michelle yeoh

TUTTO SU MICHELLE YEOH, LA PROTAGONISTA DI “EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE”, IL FILM CANDIDATO E STRA-FAVORITO AGLI OSCAR – ALL’ATTRICE, PRIMA ASIATICA CANDIDATA AL PREMIO COME MIGLIORE ATTRICE, SONO STATI NECESSARI QUASI 40 ANNI DI CARRIERA PER RACCOGLIERE IL GIUSTO RICONOSCIMENTO – GLI ESORDI CON JACKIE CHAN, IL SUCCESSO DA BOND GIRL IN “007 IL DOMANI NON MUORE MAI” E “LA TIGRE E IL DRAGONE” - VIDEO

Estratto dell’articolo di Stefania Ulivi per www.corriere.it

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Non è mai troppo tardi. Se c’è qualcuno che incarna alla perfezione la massima del maestro Manzi è Michelle Yeoh, arrivata dopo 40 anni di carriera a raccogliere critiche, elogi e premi che, orgogliosa sessantenne (compiuti nell’agosto scorso) è a un passo dalla vittoria del suo primo Oscar grazie al ruolo di Evelyn Wang nel caso cinematografico dell’anno, Everything Everywhere All at Once dei registi Daniel Scheinert e Daniel Kawn, pronti a fare cappotto anche agli Academy Awards il 12 marzo dove sono in lizza in undici categorie (tra cui miglior film e miglior regia), dopo aver guadagnato già 254 (fonte Wikipedia) riconoscimenti in questa stagione dei premi. 

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[…] «Un ruolo così folle era impossibile da rifiutare. I miei 40 anni di carriera sono stati quasi la prova migliore per questo ruolo. Le madri sono le vere supereroine – ha spiegato in una delle innumerevoli interviste, ormai più ricercata tra le star di Hollywood —. Portano il peso del mondo sulle spalle ogni giorno. Tante donne lo fanno. Vanno avanti senza sosta, ma nessuno dà loro il mantello del supereroe».

 

[…]  È la prima attrice asiatica a ottenere una candidatura alla statuetta, se la gioca con la favoritissima Cate Blanchett (con già due statuette in tasca) di Tár, Michelle Wiliams mamma di Spielberg in The Fabelsman, la Marilyn di Ana de Armas (Blonde) e Andrea Riseborough (A Leslie). Yeoh è certa che sia il suo turno: […] 

 

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Le prove dell’eventuale discorso di accettazione Yeoh le ha già fatte per i premi già conquistati, come lo Screen Actors Guild Award, dove ha parlato in nome della comunità asiatica: «Non è solo per me, ma per ogni ragazzina che mi somiglia. Grazie per avermi invitato al tavolo, ne abbiamo bisogno, vogliamo essere visti, essere ascoltati».

 

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Veramente, non sognava di fare l’attrice ma la ballerina. Nata a Ipoh in Malesia nell’agosto 1962, in una famiglia cinese, Michelle Yeoh Choo Khe, ha iniziato a studiare danza a 4 anni, e quando si sono trasferiti in Gran Bretagna è riuscita a entrare alla Royal Academy di Londra. Una caduta interrompe quel sogno e riparte dal via, ventenne, vincitrice del concorso d Miss Malesya. La prima apparizione sullo schermo è al fianco di Jackie Chan […]che diventerà uno dei suoi partner nei film di arti marziali di Hong Kong che l’hanno resa famosa con il nome d’arte Michelle Kahn[…] Dopo un brutto incidente sul set di Magnificent Warriors decide di ritirarsi. Sposa l’imprenditore di Hong Kong Dickson Poon. Lo stop dura quanto il matrimonio, tre anni e mezzo.

 

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All’orizzonte l’aspetta 007. È accanto a Pierce Brosnan ne Il domani non muore mai […]Tra i suoi estimatori Ang Lee che la volle per La tigre e il dragone e ora fa il tifo per lei. […]Si è data una spiegazione del successo, inaspettato e straordinario, del film dei Daniels. «Credo che abbia toccato il pubblico proprio perché è caotica. La vita è un caos. Imprevedibile». 

 

Prevedibile, invece, l’interesse cresciuto intorno a lei. Molta carne al fuoco: titoli come The School for Good and Evil per Netflix, la serie American Born Chinese per Disney +, il prossimo Transformer e il nuovo adattamento da Agatha Christie di Kenneth Branagh, A Haunting in Venice. […]

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