gianni agnelli

LEONI PER AGNELLI – IL REGISTA NICK HOOKER RIVELA: "L’AVVOCATO HA PROTETTO L’ITALIA DA UNA FAZIONE DELLA CIA PRONTA A INTERVENIRE IN MODO PERICOLOSO NEL VOSTRO PAESE. DISSE AGLI AMERICANI DI NON AZZARDARSI'' – NEL DOCUMENTARIO IN ONDA SU SKY ANCHE LA DURA TESTIMONIANZA DI LAPO: "ERA UN NONNO FANTASTICO,NON L’AVREI VOLUTO COME PADRE”

GIANNI AGNELLI DURANTE ESERCITAZIONE NATOGIANNI AGNELLI DURANTE ESERCITAZIONE NATO

Da www.lastampa.it

 

Una nuova cosa su Agnelli «me l’ha detta qualche giorno fa un ex agente della Cia. Negli anni ’70 c’era una fazione dell’Agenzia che sarebbe voluta intervenire in modo stupido e pericoloso in Italia, attraverso qualche azione. Agnelli ha detto agli americani di non azzardarsi». Lo ha raccontato il regista Nick Hooker presentando in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia come evento speciale alle Giornate degli autori il suo documentario sul monarca dell’industria italiana, Agnelli, realizzato per la Hbo, e prossimamente in onda su Sky.

nick hookernick hooker

 

 

Il film non fiction racconta la vita sempre da protagonista dell’Avvocato, fra trionfi e sfide pubbliche, ma anche drammi privati, fra i quali il più grande è stato il suicidio del figlio Edoardo. Lo fa attraverso un’impressionante mole di materiale d’archivio e soprattutto decine di interviste con famigliari (fra i quali le sorelle di Gianni Agnelli, Cristiana e Maria Sole, e i nipoti Lapo e John), amici, come John Kissinger («Era pericoloso pensare davanti a Gianni, perché ti leggeva la mente»), collaboratori come da Carlo De Benedetti ma anche il cuoco e il maggiordomo.

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Ne esce il ritratto costruito in capitoli, di un uomo intelligente, brillante e di grande fascino; amante del coraggio, anche fisico, fino a limiti estremi, delle donne (tra le sue amanti la figlia di Churchill, Anita Ekberg e forse Jackie Kennedy) e di qualche eccesso, come l’uso di cocaina, almeno da giovane, nelle serate mondane, che lui chiamava «le grandi notti bianche».

 

pamela churchill e l'avvocatopamela churchill e l'avvocato

Hooker presenta il capitano d’industria, negli anni del boom e alle prese con gli scioperi negli anni ’70; il simbolo dell’italianità vincente che non si è fatto intimorire nemmeno della Brigate Rosse; l’amante dell’arte, ma anche il padre assente incapace di relazionarsi ai figli Margherita e soprattutto Edoardo, il cui suicidio nel 2000, è stato per l’avvocato, morto tre anni dopo, un colpo fatale («Era un nonno fantastico - dice Lapo Elkann - non l’avrei voluto come padre»).  

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