi racconti il più grave.

miss08 patrizia miriglianimiss08 patrizia mirigliani

«Quatto anni fa, facendomi influenzare da un certo clima interno agli ambienti femminili, decisi di non far sfilare in bikini le ragazze di Miss Italia».

 

Oggi lo rifarebbe?

«Mai. Avrei la forza e il coraggio per proseguire sulla mia strada, senza condizionamenti. Fedeli agli insegnamenti morali - ma mai moralistici - di mio padre. Ora preferisco apparire il meno possibile e lavorare dietro le quinte sulle nuove frontiere della bellezza».

mrnzrth12 giovane mirigliani fidamrnzrth12 giovane mirigliani fida

 

In tema di «nuove frontiere», avremo mai una Miss Italia transessuale?

«No. Ma una cosa gliela posso assicurare: il concorso di Miss Italia non morirà mai».

 

Sembra una minaccia.

«No, è solo un auspicio».

 

Lei ha un figlio, Nicola. Gli cederà un giorno il «giocattolo» Miss Italia?

«Spero di sì. Ma quel giorno è ancora lontano».

 

Nel frattempo organizzerà mai un concorso per Mister Italia?

miss11 patrizia miriglianimiss11 patrizia mirigliani

«No. Gli uomini in costume che sfilano in passerella sono ridicoli».

miss21 enzo miriglianimiss21 enzo miriglianimrs17 patrizia enzo miriglianimrs17 patrizia enzo mirigliani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…