VIVERE INFELICI O MORIRE FELICI? SE LECCARE UNA FIGA DIVENTA PERICOLOSO COME FUMARE

Annalena Benini per "Il Foglio"

Anche se il portavoce di Michael Douglas ha smentito che lui abbia mai dichiarato di avere avuto il cancro alla gola a causa del sesso orale (ma il Guardian ha trascritto l'audio di quell'intervista), l'accoppiata cunnilingus-morte si è diffusa in un baleno, tutti per un attimo hanno colpevolizzato Catherine-Zeta Jones, la moglie di Douglas, cui la malattia del marito ha causato una depressione (per senso di colpa?), e immaginato le mille e variegate avventure orali dell'uomo che è stato anche in una clinica per disintossicarsi dalla dipendenza dal sesso.

Per un lungo momento Michael Douglas ha oscurato, in trasgressione, Liberace, lo showman che ha interpretato nel film presentato a Cannes, "Behind the Candelabra": Douglas ha festeggiato il ritorno alla vita, la remissione della malattia, entrando nel mondo degli eccessi, dei lustrini e delle conseguenze degli amori (Liberace morì di Aids), e ha pensato di uscirne così, dichiarando guerra medica a quel che può accadere dentro un letto. Si è sentito subito un po' eccessivo, e ha aggiunto che, se il cunnilingus può essere la causa, "il cunnilingus è anche la cura" (un modo allegro per evadere da Tumorville, come chiamava Christopher Hitchens il mondo delle persone a cui viene diagnosticato un tumore).

Così all'improvviso, mentre tutti hanno immediatamente dissepolto autorevoli trattati dai giornali di medicina del mondo intero che spiegano da anni scientificamente il nesso tra atti d'amore e morte, un altro pezzo di vita è diventato causa di cancro, oggetto di prevenzione, comportamento da evitare, vaccino da inventare, barriera da costruire.

Causa di morte come il fumo, l'alcol, lo smog, i conservanti, i pesticidi, la carne rossa, i carboidrati, i fattori genetici, lo stress, il dolore. Insomma la vita, che è fatta anche, a volte, di momenti di cunnilingus. Difficile comunque che una donna possa accettare il "cara ti amo ma non vorrei prendermi il cancro", o che in nome della faccia smagrita di Michael Douglas trovi necessaria la rinuncia, anche dopo tutte le battaglie femministe: Naomi Wolf, il cui ultimo libro si intitola appunto "Vagina" ed è del tutto monografico, scrive: "Non ignorate la Dea che è in lei o lei impazzirà".

Si muore un po' per poter vivere, canta Caterina Caselli, ed è la vita stessa che ci deteriora e ci ammacca, ci butta giù e ci grazia, ma controllare tutto non si può, rinunciare alla vita per vivere per sempre nemmeno. Angelina Jolie ha fatto quella scelta estrema di controllo, si è fatta amputare una parte di sé per prevenire un rischio molto alto di malattia, e probabilmente si farà togliere anche le ovaie, perché ha il cinquanta per cento di possibilità, secondo i risultati del test genetico, di ammalarsi.

Porterà addosso per sempre i segni della prevenzione, ma non sarà al riparo da tutti gli altri rischi, da tutte le altre possibilità con cui la vita sorprende la vita. Un manifesto per dire addio al cunnilingus, insomma, probabilmente non ci salverà la vita, e di certo non la migliorerà.

 

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