benjamin netanyahu

ORA CHE SUCCEDE A NETANYAHU?UN COLLEGIO DI GIUDICI  DOVRÀ ESAMINARE LA RICHIESTA DEL PROCURATORE DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE, KARIM KHAN, E DECIDERE SE EMETTERE IL MANDATO D'ARRESTO NEI CONFRONTI DEL PREMIER ISRAELIANO - SE SUCCEDESSE, COME GIÀ AVVENUTO PER PUTIN, "BIBI" POTREBBE VIAGGIARE TRANQUILLO SOLO NEI PAESI CHE NON RICONOSCONO LA CPI (COME GLI STATI UNITI O LA RUSSIA...) - PER IL RESTO, IL MANDATO NON SERVE A UN CAZZO: LA CORTE NON HA UNA FORZA DI POLIZIA E NON PUÒ COSTRINGERE GLI STATI A OBBEDIRE AI SUOI ORDINI...

MANDATI DI ARRESTO PER NETANYAHU E I CAPI DI HAMAS CHI ESAMINERÀ LE PROVE, QUANTO TEMPO PER DECIDERE E CHE COSA RISCHIA BIBI

Estratto dell’articolo di Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”

 

Contro chi è diretta la richiesta di mandato di arresto internazionale?

yoav gallant benjamin netanyahu

Il procuratore capo della Corte penale internazionale dell’Aia, il britannico Karim Ahmad Khan, ha chiesto cinque mandati di arresto per esponenti di entrambe le parti coinvolte nella guerra di Gaza. Per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ministro della Difesa Yoav Gallant e per tre capi militari e politici di Hamas: Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Ismail Haniyeh. La richiesta fa riferimento alla violazione degli articoli 7 e 8 dello Statuto di Roma: crimini contro l’umanità e crimini di guerra.

 

Che succede ora?

Tocca adesso a un collegio di giudici della Corte Penale Internazionale (chiamato «Pre-Trial Chamber») esaminare le prove presentate dal procuratore e decidere se accettare la sua richiesta di arresto con un’autorizzazione a procedere.

KARIM KHAN - CORTE PENALE INTERNAZIONALE

 

Questa Camera preliminare è composta da tre magistrati: il giudice Iulia Motoc della Romania, il giudice messicano María del Socorro Flores Liera e il giudice Reine Alapini-Gansou del Benin possono accogliere o respingere la richiesta, o anche richiedere al procuratore di fornire ulteriori prove. […]

 

Quali sarebbero le conseguenze?

Se i mandati di arresto venissero emessi, il premier israeliano Benjamin Netanyahu in teoria non potrebbe visitare i suoi alleati occidentali senza rischiare l’arresto. Con l’unica eccezione degli Stati Uniti, che non hanno firmato lo Statuto di Roma.

 

NETANYAHU GALLANT

In realtà, poiché la Corte non ha una propria forza di polizia e non ha strumenti per costringere gli Stati a obbedire ai suoi ordini, è capitato spesso che persone sottoposte a mandato di arresto abbiano potuto viaggiare tranquillamente in Paesi amici, benché firmatari. È comunque certo che Netanyahu e Gallant dovrebbero prestare molta attenzione nei viaggi internazionali in caso venisse accettata la richiesta. […]

 

TOCCHERÀ A TRE GIUDICI LA DECISIONE SUI MANDATI

Estratto dell’articolo di An. Lo. per “La Repubblica”

 

corte penale internazionale

[…] La conclusione non è scontata, possono accoglierla o respingerla: ma la soglia delle prove per ottenere i mandati è avere “ragionevoli elementi”, non l’ “oltre ogni ragionevole dubbio” che è lo standard necessario per ottenere invece una condanna. «Impossibile far previsioni » dice a Repubblica Chantal Meloni, docente di Diritto Internazionale alla Statale di Milano. «Ma Khan ha una reputazione solida, la sensazione è che la richiesta sia molto ben sostanziata e ci siano gli elementi per una decisione positiva ».

 

Se la richiesta verrà accolta, i mandati d’arresto saranno subito esecutivi. Questo non vuol dire, però, che i cinque verranno effettivamente arrestati. La Corte non dispone di proprie forze di polizia. Si affida ai 124 Stati membri del Cpi che avrebbero l’obbligo di fermarli se entrassero nel loro territorio.

 

Yahya Sinwar

Le opzioni di viaggio diventerebbero insomma limitate: Netanyahu e Gallant potrebbero recarsi negli Stati Uniti, in Russia e Cina, che non sono firmatari. E Haniyeh sarebbe al sicuro in Qatar che pure non è membro.

 

Finora la Corte Penale ha emesso 46 mandati ma solo in 21 sono stati effettivamente arrestati: gli altri sono rimasti latitanti o le accuse sono state ritirate. I condannati sono stati complessivamente dieci. […]

 

Resta la questione della giurisdizione. Secondo Israele e Stati Uniti, sul conflitto a Gaza, la Corte Penale non la ha, come ribadito ieri dal Segretario di Stato Antony Blinken: «I limiti sono radicati nei principi di complementarità che qui non sono stati applicati. Il procuratore ha avuto fretta di richiedere i mandati invece di concedere al sistema legale di Israele la piena e tempestiva opportunità di procedere». […]

corte penale internazionaletruppe israeliane al confine con la striscia di gaza bombardamenti su khan yunis striscia di gaza bombardamenti su khan yunis striscia di gazaATTACCO ISRAELIANO ALL OSPEDALE NASSER DI KHAN YUNIScorte penale internazionale

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