LA STORIA AI NOSTRI PIEDI - COM’E’ NATO IL TACCO ALTO? LO COPIARONO LE ARISTOCRATICHE DEL RINASCIMENTO ALLE PROSTITUTE VENEZIANE. POI ARRIVARONO LE REGINE INGLESI, E LA FRANCIA DIEDE IL TOCCO FINALE
Disse Marilyn Monroe «Non so chi abbia inventato i tacchi alti, ma le donne gli devono molto». Ci sono molte persone da ringraziare, allora, perché i tacchi alti non sono stati inventati, ma si sono evoluti grazie alle prostitute veneziane, alle regine inglesi e agli stilisti francesi. Il libro “Shoes: An Illustrated History” di Rebecca Shawcross (edito da Bloomsbury) segue la storia di ciò che abbiamo messo ai piedi, dal più vecchio paia di scarpe conosciuto (una specie di mocassino datato 3.500 A.C. e scoperto in una grotta armena) agli stili selvaggi di oggi, e di come il tacco alto sia diventato sinonimo di sensualità femminile.
Le “chopine” era degli altissimi zoccoli indossati nel ‘400 dalle prostitute di Venezia. Avevano una tripla funzione: elevavano rispetto alle rivali, attiravano l’attenzione dei clienti, e davano un portamento sensuale. Nel Rinascimento divennero segno distintivo delle donne dell’aristocrazia. Indicavano che eri così ricca da non dover lavorare o camminare.
La prima documentata indossatrice di tacchi alti fu la regina Elisabetta I, anno 1590. Nel 1660 si notano scarpe con tacco ornate, di velluto e seta, con motivi floreali. Insomma cominciavano a distinguersi visibilmente da quelle maschili. Tranne nel caso dei reali.
Luigi XIV di Francia infatti, dai 20 ai 63 anni,ha sempre indossato delle sabot, con suola e pelle rossa di Marocco. Il tacco Pompadour prese nome da Madame de Pompadour, favorita di Luigi XV. Era più alto dei precedenti e curvo, la punta della scarpa diventava quasi affilata. Da Parigi lo stile conquistò l’Europa.
Forse a causa delle rivoluzioni francese e americana e del disprezzo per la monarchia e degli ambienti aristocratici, nel primo Ottocento il tacco alto scomparve in favore di una più comoda “ballerina”. Giuseppina, moglie di Napoleone, pare ne avesse 300 paia.
Alla fine dell’Ottocento il tacco alto tornò di moda, stavolta in ottone, materiale che reggeva meglio il peso di chi lo indossava. Nel 1953, dopo la Seconda Guerra Mondiale, Christian Dior riportò in auge lo stile francese. Per lo stilista lavorava Roger Vivier, che inventò il tacco a spillo e dunque lo stiletto. Si dice che Marilyn Monroe limasse via un pezzetto di tacco per ottenere un’andatura più ondeggiante.
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