vasco lorenzo rossi

VASCO ROSSI, MIO PADRE – LORENZO, IL FIGLIO CHE IL ROCKER HA AVUTO DALLA FAMOSA GABRI DELLA CANZONE, SI CONFESSA: “A 12 ANNI VOLEVO FARLA FINITA: DUE ANNI DOPO HO VISTO UN VIDEO DI MIO PADRE E HO VOLUTO CONOSCERLO. HA PRETESO L' ESAME DEL DNA. DOPO LA CONFERMA HA PIANTO. NEL PAESE VICINO FERRARA DOVE ABITAVO MI HANNO INSULTATO E SPUTATO'' - VIDEO

 

Tiziana Sabbadini per la Verità

VASCO LORENZO ROSSIVASCO LORENZO ROSSI

 

Per gentile concessione di Rolling Stone, pubblichiamo ampi stralci dell' intervista al figlio del cantautore Vasco Rossi, Lorenzo, che esce oggi sulla rivista. Lorenzo, che il Blasco ha avuto con la famosa Gabri della canzone, il 29 aprile è diventato padre di una bambina

 

Lorenzo Rossi Sturani, 31 anni dal 5 giugno, figlio di Vasco e Gabriella Sturani: il Kom l' ha riconosciuto 14 anni fa e Lorenzo gli ha appena regalato una nipotina, Lavinia, avuta dalla sua compagna Carlotta. Anche Lavinia ha il marchio di fabbrica Rossi, gli occhi del nonno. Che l' hanno già vista: «Gliel' ho portata nel suo studio di Bologna. Vedendo le manine dalle dita lunghe, papà ha detto: "Diventerà molto alta"».

 

Già, nonno Vasco, a 65 anni sta preparando il concerto del primo luglio al Parco Ferrari di Modena, quello dei 40 anni di carriera: «L' ho visto bello attivo, divertito. È più in forma di me, si allena ogni giorno con il personal trainer, camminate sui colli e chilometri in bici per questo concerto one shot one kill: deve cantare a colpo sicuro. Non ha tempo di dire: "La prossima volta la faccio diversa, questa nota qua".

 

Sarà sul palco tre, quattro ore, una specie di Woodstock». Poi per il 2017, stop. Ma non è un addio alle scene: «Ci saranno altri concerti, normali però. Un' altra Woodstock? Quando avrà 80 anni».

 

Dopo Modena, il Blasco avrà tempo per la famiglia allargata: la moglie Laura Schmidt e loro figlio Luca, Lorenzo e Carlotta con Lavinia, il primogenito Davide, nato nel 1986 come Lorenzo, ma da un' altra mamma.

 

VASCO ROSSI E GABRIVASCO ROSSI E GABRI

Tu e Davide siete nati nello stesso anno: perché Vasco ha riconosciuto lui subito e te, invece, dopo così tanti anni?

«Mia mamma era piccolina, aveva 16 anni quando s' era messa con Vasco, che era già famoso per Bollicine o Siamo solo noi, e un anno e mezzo dopo sono nato io. Forse Gabri non si rendeva bene conto di quello che stava succedendo, aveva paura che un uomo così potente le potesse togliere il bambino. E non gli ha chiesto di riconoscermi. Mi voleva proteggere, tenermi con sé. Che ci può anche stare, visto dalla parte di una mamma. Vasco non s' era opposto».

 

Tua madre, nel 2013, ha detto che Rossi l' aveva lasciata quando aveva saputo che ti stava aspettando. Ti ha fatto male leggerlo?

«No, perché non so neanche se fosse vero. Negli anni mi è stato detto che, prima di me, mamma aveva perso un bambino o forse avevano paura di farlo nascere. Credo fossero dispiaciuti, addolorati per quello che era successo e subito dopo hanno fatto me.

LORENZO ROSSILORENZO ROSSI

 

Forse eri nei loro desideri.

«Ormai "va bene così", come canta mio padre».

L' anno dopo la tua nascita lui s' è messo con Laura in modo stabile.

«Anche questo è stato abbastanza tosto, visto da casa nostra».

 

Come sono stati i tuoi primi anni?

«Eravamo una bella famiglia, abitavamo in un appartamento gigante sotto le Due Torri: mamma, mia zia, i nonni, i cugini. Non sentivo la mancanza di un papà. C' era nonno Lucio che mi portava sempre in giro, mentre mia madre lavorava in un negozio di abbigliamento».

 

Nel 1990, quando Vasco cantava Liberi liberi, il settimanale di gossip Novella 2000 aveva fatto lo scoop: Blasco aveva un bambino segreto di 4 anni che viveva con la mamma Gabriella. Quel servizio aveva dato un dispiacere alla vostra famiglia?

«Ho visto quella rivista girare in casa per anni. Ci sono io per strada in braccio alla zia, avevo un bomberino nero. Di quell' attimo non ricordo niente. Però la mia famiglia non era stata segnata, io sono cresciuto sapendo che mio padre era Vasco e in città la storia si conosceva. Era tutto vero.

Solo a scuola i miei compagni non ci volevano credere».

 

Com' è andata l' adolescenza?

«A Bologna avevo i miei amici, andavo bene a scuola. Tutto a posto anche con il nuovo compagno di mamma. Poi ci siamo trasferiti in un paesino in provincia di Ferrara, è nata la mia amata sorella Carlotta e mamma s' è lasciata con il suo uomo. È cominciato un periodo devastante.

VASCO LORENZO ROSSIVASCO LORENZO ROSSI

 

Allora avevi 12 anni: sapevi che la canzone Gabri parlava di tua madre? Il testo racconta la passione ed è esplicito nelle scene di sesso: ti imbarazzava?

«Sapevo tutto, ma allora ero piccolo, non capivo le parole. Ma anche da grande non mi turbano. Forse mi sono abituato. Però, nei periodi in cui ho fatto il dj non l' ho mai trasmessa: neanche l' anno scorso quando, grazie a Biagio Antonacci, ho lavorato a Punto Radio, quella fondata da mio padre nel 1975».

 

Come vivevi in provincia a 12 anni, quando c' era il Blasco di Io no?

«Nella mia cameretta: stanza-bagno- stanza-bagno. Ascoltavo la radio per passare i minuti. Per fortuna dovevo occuparmi della mia sorellina, che era indifesa: la portavo a scuola, cucinavo per lei, una pasta e due uova le sapevo fare. Mamma, con i problemi che aveva, non poteva badarle.

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

Poi, per pagarmi delle cavolate, tipo merendine o videogiochi, facevo dei lavoretti, dall' aiuto piastrellista al barista. Ma stavo male, non andavo più a scuola».

 

Eri isolato.

«Andavo in giro con i capelli lunghi e sporchi, le scarpe distrutte. I ragazzi mi prendevano in giro, loro avevano tutti le stesse scarpe, le stesse magliette, facevano gruppo. Non mi volevano o ero io che non volevo loro. Mi sentivo solo. Mi capitava di ascoltare mio padre alla radio, ma era un passatempo. Non pensavo a lui, non pensavo a niente. Volevo chiuderla lì, farla finita con la vita».

 

Droga, alcol?

«No, niente. Ho bevuto alcol solo dai 20 anni in poi. Prima non potevo, avevo una figura in casa che lo faceva e non volevo diventare come lei».

 

Come sei riuscito a «dare un senso a questa vita»?

«Ho trovato una maestra di Ferrara che, con sensibilità e coccole, mi ha tenuto lì con la testa. Sapeva di mio padre, perché gliel' aveva detto mamma. Mi ha aiutato a riprendere un po' di fiducia. Poi la svolta. Avevo 14 anni, in tv passavano un video di Vasco, Siamo soli».

 

Dove dice: «Tutto può succedere».

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

«Mi giro verso mamma: "È possibile conoscerlo?". Non ricordo di avere mai desiderato incontrarlo, prima. Gabri era rimasta in contatto, so che gli spediva le mie pagelle. La settimana dopo ho appuntamento con Vasco nei suoi uffici di Bologna. Ero curioso di vedere mio padre: del cantante in quel momento non me ne fregava niente. Ci siamo guardati. Vedevo un omone grande che camminava un po' così.

 

Un incontro freddo. Da capire.

Mi spiegò che serviva l' esame del Dna, per legge. Il prelievo me l' avrebbe fatto un suo amico, il dottor Giovanni Gatti».

 

Poi vi siete rivisti.

«Dieci giorni dopo, stesso studio. Sempre io, mamma, lui. Sul tavolo c' era una busta aperta. Mio padre è uno come me, non riesce ad aspettare le cose. Sembrava contento che nella busta ci fosse scritto che era mio padre. Tutti e tre avevamo gli occhi rossi, le lacrime. Uscita la notizia, le tv mi cercavano anche a scuola. Ma nel paesino di Ferrara mi additavano, insultavano, qualcuno mi ha sputato».

 

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

Invidia? O perché avevi osato turbare l' idolo?

«Non so, ma erano sputi veri. Per fortuna mio padre mi ha fatto un discorso. "La prima cosa che dobbiamo fare, per avere fiducia tra noi, è che tu riprendi gli studi, perché serve a te". Mi sono messo a testa bassa, ho recuperato due anni in uno. Ho anche unito alcuni anni delle superiori e mi sono diplomato ragioniere, come papà. Ho fatto felice lui. E me».

 

Anche tua madre.

«A mia madre voglio bene, ma non reggevo più niente in casa, a parte Carlotta. Avevo 18 anni, ho spiegato bene a papà perché stavo male e volessi andarmene. Fortuna che ha capito e mi ha preso un appartamento a Ferrara: "Queste sono le chiavi". Gli pagavo l' affitto con i miei lavoretti. Intanto però volevo studiare. Lui mi voleva notaio. Va beh, notaio... Ho scelto di iscrivermi a Scienze della comunicazione, a Bologna».

vasco rossi nella sede del messaggero  4vasco rossi nella sede del messaggero 4VASCO ROSSI 2VASCO ROSSI 2

 

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