scalfari de benedetti

“SCALFARI E’ UN INGRATO. L’HO RICOPERTO DI SOLDI. CON ME DEVE SOLO STARE ZITTO” - OSPITE DI LILLI GRUBER, CARLO DE BENEDETTI MENA CEFFONI AL SUO EX AMICO EU-GENIO: “E’ UN SIGNORE MOLTO ANZIANO NON PIÙ IN GRADO DI SOSTENERE DOMANDE E RISPOSTE. HA DETTO CHE SE NE FOTTE DELLE MIE CRITICHE? LI HO SALVATI DAL FALLIMENTO NEGLI ANNI OTTANTA” - “'REPUBBLICA'? HA PERSO LA SUA INDENTITA'"... - VIDEO

 

1 - DE BENEDETTI SI PENTE: "SCALFARI È UN INGRATO, L'HO RICOPERTO DI SOLDI"

Fabrizio Boschi per il Giornale

 

eugenio scalfari carlo de benedetti

È il giorno della grande sconfessione. Carlo De Benedetti accetta l'invito di una tv che sente amica, La7, e in particolare di una giornalista che sicuramente è un'amica, Lilli Gruber (trascorrono le vacanze insieme in Sardegna), nella sua Otto e mezzo, per smentire tutto.

 

Da grande saggio che tutto sa e tutti vede, l'Ingegnere si è improvvisamente trasformato, sotto elezioni, in un anziano smemorato di 83 anni, che nega passato, presente e quasi quasi anche futuro. «Non ho mai parlato con la Boschi di Etruria», «Non ho mai incontrato Gentiloni da presidente del Consiglio», «Renzi non mi ha detto niente», «Non ho mai avuto una tessera di partito», «Non fonderò mai più un giornale». Ammette solo di votare Pd e di aver parlato con Silvio Berlusconi, dopo 15 anni di silenzio.

 

LILLI GRUBER E CARLO DE BENEDETTI

Fino a qualche giorno fa l'Ingegnere senza macchia e senza paura affrontava a testa alta tutto e tutti e dava lezioni di macroeconomia. Consob aveva messo in evidenza lo stretto rapporto tra De Benedetti e l'ex premier Matteo Renzi a cui il patron di Repubblica avrebbe «suggerito il Jobs act». Ma la questione che De Benedetti continua a distorcere è la telefonata del 16 gennaio 2015 tra lui e l'ad di Intermonte Sim, Gianluca Bolengo.

 

carlo de benedetti eugenio scalfari

«Se passa un decreto fatto bene, salgono», afferma l'esperto di Borsa riferendosi al varo di una riforma delle banche popolari. «Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa», risponde De Benedetti. «Se passa è buono, sarebbe da avere un basket (paniere titoli, ndr)», replica Bolengo. «Togliendo la Popolare di Vicenza», taglia corto l'Ingegnere. Il 20 gennaio il dl sulle popolari passa e De Benedetti, che investì 5 milioni di euro nelle popolari, guadagnò 600mila euro in pochi giorni.

 

«Tutto è un po' ridicolo. Era un segreto di Pulcinella la riforma delle popolari. Era nel programma di Renzi che tra l'altro non mi ha detto niente di particolare e se lo avesse voluto fare non lo avrebbe fatto davanti ad un usciere. Mi ha solo detto che la trasformazione delle popolari sarebbe stata fatta. Nessuna parola su un decreto o su una data», si difende davanti all'amica Lilli.

CARLO DE BENEDETTI

 

«Al mio broker parlo tutte le mattine è una mia abitudine. Perché gli ho detto delle popolari? Perché ho pensato che questo affare sarebbe maturato un giorno o l'altro. Se avessi saputo che il mio broker aveva le telefonate registrate non avrei detto me lo ha detto Renzi, non aggiungeva niente».

 

Solo una cosa non nega. «Voterò Pd, non c'è altra proposta politica che possa convincermi» anche se «sono deluso da Renzi». E forse per la prima volta in vita sua fa un complimento al nemico giurato Berlusconi: «Se Di Maio diventasse premier, ha ragione mille volte Berlusconi, da questo Paese bisognerebbe scappare. Sarebbe un disastro, l'incompetenza al potere, un poveraccio». Ma si sottrae dal giochino della torre tra Di Maio e Berlusconi: «Non sono d'accordo con Scalfari, tra Berlusconi e Di Maio meglio né uno né l'altro».

carlo de benedetti eugenio scalfari

 

E svela: «Berlusconi mi ha telefonato il giorno dopo quella stupidaggine che ha detto Scalfari a Di Martedì. Erano 15 anni che non lo sentivo. Pensava fosse un input partito da me e non un'idea di Eugenio. Mi ha detto: Parliamoci, non ci sono più i comunisti, è finita la guerra. Tu sei di sinistra, io di destra ma qui esistono altri problemi per il Paese. Ma io gli ho detto che lui fa politica e io no, e che non c'era niente da dirci».

 

E va giù duro contro Scalfari: «Non voglio più commentare un signore molto anziano che non è più in grado di sostenere domande e risposte. Ha detto che se ne fotte delle mie critiche? Li ho salvati dal fallimento negli anni Ottanta e a Scalfari ho dato un pacco di miliardi, quindi con me deve solo stare zitto. È un ingrato». Scaramucce tra anziani.

BERLUSCONI E CARLO DE BENEDETTI

 

2 - BANCHE, LA DIFESA DI DE BENEDETTI POI ATTACCA SCALFARI E REPUBBLICA

Paolo G Brera per “la Repubblica”

 

La riforma delle Popolari era « il segreto di Pulcinella» , dice Carlo De Benedetti a Otto e Mezzo: è il nucleo dell' autodifesa con cui ieri ha risposto in tv all' accusa di aver approfittato di informazioni riservate per ottenere ingenti guadagni illeciti in Borsa. Lilli Gruber parte da qui per un' intervista in cui l'ex editore di Repubblica ha usato parole durissime sul fondatore Eugenio Scalfari e sui vertici del quotidiano che avrebbe « perduto l' identità» .

 

CARLO DE BENEDETTI

Quanto alle Popolari « a gennaio 2015 - chiede Gruber - parlò con Renzi; il giorno dopo chiamò il broker e guadagnò 600mila euro. Una informazione decisiva? » . « Ridicolo. Ne parlavano tutti, di una riforma. Renzi mi disse: guarda che quella cosa che stava nel mio programma la faremo. Ma prevedendo la Borsa potesse scendere, mi sono coperto » .

 

Non ce ne sarebbe stata ragione, sostiene, se avesse saputo del decreto imminente.

Liquida come « rapporti normali » quelli con il vicedirettore di Bankitalia, Fabio Panetta; e come una sciocchezza che gli fornisse segreti spendibili in Borsa: « È solo uno sfizio di Vegas, presidente Consob messo in minoranza. Cerca un seggio, credo ci riuscirà con Fi» .

mario calabresi carlo de benedetti

 

E « assolutamente normali » sostiene siano anche gli incontri frequenti coi leader delle istituzioni: « Credo di aver visto tutti i governatori, da Carli in avanti » . Lo stesso per i presidenti del Consiglio in carica, di idee anche molto diverse: « Berlusconi e Cossiga, Emilio Colombo, Andreotti, Prodi, D' Alema... C' è un provincialismo preoccupante » , dice, « se vedevo Thatcher o Blair mica era grazie a Repubblica, no? » .

carlo e rodolfo de benedetti

 

Si parla di elezioni, poi: « Renzi mi ha deluso, ma vista l' offerta politica voterò Pd » , dice bocciando ogni alternativa, da « Salvini e compagni che parlano di razza bianca » a Di Maio che « sarebbe un disastro: l' incompetenza al potere » ; fino a Berlusconi che «ha corrotto i giudici nella battaglia di Segrate » . Il Pd, dice, « è l' unica offerta di governabilità, non tanto per le idee ma per gli uomini » .

carlo de benedetti repubblica

 

Eppure, con Berlusconi rivela una telefonata, « la prima da 15 anni. L' ho sentito dopo che Scalfari ha fatto la sua stonatura in tv ( disse: tra Berlusconi e Di Maio scelgo il primo, ndr). Non poteva pensare fosse un' idea autonoma di Eugenio » . E incalzato da Gruber, affonda: « Tra i due non scelgo né l' uno né l' altro. Se uno lo fa ha problemi di vanità. Eugenio è molto anziano non più in condizione di rispondere. Lasciamo perdere.

 

Io sono stato fondatore di Repubblica, con Scalfari: nel ' 75 cercava soldi per fare un giornale, glieli detti io. Mi piaceva il progetto, ma avevo totale sfiducia editorialmente.

Scalfari dovrebbe ricordarsi quando, negli anni ' 80, lui e Caracciolo erano tecnicamente falliti: misi 5 miliardi di lire contribuendo a salvarli; e ho dato un pacco di soldi pazzesco a Eugenio quando volle lasciare le quote: può solo stare zitto tutta la vita. Poi parli di Draghi, del Papa, di quelle cose di cui si diletta. Con me è stato assolutamente ingrato » .

 

ezio mauro con matteo renzi e carlo de benedetti

Per Repubblica giura amore, ma è durissimo: « Ci ho solo pagato prezzi. È la mia folle passione per il giornale che dura anche oggi. Per questo - dice - sono triste quando vedo che perde identità. È nato per essere un giornale politico, e la politica per 40 anni si è fatta su Repubblica. Oggi non più » . Sbaglia il direttore Calabresi? « Non son qui per dare pagelle, ma il giornale ha perso identità e mi addolora » , dice. Critico anche il giudizio sull' editoriale con cui Repubblica, di fronte alle accuse al suo ex editore per l' affaire Popolari, ribadì l' autonomia della testata: « La forma era sbagliata, compreso non firmare: ciascuno deve avere il coraggio di farlo. Giustissimo dire che gli affari di De Benedetti non avevano a che fare con Repubblica, forse però potevano ringraziare per l' indipendenza che ho dato io a loro, e ci ho rimesso la Sme » .

LUIGI ZINGALES

 

Altre idee in pillole: la tessera n. 1 del Pd l' ha favorita? « Zingales è un ignorante: mai avuto neanche quella della bocciofila » . Vero che vuole fondare un altro quotidiano? « Mai nella vita: sui giornali sono monogamo » . Repubblica « è stata sempre dalla parte giusta nelle grandi battaglie. Per questo è stata sulle palle a tanta gente » . E allora che consiglio darebbe oggi a direttore e manager? « Manzoni diceva che il coraggio, se uno non l' ha, nessuno glielo può dare » .

IGNAZIO VISCO

 

3 - COMUNICATO DEL CDR

Da “la Repubblica”

 

Il Comitato di Redazione respinge le accuse lanciate ieri sera a Otto e mezzo dall’Ingegner De Benedetti nei confronti di Repubblica e di Eugenio Scalfari. Non è la prima volta che Carlo De Benedetti, da quando ha lasciato gli incarichi operativi all’interno del Gruppo Espresso, si unisce al coro di chi con cadenza quasi quotidiana attacca questo giornale e ciò che rappresenta.

 

luigi di maio a brescia engineering

Ma vogliamo tranquillizzare Carlo De Benedetti: l’identità e il coraggio che Repubblica dimostra nell’informare i propri lettori e nel portare avanti le proprie battaglie sono vivi e sono testimoniati innanzitutto dal lavoro dei giornalisti che ogni giorno difendono e dimostrano la propria indipendenza senza bisogno che qualcuno gliela conceda. L’assemblea dei redattori di Repubblica si riunirà oggi per ribadire la propria determinazione a rispondere a ogni attacco che voglia mettere in dubbio la loro professionalità e il patrimonio di valori che il giornale in quarant’anni si è costruito.

Ultimi Dagoreport

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES HA TOCCATO IL FONDO, FACENDOSI "SCAVALLARE" ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I "PACIFINTI" TARQUINIO, STRADA ECCETERA NON HANNO VOTATO CONTRO) – I FRATELLINI D’ITALIA, PER NON FAR INCAZZARE DONALD TRUMP, SI SONO CHIAMATI FUORI DALLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA: IL PARLAMENTO EUROPEO AVREBBE DOVUTO RINGRAZIARE IL TYCOON PER IL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA. PECCATO CHE PUTIN NON L'ABBIA ANCORA ACCETTATO...

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…