matteo renzi mario orfeo

TROPPO RENZIANO, VETO DI DI MAIO SU ORFEO AL TG3 - COME DAGO-ANTICIPATO, AI GRILLINI NON È PIACIUTO IL TENTATIVO DI ''DOPPIETTA'': METTERE COLETTA A RAI1 E ORFEO AL TG, DUE CHE FURONO PROMOSSI QUANDO MATTEUCCIO ERA PREMIER - IL CDA DI OGGI SARÀ INUTILE. POI NE È PREVISTO UN ALTRO IL 19 DICEMBRE. ENTRO QUELLA DATA UN ACCORDO ANDRÀ TROVATO. ALTRIMENTI IN RAI IL BANCO RISCHIA DI SALTARE IN MODO DEFINITIVO

Gianluca Roselli per ''il Fatto Quotidiano''

 

La complicata tela che l' amministratore delegato Fabrizio Salini era riuscito a tessere in queste settimane si è stracciata all' improvviso di fronte alle tensioni all' interno della maggioranza di governo.

L' accordo sulle nomine Rai che avrebbe fatto partire il piano industriale ieri è definitivamente saltato e ora bisognerà ricominciare tutto da capo.

 

Matteo Renzi Mario Orfeo

Il nodo è su Mario Orfeo. Il Pd, che rivendica posti alla luce del suo ingresso in maggioranza, ha chiesto la direzione di un telegiornale, il Tg3, da affidare all' ex direttore generale ora parcheggiato alla presidenza di Raiway. Ma di fronte a questo nome, Luigi Di Maio ha detto no. A quel punto, di fronte al veto su Orfeo, i dem si sono a loro volta irrigiditi chiedendo di rivedere tutto, a partire dalla direzione del Tg1, dove siede, in quota M5S , Giuseppe Carboni.

 

L' accordo raggiunto martedì sera era il seguente: Stefano Coletta a Raiuno, Ludovico Di Meo a Raidue e Silvia Calandrelli a Raitre. Orfeo al Tg3 avrebbe preso il posto di Giuseppina Paterniti, destinata a Rainews in vista dell' accorpamento con la testata dei tg regionali, mentre Antonio Di Bella sarebbe scivolato verso l' approfondimento news o il coordinamento editoriale.

fabrizio salini e alberto matano foto di bacco

 

Ieri mattina i consiglieri, già fuori tempo massimo, attendevano da Salini i curricula dei candidati in vista del Cda di oggi, che però non sono mai arrivati, perché nel frattempo nella notte era saltato tutto. Secondo Di Maio quello di Orfeo è un nome troppo schiacciato sulla recente stagione renziana della tv di Stato. "Lui proprio no, fateci un altro nome", è l' input arrivato dal leader pentastellato, pare non condiviso da tutto il M5S .

 

"Se Orfeo non va bene, allora si rivede tutto", la replica del partito di Nicola Zingaretti.

carlo freccero

Lo scontro su Viale Mazzini, però, sembra il riflesso del momento di difficoltà generale del governo e della contrapposizione costante tra M5S e Pd su Regionali, legge di Stabilità, proseguimento dell' alleanza. "Le nomine arrivano in un momento delicato in cui Pd e 5 Stelle stanno litigando su tutto. Era evidente che le fibrillazioni si sarebbero riverberate pure sulla Rai e che non sarebbe andata liscia", fa notare un parlamentare dem. Per il Pd, però, il problema è Salini.

 

"Lui ha il potere di andare avanti comunque, perché non lo fa?".

L' impasse, tra l' altro, mette in grande difficoltà proprio l' ad, visto che le nomine sono il volàno per l' avvio del piano industriale, che è il core business della sua azione al vertice della tv di Stato. Senza il piano andrebbe in crisi anche il suo ruolo. Per non parlare della figuraccia di nomine annunciate e poi saltate.

stefano coletta foto di bacco

 

La linea dell' azienda è che si debba prima avere certezza sulle risorse e sul canone, perché se l' attuale manovra cambierà di nuovo le cifre, a quel punto occorrerà "ridisegnare il perimetro del piano industriale e, di conseguenza, anche le caselle che lo compongono". Linea che però appare più un modo per prendere tempo in attesa di un nuovo accordo politico. Nel frattempo c' è da sostituire Carlo Freccero: l' interim della direzione di Raidue verrà preso dallo stesso Salini o da Marcello Ciannamea. Il Cda di oggi, dunque, sarà inutile.

 

ciannamea

Poi ne è previsto un altro il 19 dicembre. Entro quella data un accordo andrà trovato. Altrimenti in Rai il banco rischia di saltare in modo definitivo.

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