ADDIO PROVINCIA, VADO (O RESTO) IN PARLAMENTO! - I BERLUSCONES PODESTÀ (MILANO), CESARO (NAPOLI), ARMOSINO (ASTI) MOLLANO LA POLTRONA DELLA PROVINCIA PER CANDIDARSI ALLE POLITICHE - SE PODESTÀ SCEGLIE LE DIMISSIONI, IL PARA-GURU CESARO SI FA FARE UNA “MOZIONE D’INCOMPATIBILITÀ”. COSÌ IL CONSIGLIO NON SI SCIOGLIE E AL POTERE VA IL SUO VICE, MANTENENDO INTATTE TUTTE LE ALTRE POLTRONE - LA ARMOSINO FA FINTA CHE SIA COLPA DELLA FUTURA SOPPRESSIONE DI ASTI…

1- PROVINCIA MILANO: PODESTA' ANNUNCIA DIMISSIONI
(ANSA) - Il presidente della provincia di Milano Guido Podestà ha annunciato le sue dimissioni. Oggi alle 16 Podestà incontrerà i giornalisti per spiegare i motivi della sua decisione.

2- CESARO LASCIA PROVINCIA NAPOLI MA CON MOZIONE DECADENZA
(AGI) - Non ci saranno per ora dimissioni da protocollare per il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, che intende ripresentarsi alle prossime elezioni politiche. La strada scelta per lasciare l'incarico e' una mozione presentata in un consiglio provinciale convocato d'urgenza per dichiararlo decaduto.

Il capogruppo di Fli Giovanni Bellere' ha chiesto che il consiglio riconosca le condizioni di incompatibilita' tra la carica di deputato, che Cesaro tutt'ora ricopre, e quella di presidente della Provincia. La procedura consentirebbe al Consiglio di arrivare a scadenza del mandato con il vice presidente, nominato ieri, Antonio Pentangelo. Il consiglio e' in corso con Cesaro assente.

3- PROVINCE: NAPOLI; DECADENZA CESARO,IL DIBATTITO IN CONSIGLIO
(ANSA) - 'Abbiamo l'obbligo di essere protagonisti della formazione della citta' metropolitana'. Lo ha detto il consigliere provinciale di Fli di Napoli, Giovanni Bellere', presentando la mozione di decadenza del presidente della giunta provinciale Luigi Cesaro per l'incompatibilita' tra le cariche di presidente della Provincia e parlamentare.

Bellere' ha sottolineato anche che 'abbiamo l'obbligo di traghettare le partecipate nel nuovo ente, perche' da questo dipende il futuro di tante famiglie'. La mozione di incompatibilita' di Cesaro sara' votata dal Pdl.

Lo ha annunciato il capogruppo del partito Francesco De Giovanni intervenendo in aula. De Giovanni ha sottolineato 'l'assurdita' della legge che dice che un presidente di Provincia non puo' candidarsi, mentre un presidente di Regione puo''. 'Chi ci ha votato - ha spiegato De Giovanni - vuole che noi consiglieri facciamo parte della trasformazione dell'ente in citta' metropolitana, perche' il nuovo ente parta con persone elette dal popolo e non nominate'.

Votera' contro, invece, il Pd, come evidenziato dal consigliere Giuseppe Balzamo. 'Cesaro per candidarsi - ha detto Balzamo - al Parlamento sta tradendo il patto con gli elettori e lo fa in un momento particolarmente difficile per l'ente'. L'esponente del Pd ha definito la mozione un 'artificio amministrativo-giuridico per restare in questa sede', appellandosi poi alla 'coscienza indivuale dei consiglieri che non decidano di usare una norma per restare in carica'.

4- PROVINCE: RIORDINO, SI DIMETTE PRESIDENTE PROVINCIA DI ASTI
(ANSA) - Maria Teresa Armosino si è dimessa dall'incarico di presidente della Provincia di Asti. "L'impossibilità manifesta da parte degli amministratori delle Province di far valere le ragioni del territorio - afferma in una lettera scritta ai consiglieri provinciali -, vista l'evidente volontà di non tener conto delle funzioni e dei servizi svolti dalla Provincia, mi inducono a rassegnare le dimissioni".

Nella lettera inviata ai consiglieri provinciali Maria Teresa Armosino ricorda "che le ultime disposizioni normative porteranno alla soppressione della Provincia di Asti e che i recenti tagli dei trasferimenti statali causeranno all'ente uno squilibrio di bilancio, nonostante l'amministrazione abbia, sin dal suo insediamento, attivato le operazioni volte alla riduzione delle spese e la gestione risulti corretta, trasparente e in linea con le previsioni di bilancio".

Maria Teresa Armosino, eletta nel 2008 al ballottaggio con il 58% voti, tuttora parlamentare del Pdl, ritiene che il "'Decreto Salva Enti' in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale provocherà l'inevitabile e incolpevole dissesto delle Province. Il riordino - afferma - non tiene conto delle funzioni e dei servizi svolti dalla Provincia, né dell'impoverimento del territorio astigiano conseguente alla perdita della circoscrizione provinciale quale sede di molte istituzioni statali. Assicurerò comunque a questa terra e ai suoi abitanti - conclude Armosino - la prosecuzione del mio impegno nell'ambito della mia attività di parlamentare".

5- PROVINCE: SI DIMETTE PRESIDENTE BIELLA SIMONETTI
(Adnkronos) - Il presidente della Provincia di Biella, Roberto Simonetti, ha firmato poco fa la lettera di dimissioni dall'incarico. Simonetti e' attualmente parlamentare della Lega Nord. In una lunga lettera, in cui ripercorre il lavoro svolto come presidente e parlamentare, elenca le difficolta' seguite ai tagli di risorse e le nuove norme sul riordino delle Province, il presidente della Provincia di Biella sottolinea che "la cancellazione della Provincia di Biella voluta dall'attuale Governo, i dati drammatici del suo bilancio a causa dei tagli subiti ai trasferimenti erariali, la legge sull'ineleggibilita' e la necessita' comunque del biellese di essere rappresentato all'esterno dei propri confini, mi portano a rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Presidente della Provincia di Biella, atto necessario per poter cosi' proseguire la mia attivita' politica ed istituzionale di rappresentanza concreta del nostro territorio".

 

 

LUIGI CESARO LUIGI DE MAGISTIS STEFANO CALDORO PODESTAMARIA TERESA ARMOSINO Il sonno dell'Onorevole ArmosinoALFREDO MONACI SIMONETTI ROBERTO

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…