joe biden

"L'INVASIONE DELL'UCRAINA È IL DISASTRO DI BIDEN E DELLA NATO" - L'EX MINISTRO DI ESTERI E DIFESA, ANTONIO MARTINO: "HA RITIRATO GLI ULTIMI SOLDATI AMERICANI DALL'AFGHANISTAN, REGALANDOLO AI TALEBANI E APRENDO COSÌ ALLA CINA LA STRADA CHE PORTA AL MEDITERRANEO. HA STRAVOLTO LE DISPOSIZIONI PER IL CONTROLLO DEL CONFINE MERIDIONALE DEGLI USA, E ORA I CRIMINI E L'AFFLUSSO DEGLI IMMIGRATI ILLEGALI SONO ESPLOSI. HA TOLTO LE TRUPPE AMERICANE DALLE VICINANZE DEL CONFINE TRA RUSSIA E UCRAINA, PRATICAMENTE INVITANDO PUTIN A INVADERE L'UCRAINA…"

Fausto Carioti per “Libero quotidiano”

 

antonio martino foto di bacco

Ministro degli Esteri nel governo Berlusconi e figlio di un ministro degli Esteri: Gaetano Martino, la cui firma appare sui trattati europei del 1957. Atlantista convinto, tanto che nel 2004 gli fu offerto l'incarico di segretario generale della Nato (da lui rifiutato, come aveva fatto suo padre).

 

Vicino ai conservatori e ai libertari statunitensi («devo essere conservatore per conservare le libertà che abbiamo»), Antonio Martino si rifiuta di riconoscere il democratico Joe Biden come leader del mondo occidentale che si contrappone a Vladimir Putin. «Considero Biden peggiore del suo maestro Barack Obama. Costui era stato sinora il peggiore presidente nella storia degli Stati Uniti, Biden è riuscito a superarlo».

 

vladimir putin joe biden 5

Quali errori ha commesso?

«Ha ritirato gli ultimi soldati americani dall'Afghanistan, regalandolo ai talebani e aprendo così alla Cina la strada che porta al Mediterraneo. Ha stravolto le disposizioni per il controllo del confine meridionale degli Stati Uniti, col risultato che i crimini e l'afflusso degli immigrati illegali sono esplosi.

 

Quindi ha tolto le truppe americane dalle vicinanze del confine tra Russia e Ucraina, praticamente invitando Putin a invadere l'Ucraina. L'ultimo dei suoi capolavori».

 

vladimir putin joe biden. 23

Secondo molti osservatori il primo grande errore di Washington fu non sciogliere l'Alleanza atlantica dopo il crollo del Muro e la dissoluzione dell'Urss, quando il suo obiettivo era stato raggiunto.

«La Nato era un'alleanza difensiva, ossia di tipo esclusivo, creata per escludere il Paese o il gruppo di Paesi dai quali ci si difende: in questo caso, ovviamente, l'Unione sovietica e il Patto di Varsavia. Caduti questi e svanito il rischio di una guerra tra i due blocchi, l'alleanza difensiva ha perso senso. È rimasto, però, il problema della sicurezza mondiale».

 

joe biden vladimir putin 3

La Nato sarebbe dovuta diventare un'alleanza per la sicurezza, quindi.

«Sì. E mentre le alleanze difensive sono esclusive, quelle per la sicurezza sono inclusive: quanti più Paesi aderiscono all'organizzazione, tanto più essa è efficiente».

 

La vecchia idea, sua e di Silvio Berlusconi, di includere la Russia nella Nato. Nessun ripensamento, alla luce di quanto accaduto in Ucraina?

«Nessuno. Oggi criticare Putin è giusto e doveroso, ma la storia è molto più complessa. Putin avrebbe potuto essere prezioso e la sua Russia sarebbe stata utilissima se inserita in un'organizzazione per la sicurezza. Gli accordi di Pratica di Mare del 2002, con cui Berlusconi voleva avvicinare la Russia nella Nato, erano una cosa saggia».

 

vladimir putin joe biden.

È chiaro che qualcosa non ha funzionato.

«La Nato non è riuscita a trasformarsi e Mosca ha continuato a percepirla come la vecchia alleanza difensiva, creata contro l'Urss e "riconvertitasi" contro la Federazione russa. E poi, purtroppo, i rapporti tra la Russia e la Cina sono Il presidente degli Usa, Joe Biden migliorati.

 

L'importanza delle divisioni tra i due giganti dell'ex comunismo si è attenuata, mentre sono sorte tensioni nuove tra la Russia e l'Occidente».

 

Occidente che si compone degli Stati Uniti governati da Biden, del quale ha detto, e dell'Unione europea. Sulla quale il suo giudizio non è mai stato tenero.

«Ancora meno lo è adesso. È un'insensata organizzazione di Paesi che si comportano in modo demenziale. Malgrado tutte le sue arie di superiorità, Ursula von der Leyen è incapace e inadeguata. Non rappresenta nulla: l'Unione europea non ha una politica estera né può averla, perché non dispone di un proprio esercito e non è un'entità statale».

incontro biden putin

 

Lei ha conosciuto Putin. Che idea si è fatto dell'uomo?

«Lo conobbi da vicino nel novembre del 2003, quando ero ministro della Difesa. Lui era in visita a Roma e lo accompagnai all'Altare della Patria. Non parla inglese né francese, solo il tedesco, che aveva imparato perché era stato agente del Kgb nella Germania di Erich Honecker.

 

Non sono un ammiratore della sua politica, volta soprattutto a soddisfare le passioni della popolazione russa, però ho notato in lui qualità interessanti».

 

Quali?

joe biden a ginevra

«Innanzitutto è un russo astemio, quindi una mosca bianca. Mangia poco, fa sport e arti marziali, ha un fisico atletico che mantiene in forma. È sempre perfettamente in controllo delle sue azioni e dei suoi sentimenti. Un personaggio per certi versi da ammirare, e quindi da temere. Perché queste sue qualità positive, se messe a disposizione di una persona che non ha buone intenzioni, possono essere terribilmente pericolose. Fosse un ubriacone, sarebbe meno temibile».

 

Come spiega la sua decisione di invadere l'Ucraina?

«Ci ho pensato e onestamente non riesco a spiegarmela. Non ci sono motivi economici: l'Ucraina non ha ricchezze che possano interessare Mosca, le cui risorse naturali sono enormi.

 

Biden e Putin

La Federazione russa non ha bisogno di ulteriori pezzi di territorio, perché è sterminata e copre undici fusi orari diversi: come si fa a governare una superficie simile, così diversificata dal punto di vista linguistico, religioso, etnico? Per fortuna di Putin, buona parte è inabitata e non crea problemi. Ma la Russia, più che di espandersi, avrebbe bisogno di contrarsi».

 

Resta il fatto che oggi i soldati di Putin sono in Ucraina e le uniche sanzioni credibili passano per la rinuncia al gas russo, che rappresenta il 43% del metano importato dall'Italia.

«Quanto avvenuto conferma la grande saggezza dei padri fondatori dell'Europa, che nel 1957, nei trattati di Roma, crearono, oltre al mercato comune europeo, l'Euratom. Ritenevano l'indipendenza energetica indispensabile affinché l'Europa potesse avere una propria politica estera. In caso contrario, dicevano, sarebbe stata sempre politicamente vincolata al fabbisogno di energia».

JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN

 

Come poi è accaduto.

«Gli anti-nuclearisti sono degli imbecilli, hanno privato l'Europa della fonte energetica più economica, pulita e sicura. Il nucleare è l'unica fonte con cui un Paese privo di petrolio può approvvigionarsi di energia».

 

Così oggi noi italiani abbiamo un dilemma economico e soprattutto politico: possiamo permetterci di rinunciare al gas russo?

«No, non ce lo possiamo permettere. Abbiamo bisogno del metano russo, è essenziale per l'Italia, come lo sono le importazioni di petrolio. La nostra economia vive grazie a quel gas. Come possiamo mettere sanzioni su ciò che ci serve per vivere?».

 

Tiriamo le somme. Se Biden è quello che descrive lei, la Ue e la von der Leyen sono quello che sono, l'esercito europeo non esiste e le uniche sanzioni credibili sono quelle che non possiamo adottare, come se ne esce? Ammesso che se ne possa uscire...

«Questo è il problema. Il comportamento di Putin è deplorevole e va condannato, ma non siamo in grado nemmeno di esprimere una condanna credibile, perché ci siamo messi nella impossibilità di farlo. Non possiamo fare quello che vorremmo e dovremmo fare, e la colpa è nostra. Che senso ha esprimere condanne e minacciare sanzioni, se non si può fare nulla di concreto per cambiare il corso degli eventi? Abbiamo le mani legate».

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!