rula jebreal amadeus roger waters 2020sanremo

SMOKE ON THE WATERS – ALLA FINE RULA JEBREAL SI È ALLINEATA ALLA SCELTA DELLA RAI DI NON MANDARE IN ONDA IL VIDEO-MESSAGGIO DI ROGER WATERS CHE LEI AVEVA PROPOSTO: “NON MI È ASSOLUTAMENTE DISPIACIUTO” - "TPI" PUBBLICA ALCUNI STRALCI DELL'INTERVENTO: NON ERA UN PROCLAMA POLITICO ANTI-ISRAELE MA UN PIPPONE CONTRO LA VIOLENZA DELLE DONNE. CIOÈ UN’INUTILE DOPPIONE DEL MONOLOGO DELLA JEBREAL. ANCHE SE C’È CHI PARLA DELL’INTERVENTO DELLA MANINA DI FOA – VIDEO

 

 

1 - RULA JEBREAL: "MIA FIGLIA ERA ORGOGLIOSA IL RICORDO DI MIA MADRE PER LE NUOVE GENERAZIONI"

rula jebreal con roger waters

Estratto dell’articolo di Michela Tamburrino per “la Stampa”

 

[…] Il direttore Coletta ha detto che il video messaggio di Roger Waters che lei aveva portato è saltato perché il suo monologo bastava a se stesso. Le è dispiaciuto?

«No, assolutamente». […]

 

RULA JEBREAL

2 - ROGER WATERS IL GIALLO DEL VIDEO SCOMPARSO

roger waters - il messaggio che non e' andato in onda a sanremo

Alberto Mattioli per “la Stampa”

 

È Sanremo o Chi l' ha visto? Il giallo del Festival riguarda la misteriosa scomparsa del video di Roger Waters, ex Pink Floyd ed ex fidanzato di Rula Jebreal. A lei Waters aveva mandato su WhatsApp un video in cui salutava il Festival e introduceva il monologo sulla violenza contro le donne. Previsto in scaletta, il video non è poi stato trasmesso.

diletta leotta rula jebreal

 

Censura? Possibile. E' escluso che Waters avesse fatto un temutissimo proclama politico, perché non sarebbe neanche stato messo in programma. Secondo il direttore di Rai1, Stefano Coletta, si è trattato solo di una scelta artistica: in pratica, era un inutile doppione del monologo. Allora fatecelo vedere, l' obiezione della Sala stampa. Risposta: «Valuteremo se metterlo su RaiPlay, ma è materiale mandato direttamente a Jebreal», che «ha condiviso la scelta» di non mandarlo in onda.

 

stefano coletta

Certo, che Sanremo rinunci al messaggio di un Pink Floyd è strano: come se un parroco respingesse un video del Papa prima della messa. Però Waters è un radicale che si è spesso distinto per prese di posizione violente e intolleranti contro Israele. Ieri si sono rincorse voci di interventi per evitare incidenti diplomatici.

 

roger waters con la kefiah 1

La Rai mantiene il punto: «Una valutazione narrativa», mentre il sito TPI ne pubblica uno stralcio: «I diritti delle donne sono diritti umani e nessuno è libero finché non siamo tutti liberi». Ma forse non finisce qui. Scrive Alberto Barachini, presidente forzista della Vigilanza: «La vicenda sembra non avere ancora contorni chiari, ma la Commissione è sensibile e attenta».

amadeus abbraccia rula jebreal

 

3 - IL WATERSGATE DELLA RAI: CHI HA PAURA DI ROGER?

Stefano Mannucci per "il Fatto quotidiano”

 

Un muro invalicabile ha separato la Rai da Roger Waters. Ma eccolo lì, il video che il fondatore dei Pink Floyd aveva inviato come "regalo" all' ex fidanzata Rula Jebreal come opening del suo debutto all' Ariston, in vista del vibrante monologo contro la violenza.

stefano coletta amadeus

 

In quei tre minuti di contributo dapprima annunciato e poi mai andato in onda, Waters sottolineava che i diritti delle donne sono diritti umani, e che la battaglia contro gli abusi va sostenuta in ogni modo. Poi ribadiva che lui ama l' Italia, che il nostro è un popolo coraggioso e si complimentava con Sanremo che tanto spazio aveva scelto di dare al mondo femminile. Infine citava una delle sue canzoni più recenti (Waiting for her, contenuta nell' album Is this the life we really want?) ispirata a una poesia dell' intellettuale palestinese Mahmoud Darwish. "Da quella poesia", spiegava il leggendario rocker, "ho imparato che le donne non basta amarle ma bisogna saperle ascoltare".

 

rula jebreal copia

Niente, a quanto pare, di così scomodo e ingombrante da indurre i vertici di Viale Mazzini a gettare nel cestino un intervento tanto breve quanto condivisibile. Waters non citava Salvini (come aveva fatto nella sua irata prolusione al Festival del Cinema di Venezia), non si lanciava in un attacco a Israele per la politica definita "nazista" contro i palestinesi; nessuna intemerata neppure contro Trump, che nei concerti diventa per il bassista una sorta di maiale micropenico. E allora a chi ha fatto paura l' autore di The Wall?

rula jebreal

 

Perché silenziarne la prestigiosa voce? Facciamo un passo indietro: è martedì mattina, nel bel mezzo della conferenza istituzionale nella sala stampa, con la Jebreal al suo fianco, Amadeus tira fuori il coniglio dal cappello. Alla giornalista chiedono che fine ha fatto la vagheggiata intervista a Michelle Obama. Non sono riusciti a organizzarla, ma lei ha qualcosa nel suo Whatsapp privato: però questo lo sapremo 24 ore dopo.

 

Con un sorriso radioso, il direttore artistico annuncia: "Un regalo Rula l' ha fatto a tutti noi che amiamo molto la musica. Questa sera prima del suo ingresso, manderemo il video di un signore che ha venduto 50 milioni di dischi, e con un solo album. L' album è The dark side of the moon e lui è Roger Waters". Boom! Poco ci manca che venga proiettato in anteprima per i cronisti un frammento del clippino, ma si opta per non rovinare l' effetto sorpresa.

roger waters scrive sul muro che separa israele dalla palestina

 

La notizia rimbalza su tutti i siti, è un punto a favore del buon nome del Festival.

rula jebreal 1

Alle otto di sera, regolarmente, nella scaletta distribuita dalla Rai agli addetti ai lavori il video di Waters è previsto dopo l' esibizione di Rita Pavone e prima della comparsa di Rula. Ma niente, al momento cruciale non c' è più traccia di Roger. Gli uomini di Viale Mazzini dapprima si giustificano con una "decisione provvisoria, si vedrà più tardi", poi quei tre minuti scottanti spariscono definitivamente dal racconto del Festival.

amadeus rula jebreal

 

roger waters con la kefiah 2

Rula commuove con il monologo ricco di accenni autobiografici, ma senza potersi appoggiare al "dono" filmato dell' ex partner. "Decisione legata alla scaletta", come se quattro ore di show inzeppate di risibili leggiadrie potessero incepparsi per il mini-discorso di Waters.

 

DILETTA LEOTTA RULA JEBREAL roger waters

Passa la notte senza spiegazioni: i muri tacciono, ma i corridoi sussurrano che la scaletta non c' entri. E allora chiediamo al direttore di Rai1 Stefano Coletta: di cosa parlava Roger? Sarà mica censura? Coletta si lascia ammirevolmente martirizzare accollandosi la responsabilità di una decisione nata, con ogni probabilità e nel rispetto delle gerarchie, a un piano più alto del suo a Viale Mazzini. La versione ufficiale: "Amadeus ha gestito una diretta di per sé complicata", ci ha risposto il neo-comandante della rete ammiraglia.

marcello foa foto di bacco

 

"Le scalette consegnate ammettono sempre possibilità di variazione, non c' è stata alcuna censura. Quando abbiamo rivisto quella di ieri sera, come direttore ho pensato che il preludio di Waters al monologo di Rula Jebreal fosse uno start davvero ritardante rispetto a un quadro che bastava da sé. Penso non avesse bisogno d' altro".

 

rula jebreal a sanremo

Ma c' è chi intravede in quel colpo di forbici la manina del presidente Rai Marcello Foa, uno al quale Waters starà sicuramente sul gozzo, come tutti quelli che si mettono di traverso al Citofonatore; quel Waters che quando parla di Israele va a urlare sotto il Muro dalla parte di Gaza, e che progetta show anti-Trump al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Chissà, magari Foa non ha neppure visto il video: in certi casi, basta la parola. Anzi, il nome.

diletta leotta amadeus rula jebrealrula jebreal e amadeus 2diletta leotta amadeus rula jebreal

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - A 53 GIORNI DAL RINNOVO DELLA GOVERNANCE DI GENERALI, A CHE PUNTO È IL RISIKO BANCARIO? NEL SUO SOGNO DI CONQUISTARE IL LEONE DI TRIESTE, EVITANDO PERO' IL LANCIO DI UNA COSTOSISSIMA OPA, PARE CHE NELLA TESTA DI CALTA FRULLI UN PIANO IN DUE TEMPI: INTANTO CONQUISTARE LA MAGGIORANZA NEL CDA DELLA COMPAGNIA, DOPODICHÉ PAPPARSI MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI (SEMPRE CHE NON ARRIVI A PIAZZETTA CUCCIA UN CAVALIERE BIANCO) – ALL’OFFENSIVA DI CALTA, L’ASSO NELLA MANICA DI DONNET SI CHIAMA UNICREDIT. ORCEL AVREBBE PERSO L’ENTUSIASMO PER BPM E SAREBBE BEN FELICE DI PORTARSI A CASA BANCA GENERALI - TANTO PER SURRISCALDARE IL CLIMA GIÀ TOSSICO È ARRIVATA IERI “LA STAMPA” CHE LANCIAVA ‘’L’IPOTESI DEL CONCERTO CALTAGIRONE-MILLERI” (SMENTITA)…

luca richeldi papa francesco bergoglio sergio alfieri

DAGOREPORT - I MEDICI DEL GEMELLI CHE CURANO IL PAPA (SERGIO ALFIERI E LUCA RICHELDI) SONO STATI CHIARI CON FRANCESCO: SE E QUANDO VERRÀ DIMESSO, BERGOGLIO DOVRÀ DIMENTICARE LA VITA MOVIMENTATA CHE HA CONDOTTO FINORA, E DARSI UNA REGOLATA. IL FISICO DEL PONTEFICE 88ENNE È MOLTO PROVATO E NON POTRÀ REGGERE AD ALTRI VIAGGI, OMELIE AL GELO E MARATONE DI INCONTRI CON I FEDELI – IL FUMANTINO CAPO DELLA CHIESA CATTOLICA ACCETTERÀ LA “CAMICIA DI FORZA” DI UNA CONVALESCENZA "PROTETTA" A SANTA MARTA?

angela merkel friedrich merz

DAGOREPORT – IL MURO DI BERLINO NON E' MAI CADUTO: MERZ E MERKEL SONO LE DUE FACCE DI UN PAESE CHE NON HA SANATO LE STORICHE DISEGUAGLIANZA TRA IL RICCO OVEST E IL POVERO EST – FIGLIOCCIO DI SCHAUBLE LUI, COCCA DI KOHL LEI, MERZ E MERKEL SI SFIDARONO NEL 2000 PER LA LEADERSHIP DELLA CDU. MA LA DEFLAGRAZIONE DEI LORO RAPPORTI SI È AVUTA CON LA POLITICA MIGRATORIA DI ANGELONA, FALLIMENTARE AGLI OCCHI DI MERZ (CHE RITENEVA NECESSARIO INTEGRARE I TEDESCHI DELL’EST, PRIMA DI ACCOGLIERE SIRIANI E TURCHI) - SE LA MERKEL L’AVESSE ASCOLTATO, OGGI L’AFD NON SAREBBE AL 20%...

beppe sala elly schlein

DAGOREPORT - TE LO DO IO IL CENTROTAVOLA! - L'IDEONA DI ELLY SCHLEIN PER NEUTRALIZZARE CHI SOGNA LA NASCITA DI UN PARTITO CENTRISTA ALLEATO DEL PD: CREARE LISTE CIVICHE PER LE REGIONALI E, SE FUNZIONANO, RIPROPORLE IN CHIAVE NAZIONALE ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 COL NOME DI "ALLEANZA PER L'ITALIA" - LEADER DEL PROGETTO DOVREBBE ESSERE BEPPE SALA, CHE PERÒ HA PERSO SMALTO (LE INCHIESTE SULL’URBANISTICA MILANESE) - L'ISOLAMENTO DI SCHLEIN NEL PD SUL PIANO DI RIARMO DI URSULA E LA SUA MANCANZA SI CARISMA: I SUOI GIORNI AL NAZARENO SONO CONTATI...

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER