SUPERCOPPA E SUPERCAZZOLE - PERCHÉ LA RAI INFLIGGE AGLI ABBONATI LE OVVIETÀ DI DOSSENA E LE FREDDURE SEMIFREDDE DI PINO INSEGNO?

Malcom Pagani per il "Fatto quotidiano"

Espiare. Sempre. Gli spettatori costretti al canone inverso della Rai conoscono la specialità della casa. Prima pagare. Poi ascoltare, in religiosa impotenza, lo sproloquio danzante del calcio-fiction. Domenica sera tra facezie di Massimo Giletti riprese aeree, urla selvagge in primo piano, esultanze da Bernabeu, insopportabili picchi d'enfasi, abbracci, lacrime, sorrisi di plastica e pietose bugie travestite da previsioni, è andata in scena a Roma la finale di Supercoppa italiana, Juventus-Lazio.

Un circo ininfluente, sobriamente celebrato dai quotidiani d'area (editoriale di Tuttosport, lunedì mattina, dal contenuto titolo: "Riscritta la storia"), apprezzato - va detto - da più di 50 mila fedeli in crisi d'astinenza, ma appena più credibile del trofeo Berlusconi, della Coppa Moretti e delle altre carnevalate estive edificate in giro per il mondo.

Inventata in buona fede da quell'antico galantuomo di Paolo Mantovani nel lontano 1988 e diventata poi utile, nella sua discutibile evoluzione itinerante (un anno a Tripoli, l'altro a Washington, l'altro ancora a Pechino) a vendere il pallone al miglior offerente e redistribuire un po' di soldi prima che la lunga corsa abbia davvero inizio, la Supercoppa appaltata a un colosso telefonico per medesime ragioni di cassa, è stata assegnata tra riti tribali e vene fuori asse dei sudati protagonisti del format alla più meritevole. La Juventus. La più forte del mazzo.

Con o senza effetti speciali. La formazione che ha l'allenatore migliore (sa farsi detestare, ma è un'altra storia) e una panchina composta da cognomi che sarebbero la dorsale alfabetica di qualunque altra squadra di Serie A.

Una truppa che ha spezzato senza eccessiva sorpresa le reni alla Lazio imponendosi per 4-0. E, come da contratto, ha poi finto di commuoversi al centro del campo saltellando e alzando le braccia dopo aver rifiutato di disputare a metà agosto in Cina la finale dello stesso fondamentale appuntamento perché sedotta da un ingaggio superiore in terra americana.

Finzione per finzione (per le questioni serie, come la divisione dell'incasso dell'Olimpico Lotito e Agnelli si vedranno in tribunale) nel pallone rotolato ai confini con il wrestling, aveva bluffato anche la Lazio. Risse dialettiche, proclami e illusioni. Quelle apodittiche del suo ciarliero presidente: "Juve, ti batto così" e tutte le altre, simili a profezie hard, a esclusiva cura del lazialissimo Pino Insegno, impudico e su di giri come all'epoca lontana in cui il porno lo doppiava davvero.

L'attore, precipitato al rango di commentatore sportivo per innegabili meriti "sul campo" (leggi l'amicizia fraterna con il direttore di Rai Sport, il magnanimo Mauro Mazza) non si è fatto pregare. Prima ha liberato l'aquilotto che è in lui ringraziando Re Claudio: "Per aver costruito una squadra solida". Poi ha dettato sicurezze: "La Lazio nel primo tempo ha fatto la partita".

Infine ha straziato l'italiano elucubrando formule segrete: "La nostra gioia è random" o anche: "È una partita da neorealismo" (sic). Dopo aver condiviso a più riprese la gioia per l'insperata opportunità con l'abbonato Rai: "È sempre bello poter partecipare a eventi come questo" (il commento più gentile apparso in rete, dove Insegno è volato in testa alle tendenze Twitter delle ultime 24 ore, recitava: "E ‘sti cazzi"), esausto, ha lasciato il proscenio.

Quando i fuochi d'artificio incendiavano il cielo di Roma e ormai si attendeva solo l'apparizione di Nerone, Insegno si è riavuto dando finalmente spazio al comico che non ha dimenticato di essere: "Ma domani chi li pulisce i coriandoli in campo?". Un incubo di una notte di mezza estate davanti al quale gli altri manovali della premiata ditta si sono industriati con adeguate contromosse. Il comma numero uno del contratto collettivo del pallone estivo recita: "Drogare il contesto".

Il compito è toccato al maestro Beppe Dossena. Lucido sull'apporto del subentrante Pogba, in gol quasi immediatamente: "Non è veloce come Marchisio, c'è un problema per la Juve". In plateale difficoltà dopo tanto peregrinare da tecnico (Ghana, Paraguay, Albania, Emirati arabi) con i rudimenti minimi della sua lingua d'origine. Alla confusione geografica (recentemente, in diretta, ha spostato Tokyo in Cina) e alla crasi mitologica del 2012 (commentando la parabola di un calcio di punizione in Bulgaria-Italia, inghiottì vocali e consonanti trasformando per la foga "traiettoria" in "troia" e volando di diritto dalle parti della signora Longari e di Mike Bongiorno: "Si vede subito che questa troia si abbassa") il Dossena romano ha aggiunto perle alla sua collezione. Ancora Pogba (vittima di serata): "A Pogba non piace gli inserimenti senza palla".

Il plurale, sacrificato sull'altare della semplicità: "Manca ancora 10 giorni alla fine del mercato". Il buon senso, giustiziato in un istante di improvvisa letizia per lo spettacolo: "In questa prima fase non hanno lesinato nessun nulla". Poi, in omaggio forse all'antica militanza nel Torino o per spirito aziendalista, nel maldestro tentativo di destare l'attenzione su una sfida chiusa al decimo del secondo tempo, preconizzando un'improbabile resurrezione laziale.

Uno a zero per la Juve: "La Lazio ha il pari nelle corde". Raddoppio: "La Lazio ha tutto il tempo per recuperare". Terza rete in bianco e in nero: "La Lazio può ancora segnare e accorciare le distanze". Tevez infierisce, ma Beppone, nell'ultimo disperato tentativo di stupire, non demorde: "La Lazio deve impegnarsi e dare un'altra dimensione alla sconfitta".

Sul 4 a 0 però si è incazzato anche Lazzaro e Dossena, evangelico, si è placato. Meno ecumenici i commenti sulla sua "prestazione", ma è calcio d'agosto e chi è senza peccato, scagli la prima pietra. Aldo Biscardi ricomincia lunedì sera su T9. Il processo ha l'età di Cristo in croce , 33 anni e presto, visione biblica, inviterà Dossena, Giletti e Insegno per un'amichevole rimpatriata. Gli abbonati Rai pregano. Se l'avanspettacolo deve essere, avanspettacolo sia. Ma altrove. Amen.

 

BEPPE DOSSENAbeppe dossena lapPINO INSEGNO CON ALESSIA NAVARRO Pino Insegno e Roberto Sergio Mauro Mazza LA JUVENTUS VINCE LA SUPERCOPPA CONTRO LA LAZIO LA JUVENTUS VINCE LA SUPERCOPPA CONTRO LA LAZIO LA JUVENTUS VINCE LA SUPERCOPPA CONTRO LA LAZIO

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…