fernanda lessa

LA MODA, LA COCA, L’ALCOL, IL SESSO. FERNANDA LESSA TORNA E SI CONFESSA A “CHI”-  "NON MI SONO MAI PROSTITUITA. HO DETTO NO A UNO SCEICCO CHE VOLEVA VENIRE A LETTO CON ME PER 150MILA €, HO FATTO PERDERE LA TESTA A UN PREMIO OSCAR E HO SUBITO UNA VIOLENZA: ECCO COSA E’ ACCADUTO - AMORE SAFFICO? L’HO AVUTO, MA LEI ERA MINORENNE.. - "MI PIACEVA ANCHE IL SENO DI FEDERICA FONTANA. MA LEI È LA CLASSICA BRAVA RAGAZZA, IO NO. DICEVANO CHE MIO FIGLIO FOSSE NATO MORTO PERCHÉ IO MI DROGAVO. SCHIFO! - VIERI, BOOSTA,VALLETTOPOLI

Gabriele Parpiglia per Chi

 

 

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Il periodo della moda? Tacchi e coca, ma dalla cocaina ne esci, dall’alcool no. Sono finita in rehab. Ho amato calciatori e divi di Hollywood. Il movimento #metoo? Bah. Io ho detto no a uno sceicco  che voleva venire a letto con me per centocinquanta mila euro. Basta saper dir di no. Amore saffico? L’ho avuto, ma lei era minorenne ed eravamo in America. Quando l’ho scoperto, l’ho lasciata. Mi piaceva anche il seno di Federica Fontana. Ma lei è la classica brava ragazza, io no. O almeno, non lo ero. Poi mi hanno detto che ero in dolce attesa e…». Alt. Non è la sceneggiatura di un libro “scorretto” di Irvine Welsh e non è nemmeno un film, ma è la vita di Fernanda Lessa. O meglio, l’inizio del racconto di una ragazza partita dal Brasile, senza soldi in tasca, che per la sua bellezza si è ritrovata il mondo tra le mani. Come Al Pacino in Scarface. E come Al Pacino, quel mondo, poi si è rivoltato contro. La Lessa rompe il silenzio con “Chi” dopo un lungo periodo di assenza dai riflettori. Lo fa oggi che, come dice lei, «Sono pulita». Pulita e lontana da droga, alcool e cattive compagnie. Pulita perché oggi è mamma di due bimbe e moglie felice del suo nuovo compagno. «Io non sono politically correct. Per questo le chiedo di non essere censurata, perché il mio racconto può servire a chi scivola all’inferno e vuole risalire».

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Domanda. Iniziamo da Fernanda appena maggiorenne che esordisce nel mondo della moda…

Risposta. «Vengo notata in Brasile e catapultata sulle passerelle. La moda? La odio. Fa schifo e fa schifo tutto quello che c’è intorno. Pippavi per dimagrire. Pippavi per non mangiare e andavi in palestra per sudare. Lo fanno tutte. Inutile che facciano le santarelline. Io per otto anni ho mantenuto dei ritmi infernali. Non dormivo quasi mai. Però viaggiavo in prima classe e guadagnavo venti milioni di lire per sfilare tre minuti. A un certo punto il mio conto aveva sei zeri. Che cazzo m’importava. Ero su un treno in corsa e basta».

 

D. Otto anni sotto effetto della coca?

R. «Massì. Poi avevi il rimorso di coscienza e smaltivi, sudando in palestra. Chi non lo ammette, non ha le palle. L’unica pulita è Gisele Bündchen. Una professionista seria. Della moda ricordo le volte in cui tornavo a casa “tutta fatta”. Però mi ha aperto tante porte. In primis qui in Italia».

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D. Lei esplode nel nostro Paese con un calendario sexy in coppia con Federica Fontana?

R. «Eravamo in America, ma quel giorno, quando scattavamo, c’era vento. Faceva freddo. Durante uno scatto ci abbracciamo nude. Un seno, il suo, da perder la testa mentre sfiorava il mio. Mancava solo il bacio in quel calendario. Ma lei è una perbene, non fa certe cose…».

 

D. Lei è bisex?

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R. «No. Amo il mio uomo, ma quando avevo ventuno anni mi sono fidanzata con una modella francese. Dopo due mesi di storia, scopro che era minorenne. In America ti arrestano per pedofilia, ma lei fisicamente sembrava adulta. L’ho lasciata subito anche se ho un bel ricordo».

 

D. Parliamo di uomini allora.

R. «Ho fatto girar la testa a parecchie persone. In Italia ho amato Vittorio Mango, ma abbiamo perso un figlio appena nato. Ricordo le parole della psicologa: “Quando succedono questi accadimenti, la coppia dev’essere molto forte per rimanere unita”. E, infatti, siamo esplosi. Quello è stato uno dei periodi più brutti della mia vita. Dicevano che mio figlio fosse nato morto perché io mi drogavo. Schifo! Anche per strada subivo gli sguardi della gente. Per tre anni poi sono stata con Bobo Vieri. Era simpatico. Un po’ orso. Mi faceva sorridere. Credo mi abbia tradita, ma andava bene così. Io vivevo in aereo. Chiudevo un occhio e usavo la testa. Poi in America ho fatto perdere la testa a un premio Oscar».

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D. Racconti...

R. «Incontro un attore molto in voga in quel periodo, Adrien Brody. Lui si innamora perdutamente di me. Io “ni”. Le svelo un segreto: la notte della premiazione degli Oscar (lui era candidato per il film S.O.S. Summer of Sam - Panico a New York di Spike Lee, ndr) io non volevo andare. Avevo il dente del giudizio che mi faceva male. Lui mi ha detto: “Fuck, sono sulla copertina di Vanity America e tu sei la mia donna. Ti prego, vieni”.

 

Allora ho preso un mix di tachipirina e vodka per non sentire il dolore. Ho messo i capelli davanti alla bocca gonfia, ma ero fattissima e quando sono scesa dalla limousine i fotografi hanno iniziato a inondarci di flash. Mi è preso il panico, così sono entrata nella sala di corsa, ho recuperato i regali che davano agli ospiti e sono scappata. Lui mi ha chiamata poi dopo, quando è andato al party, ma io ero già a casa. Quando l’ho lasciato, non si rassegnava. Dopo due anni l’ho incontrato per caso in un bar, sempre a New York, sotto casa mia. Sono andata per salutarlo, ma lui è scoppiato in lacrime. E io che pensavo: “Fuck, mi rovini l’abito”».

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D. Prima di parlare dei suoi “due” uomini più importanti, le chiedo se ci sono stati altri uomini nella sua vita?

R. «Sceicchi che mi volevano offrendomi 150mila euro a notte, un francese, che ha tentato di violentarmi, ma non aveva fatto i conti con il mio vicino di casa, un giocatore di rugby, e tante proposte indecenti, sempre rispedite al mittente. Però: un attimo. Quando ho subito la violenza, intendo in Francia, a Parigi, le voglio dire una cosa: lui mi aveva bloccato tra le ringhiere del mio balcone, io non volevo, ma per qualche minuto, mi sono sentita paralizzata. La violenza quando colpisce, fa male. Comunque l’importante è saper dire di no».

 

D. Alla cocaina quando ha detto no?

R. «Dalla coca ne sono uscita dopo la moda. L’alcool mi ha fottuto la vita. Mi facevo tre bottiglie di vino da sola ogni giorno. L’Amarone era il mio preferito. Alcolista, purtoppo, rimani per sempre, lo dice lo psicologo che mi segue ancora. Era una tentazione continua. Esempio: guardavo un film dove c’era una scena in cui bevevano e io dovevo bere di riflesso. Andavo al bar a prendere un caffè, ma se accanto a me c’era chi beveva, io bevevo. Le giornate non finivano mai.

 

Ero  sempre ubriaca. Coloravo i muri, gironzolavo a vuoto, era l’inferno. Poi ho conosciuto il mio ex compagno Davide (Dileo, musicista meglio noto con il nome di Boosta, ndr). Piano, piano ne sono uscita. Ma è stato un lungo viaggio che mi ha portato in un centro assistenza o se volete chiamarlo, così, in un rehab. Ho trascorso qualche mese là e mi sono salvata. Quanti soldi ho gettato via per colpa delle mie dipendenze».

 

D. Ha mai accettato proposte indecenti?

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R. «Penso di essermi prostituita quando ho accettato di indossare una pelliccia per una sfilata. Io sono animalista. Ma mi davano quaranta mila euro. Quei soldi sono finiti in Brasile per riparare il muro di casa di mia zia che era crollato. La mia coscienza era ed è pulita».

 

D. Quando ha capito di avercela fatta?

R. «Quando mi hanno detto che io e Davide aspettavamo nostra figlia Ira Marie. Lì mi sono fermata. Ho capito che l’amore per il mio compagno e per le mie figlie doveva vincere sull’alcool. Ce l’ho fatta. Ne sono uscita. Poi è arrivata la nostra seconda figlia Lua Clara. Ma stavo bene».

 

D. Però la storia con Boosta è finita?

R. «Già e all’inizio anche malamente. Io mi sentivo rifiutata dalla sua famiglia e me ne sono andata in Brasile con le bimbe. Sono stati sette mesi di inferno tra litigi e avvocati, poi ha prevalso la buona ragione. Lui è un ottimo padre. Avevo deciso di non innamorarmi più, di godermi le mie bimbe e le mie passioni, poi però... è arrivato quello che oggi è mio marito».

 

D. Lui si chiama Luca Zocchi, come vi siete conosciuti?

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R. «Io facevo la deejay durante un evento organizzato da lui. Il colpo di fulmine da parte mia è stato immediato, ma lui mi ha rifilato (a me!) un bel due di picche perché era fidanzato. Cioè a una delle donne più desiderate del pianeta! Il suo “no” mi ha fatto scattare qualcosa e non ho mollato il colpo. Dopo quattro mesi ha ceduto, ha lasciato la sua fidanzata e ci siamo chiusi in casa per una settimana intera! Il settimo giorno, nudo, in ginocchio, mi ha chiesto di sposarlo. Ed eccoci qui insieme, felici, con due bimbe e con due cani un po’ strani. E Luca e Davide, il mio ex, per fortuna sono ottimi amici».

 

D. Perché definisce strani i suoi cani?

R. «Ozi sembra un po’ sociopatico. Mentre Gianni, in onore di Gianni Versace, è gay. Loro sono parte della mia vita».

 

D. Qual è stato il momento più brutto?

R. «Forse una notte d’inverno del 2015. Una piccola ricaduta. Mi sono sognata che mi avevano arrestato. Ero ubriaca o forse anche drogata. Apro gli occhi e inizio a girare per la stanza, cercando di fuggire, cercando di capire che reato avessi commesso. C’erano le mie figlie. Poi… sono finita in rehab».

D. Il momento più bello?

R. «La nascita delle mie figlie e il matrimonio con Luca il 14 aprile del 2016».

D. Arresti, reati, se le dico Vallettopoli?

R. «Un’immensa cazzata. Sono stata sentita come testimone. Vagavano nel buio in cerca di qualcosa che forse nemmeno loro avevano ben chiaro. Ne ho viste di peggio nella mia vita. Si fidi».

 

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D. C’è in giro oggi la nuova Fernanda Lessa?

R. «Sì: Belen Rodriguez. Lei ha iniziato quando io mi stavo spegnendo. Non capisco però come faccia a gestire gossip e lavoro. Il gossip a un certo punto lo devi mollare altrimenti ti marchia per sempre. Per esempio, molti sono convinti ancora oggi che io abbia avuto una storia con Pierre Casiraghi. Una voce che non si è mai spenta. Le fake news ti danneggiano e non poco».

D. Fernanda, lei tornerebbe in tv?

R. «Ho lavorato con i primi della classe da Piero Chiambretti a Simona Ventura. Non sono una sprovveduta e sono pronta. Oggi sì, tornerei, ma a una condizione: non mettetemi freni».

D. Quando era all’inferno, chi le è rimasto accanto?

R. «Solo il mio avvocato, ma credo perché dovevo pagarlo (sorride, ndr). Quando stai crollando, non allungare la mano, non troverai nessuno».

 

D. Che cosa racconterà alla sue figlie?

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R. «Che la loro madre è una donna coraggiosa. Che ha fatto soffrire tante persone, ma che ha sofferto molto anche lei. Che è stata all’inferno, ma è riuscita a risalire. Che parla sei lingue e ha un uomo meraviglioso accanto. E che c’è sempre una seconda opportunità».

D. Dopo quest’intervista liberatoria, le posso offrire un bicchiere?

R. «Simpatico! Grazie, acqua senza gas per me. Le dico un’ultima cosa: sa che questo è stato un Natale fantastico per me?».

D. Perché?

R. «Sono entrata di nuovo in un supermercato a fare la spesa e sono passata davanti al reparto alcolici. Li ho guardati, ho sorriso e sono andata a prendere il cibo per la mia famiglia…

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