dago zaccagnini richard benson

RICHARD BENSON FOREVER - ZACCAGNINI: “IL LIVELLO DI VIOLENZA NEI SUOI CONFRONTI ERA INSOPPORTABILE. MA LUI QUELLA VIOLENZA LA CERCAVA, LA PROVOCAVA, LA VOLEVA” - DAGO: "L’ULTIMA VOLTA LO INCROCIAI DALLE PARTI DI CAMPO DI FIORI, CON UN FILETTO DI BACCALÀ IN BOCCA. DA SOLITO STRONZO, LO PRESI IN GIRO: “MA COME, OZZY OSBOURNE SUL PALCO SE MAGNA I PIPISTRELLI E TU INVECE TI BUTTI SUL FILETTO DI BACCALÀ?!”. CI RIMASE MALE, LO CONSOLAI UN PO’: “STAI TRANQUILLO, HAI PIÙ PROBABILITÀ DI MORIRE INGHIOTTENDO ‘STO FILETTO FRITTO CON OLIO DIESEL E METANO CHE MORDENDO UN PIPISTRELLO” - VIDEO

 
 

 

Paolo Zaccagnini per http://paolozaccablog.blogspot.com

 

RICHARD BENSON

A 67 anni se ne e' andato nel Walhalla dei metallari Richard Benson, inglese di Woking dove era nato nel 1955. Non e' dato sapere quando fosse arrivato in Italia, si deve solo sapere che e' stato seminale per la divulgazione della musica hard-rock ed heavy-metal. Parrucca di capelli neri lunghissimi, tripudio di borchie e metallo, per anni ha fatto la delizia e la gioia dei metallari romani apparendo in numerose tv private cittadine dove lanciava i suoi violentissimi strali contro tutto e tutti.

richard benson in splendida forma

 

Suonare aveva suonato ma, sono onesto, non era Jimi Hendrix cosicche' le sue esibizioni finivano inevitabilmente con una salva di oggetti disparati lanciati sul palco mentre lui si abbracciava alla fedele sei corde cercando di schivare lo schivabile. Credo, mi posso sbagliare, che proprio con Roberto D'Agostino, che mi ha dato la notizia e l'ha messa in bella mostra su Dagospia, andai a vederlo esibirsi. Rimanemmo pochissimo perche' il livello di violenza nei suoi confronti era insopportabile.

richard benson e barbarella (5)

 

E lui quella violenza la cercava, la provocava, la voleva. Devo due che due giovanotti come noi non stettero con le mani in mano ma, capito che era come sparare sulla Croce Rossa, ce ne andammo. Io, pero', in piena notte, devo dire che godevo non poco delle sue irate recensioni da cui sembrava di evincere - e non era assolutamente vero - che lui e gli autori dei dischi recensiti fossero amici intimi, addirittura parenti.

 

Nel 2000 tento' di suicidarsi gettandosi a fiume ma venne salvato cosi' nei concerti successivi, in luoghi assai piccoli e fuori mano, il pubblico, cattivo e perfido, oltre a tirargli addoso di  tutto, ridendo sguaiatamente gli urlava "a Richard, manco er Tevere t'ha voluto". Offesa delle offese. Oggi e' morto un barbaro, un combattente della musica hard rock ed heavy-metal. Gia' lo vedo avviarsi sulla scalinata per il paradiso. Stairway to heaven. Rock on, Dick.

Sara' una risata che li seppellira'.

 

DAGONOTA

richard benson

Esiste una filosofia che impedisce agli uomini di sognare? E’ stata trovata una scienza, matematicamente esatta, capace di permettere all’uomo di inventare se stesso? O non è vero, piuttosto, che la nostra cultura occidentale logico-matematica, fondata sul principio causa-effetto, non risponde e non può rispondere  a certi interrogativi su noi stessi, anzi ci spinge a cercare nel “magico”, nelle “allucinazioni”, nella demenza, le risposte sul nostro io segreto? 

MARIO LUZZATTO FEGIZ E RICHARD BENSON

 

Ecco, Richard Benson, era un po’ tutto questo: una “allucinazione” alla vaccinara, un ologramma riuscito male, una demenza resa facile dall’heavy metal. Non sapeva cantare né suonare ma, armato di chitarra, era sempre alla ricerca di un microfono. L’impegno corsaro, al limite della fede, per il ‘’Dio Metallo’’ gli permetteva tutto e “Morte a Satana”, il contrario di tutto.

richard benson i nani 11

 

Ovviamente una chiave di lettura era facile trovarla nella “cifra narcisistica” (eufemismo) e nel “tema del doppio” (le sue performance consistevano nel “Dai, attacca il giradischi!” con lui che faceva karaoke sopra i brani degli altri, di soliti chiatarristi finlandesi o norvegesi, agitandosi in movenze “air guitar”). 

 

richard benson

Richard Benson era Narciso e Cristo. Ma per noi spettatori e fan tutto si risolveva in schiamazzi notturni, ubriachezza molesta e canti osceni verso ‘sto omone che inalberava sulla testa un monumento al pidocchio, stivaloni da cavallerizzo e ferramenta dappertutto.

 

richard benson i nani 2

L’ultima volta che l’ho incrociato era così gonfio che l’ho riconosciuto solo per il parruccone, ormai vasto come una canadese. Stava dalle parti di Campo di Fiori, era appena uscito dal “Filettaro” perché aveva un filetto di baccalà in bocca. Da solito stronzo, lo presi in giro: “Ma come, Ozzy Osbourne, il cantante dei Black Sabbath, sul palco se magna i pipistrelli e tu invece ti butti sul filetto di baccalà?!?!”. 

 

Il poverino ci rimase male, bofonchiò qualcosa con l’antico birignao british che si era inventato per fare il metallaro alla vaccinara, tra una televendita e un oroscopo. Allora, lo consolai un po’: “Stai tranquillo Richard, hai più probabilità di morire inghiottendo ‘sto filetto fritto con olio diesel e metano che mordendo un pipistrello…”

 

ESTHER E RICHARD BENSONl appello di richard bensonESTHER E RICHARD BENSONrichard benson e barbarella (4)l appello di richard benson e della moglie

richard bensonRICHARD BENSON 33richard benson i nani 4RICHARD BENSONl appello di richard benson

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