LA VERSIONE DI MUGHINI - “DUE PAGINE DE "LA LETTURA" BUTTATE VIA. IL DIALOGO NELL'INSERTO CULTURALE DEL “CORRIERE” FRA IL FILOSOFO GIORELLO E LA DIVA DI YOUTUBE SOFIA VISCARDI ANDREBBE IN UNA PIÈCE DEL TEATRO DELL’ASSURDO: SE UNO È DELLA LUNA E UNO È DI MARTE, CHE VUOI CHE SI RACCONTINO?" - "LE GAMBE SGUAINATE DELLA VISCARDI HANNO ZERO EROTISMO"
Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia
Caro Dago, sono ormai pochi gli italiani che a capelli bianchi stanno peggio di me. E dunque ovvio che personalmente me ne strainfischio altissimamente di Facebook, Instagram, Snapchat, Youtube e compagnia cliccante. E invece, tanto per usare un parametro qualunque, compro cinque quotidiani al giorno, primissimo di tutti il “Corriere della Sera”. Un giornale che al sabato ha un supplemento culturale che si chiama “la Lettura”.
Succede che questa settimana l’inserto abbia come incipit due paginone dove dialogano Giulio Giorello (un filosofo più o meno mio coetaneo) e una diva pazzesca di Youtube, la diciottenne Sofia Viscardi, la quale ha al suo seguito un’armada costituita da 1,1 milioni di seguaci su Instagram e 350mila su twitter. (Cifre ipnotizzanti per uno come me abituato ad amare libri come la prima edizione di “Porto sepolto” di Giuseppe Ungaretti, edito in 80 copie. In realtà sono cifre che mi fanno sghignazzare da quanto non vogliono dire nulla).
La Viscardi ha appena pubblicato un romanzo da Mondadori e ci mancherebbe altro che non ne avesse già venduto 40mila copie, con quel po’ po’ di seguaci che la adorano. Ma non è questo il punto.
Il punto è l’interesse suscitato in me dalla lettura di questo dialogo, che andrebbe a meraviglia in una pièce del teatro dell’assurdo. Interesse zero. I due ovviamente non hanno nulla dirsi, nulla da comunicare, appartengono uno alla popolazione della Luna e una alla popolazione di Marte. Giorello è ben educato, fa capire che il romanzo della Viscardi lo ha letto, che loro due hanno frequentato lo stesso liceo milanese.
La Viscardi a sua volta è una ragazza in gambissima, sveglia da morire, una che nel suo futuro nel peggiore dei casi sarà Ministro delle Riforme, nel migliore commissario tecnico della nazionale maschile di calcio (mestiere che fra quindici anni le donne faranno altrettanto bene che gli uomini, come del resto tutti gli altri). Tutto questo è talmente palese. Solo che quel dialogo è talmente insapore, è talmente costruito sul nulla, lo potrebbero recitare allo stesso modo qualche milione di residuati bellici come me e qualche milione di vispissime diciottenni come la Viscardi.
Se uno è della Luna e uno è di Marte, che vuoi che si raccontino? Per quel che mi riguarda io non lo farei per nessuna ragione al mondo, di rompere le balle a un ventenne o a un trentenne, gente che reputa anticaglie le cose che io amo e leggo e mi ci appassiono, e alle quali continuerò ad appassionarmi finché campo. Teatro dell’assurdo, l’ho detto. Due pagine de ”la Lettura” buttate via.
E poi c’è un’altra cosa. La ragazza Viscardi viene fotografata dal “Corriere” a cosce sguainate, cosa che evidentemente su Youtube va alla grande Vi sta parlando un maniaco, uno che a vent’anni ebbe la certezza dell’esistenza di Dio la prima volta che vide la sua girlfriend in minigonna. Figuratevi se non mi attizzo ogni volta che intravedo un bel paio di gambe femminili.
Ecco, purtroppo le gambe sguainate della Viscardi hanno un erotismo zero perché per quella generazione mettere “da fuori” le gambe equivale a indossare una casacca, una tuta, un abito da lavoro. Che si sono persi, poveretti, rispetto a noi figli della sessuofobia e che per questo ci siamo arrampicati a mani nude sulle mura dell’erotismo e della pornografia.
Naturalmente faccio alla Viscardi ogni augurio di buone cose. Ma non ne ha alcun bisogno, meno che mai se gli auguri vengono da un residuato bellico.
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