CIAO CIAO MONDAZZOLI? – RCS SI SPACCA E RINVIA LA DECISIONE SULL’OFFERTA DI MONDADORI PER I LIBRI – CDA AGGIORNATO A VENERDÌ – LA FRONDA A ROTOLONE SCOTT JOVANE VEDE IN PRIMA LINEA PIRELLI, INTESA, CAIRO E DELLA VALLE

A.Gr. per “la Repubblica

 

I consiglieri di Rcs si confrontano per cinque ore sul dossier della vendita dei libri a Mondadori, ma non riescono a prendere un orientamento concreto. Il Cda di Rcs «ha deciso di aggiornare i lavori per completare l’esame dei punti all’ordine del giorno nella riunione convocata per il 6 marzo prossimo». È una delle ultime date utili per decidere in tempo come riequilibrare la situazione finanziaria: l’11 marzo infatti è in calendario il cda per esaminare il bilancio 2014. La seduta fiume in via Rizzoli si è svolta esaminando la trattativa con il gruppo di Segrate per la cessione di Rcs Libri, che comunque in caso proseguisse resterebbe con tutta probabilità da perfezionare dopo l’assemblea dell’editore chiamata a nominare il nuovo cda, il 23 aprile.

sede rcs via san marco milanosede rcs via san marco milano

 

 L’offerta dei rivali controllati dalla Fininvest della famiglia Berlusconi, che da metà febbraio stanno cercando di aggregare l’adeguato consenso nel cda e tra l’azionariato di Rcs, non è riuscita a fare breccia.

 

Il cda di ieri, iniziato verso le 17 (ma buona parte dei consiglieri era riunita in azienda dalle 16, perché prima si è tenuto un comitato rischi), si è svolto dapprima con l’analisi di avanzamento del piano di cessioni del gruppo - tra cui finora la sede di Via Solferino, la partecipazione in Dada, la cartellonistica di Jp Decaux - e poi con la disamina del dossier libri, sui cui pende la proposta non vincolante arrivata da Mondadori a metà febbraio, che valuta circa 135 milioni il ramo d’azienda scritto nel bilancio consolidato a 180 milioni di valore.

 

Paolo Mieli e Scott JovanePaolo Mieli e Scott Jovane

Ma l’aperta contrarietà di almeno un paio di consiglieri - Piergaetano Marchetti e Attilio Guarnieri (che rappresenta il socio Rotelli) - e lo scetticismo più o meno espresso di rilevanti soci non rappresentati in cda hanno indotto il consiglio a prendere qualche giorno di tempo.

 

Tra i soci dubbiosi, la Pirelli che detiene il 4,4% del capitale, Intesa Sanpaolo con il 4,2%, Urbano Cairo con il 3%, il gruppo Rotelli con il 2,7%. E Diego Della Valle, secondo socio dopo la Fiat con il 7,3%, che da mesi contesta la gestione dell’ad Pietro Scott Jovane, troppo allineato con le indicazioni in arrivo dal Lingotto.

Piergaetano Marchetti Piergaetano Marchetti

 

La nota Rcs, di appena tre righe, non lascia intuire cosa accadrà venerdì; sembra che il bivio a questo punto sia tra istruire una perizia tecnica sul dossier e di fatto affidarne l’esecuzione al prossimo cda di maggio o rigettare tout court l’offerta Mondadori. E a quel punto, trovare alternative per riequilibrare il patrimonio eroso dalle perdite degli ultimi anni.

 

In questo contesto, il presidente Angelo Provasoli ha anche il compito di interloquire con gli azionisti per la formazione delle liste di candidati consiglieri, da depositare entro fine marzo.

 

La situazione finanziaria di Rcs si è ulteriormente complicata negli ultimi mesi, e il gruppo ha forte necessità di fare cassa per cercare di rispettare i vincoli imposti dalle banche nella rinegoziazione sul debito di luglio 2014. Tali accordi prevedono che a settembre 2015 Rcs abbia un rapporto tra posizione finanziaria netta e margine operativo lordo non superiore a 4,5. Se sfora quel vincolo partirà una vendita di attività non strategiche per almeno a 250 milioni. E in mancanza di significative svolte entro l’estate, il cda potrebbe dover esercitare la delega sul secondo aumento di capitale da 190 milioni, già deliberato, per far quadrare i conti. ( a. gr.)

OSCAR NIEMEYER - SEDE DELLA MONDADORI A SEGRATEOSCAR NIEMEYER - SEDE DELLA MONDADORI A SEGRATE

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…