QUANDO IL “DIVO GIULIO” FACEVA IL BRILLANTONE CON LE DIVE DEL CINEMA
Laura Laurenzi per "la Repubblica"
Io e le donne. Anche di questo ha parlato Andreotti, andando indietro nel tempo, quando era giovane e influente sottosegretario agli spettacoli. Correva l'anno 1949. Mai Roma, e mai Cinecittà , la Hollywood sul Tevere, fu gremita da tante dive, tante star, tante bellezze. Gli chiedemmo se avesse un'attrice preferita in quella sensazionale galleria di maggiorate: la Lollo, la Loren, Anita Ekberg, la Pampanini, Silvana Mangano.
Qual era il suo tipo di donna ideale? Rispose senza la minima esitazione, citando un'attrice davvero agli antipodi da quei modelli di seduzione provocante: «Non ho difficoltà a dirlo, non sono il mio tipo. La mia passione è sempre stata Carla Del Poggio». Più di tutte ammirava la protagonista di "Maddalena zero in condotta", gradiva la sua «bellezza più normale». Alla domanda se avesse avuto qualche avventura, qualche storia extraconiugale, ribadì la sua monogamia assolutamente granitica: «Mi sono sposato nel â45 e sono sempre stato fedele a mia moglie».
Che una sola volta gli fece una scenata di gelosia, quando "Oggi" pubblicò una foto di Giulio Andreotti sottobraccio ad Anna Magnani alla mostra del cinema di Venezia. Lo ha ricordato ieri il figlio Stefano. La moglie si arrabbiò quando vide la foto, ma Andreotti spiegò che era ad almeno un ventina di centimetri di distanza dall'attrice de "la Ciociara". E poi lei non gli piaceva: «Secondo me era appariscente, ma brutta».
Era il 12 ottobre del 2007: nel roof dell'Hotel Flora, in via Veneto, si presentava il libro "Dolce Vita Gossip", del giornalista di Repubblica Aurelio Magistà , prefazione di Edmondo Berselli. Andreotti accettò di presentare il volume. Non era venuto soltanto per difendere la legge che porta il suo nome, accusata di avere definitivamente liquidato il Neorealismo.
Parlò di molto altro. Di attrici, di scandali, inevitabilmente di nudo. E fece un paragone fra quello di ieri, appena suggerito, e quello di oggi, inflazionato: «Ormai ci viene propinato dappertutto, è esibito ovunque. Più che il corpo nudo ormai le attrici ti fanno vedere i raggi X, la risonanza magnetica», commentò Andreotti.
E raccontò le reazioni di papa Pio XII di fronte a una visione privata del film Cielo sulla palude: «Fui convocato da sua santità a vedere un film con lui a Castelgandolfo. Il film era su Santa Maria Goretti e il Papa fu profondamente turbato da una scena - perché qualcosa il regista doveva pur far vedere per giustificare l'aggressione sessuale - in cui tutto quello che si mostrava era una caviglia nuda... Niente di neanche lontanamente paragonabile al nudo che oggi ti tirano dietro dappertutto».
LOCANDINA DEL FILM IL CIELO SULLA PALUDE CARLA DEL POGGIO CARLA DEL POGGIO GIULIO ANDREOTTI E ANNA MAGNANI GIULIO ANDREOTTI E ANNA MAGNANI