ATTENTI AL PAPASCOOP! - LA FOTO DI RATZINGER A CASTELGANDOLFO FA INCAZZARE DI BRUTTO LA SICUREZZA VATICANA - LO SCATTO DI “CHI” DAL BALCONE DI UNA CASA VICINA RICORDA LE IMMAGINI DI WOJTYLA IN PISCINA - ESTATE 1980: LE FOTO DI GIOVANNI PAOLO II IN COSTUME PASSARONO PER LE SCRIVANIE DI GELLI E ANDREOTTI PRIMA DI ESSERE PUBBLICATE DA “GENTE” - IN PIENA GUERRA FREDDA, ESPLOSE UN “CASO” SULLA SICUREZZA DEL PONTEFICE…

Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

Il nuovo Pontefice, chiunque esso sarà, è avvisato: quando andrà in vacanza nella Villa Pontificia di Castel Gandolfo è bene che resti chiuso nel gran palazzo che porta traccia delle mani di Carlo Maderno e Gian Lorenzo Bernini. Se dovesse mai decidere di passeggiare, meglio che si inoltri nei 55 ettari del terreno pontificio, come faceva Clemente XIV galoppando nei boschi lontano dalla scorta (perché c'era già ai quei tempi; e si disperava).

Non è escluso che gli Eminenti cardinali ne abbiano parlato, in queste ore, prima di chiudersi nella Residenza di Santa Marta e votare. La residenza estiva papale è infatti il teatro di due clamorosi scoop legati a un Pontefice. L'ultimo risale a pochi giorni fa ed è apparso su «Chi» (oggi sarà il turno di «Paris Match» in Francia). Grazie all'antica amicizia con una signora titolare di un appartamento con vista sul parco papale nella piazza di Castel Gandolfo, un fotografo ha immortalato l'ormai ex papa Benedetto XVI mentre passeggia accanto a monsignor Georg Gaenswein e alcune suore laiche.

Il berretto con visiera, la giacca al vento e le scarpe marroni hanno restituito un'immagine ormai lontanissima da quella del Ratzinger Pontefice. Inutile dire che quella foto in prima su «Chi» ha innervosito moltissimo gli addetti alla sicurezza, anche se si ignorano le reazioni del diretto interessato. Ieri nessun commento dalle Ville Pontificie, nemmeno dal direttore Saverio Petrillo, impegnato in numerose e lunghe riunioni (si suppone direttamente legate all'impertinente scatto).

Ma ci fu un altro fotoservizio clamoroso, sempre a Castel Gandolfo. Riguardava Karol Wojtyla mentre nuotava nella piscina costruita per lui nel parco del palazzo pontificio estivo. Era l'estate 1980. Una sequenza: Giovanni Paolo II in costume, molto atletico, che si ferma a farsi il segno della croce prima di nuotare. Completamente solo. Quando si sparse la voce di quel servizio fotografico, si mobilitò tutto il Vaticano e mezza Italia politica.

Le immagini (come racconta la fotografa Roberta Hidalgo nel suo libro «Le foto segrete di papa Wojtyla», Edizioni Libreria Croce) finirono sul tavolo di Licio Gelli, capo della loggia segreta P2, e di Giulio Andreotti. Alla fine il servizio fu pubblicato da «Gente» edito da Rusconi. Anche in quel caso l'allarme della vigilanza addetta alla sicurezza del Papa fu altissimo.

C'è chi addirittura parlò di un «segnale» di vulnerabilità del Pontefice polacco: il Muro di Berlino era ancora ben solido, L'Unione Sovietica era ancora compatta e considerava il Pontefice un nemico dichiarato. Stavolta non c'è di mezzo niente del genere. C'è però un ex Papa fotografato come può accadere a un altro vip terreno. Un tempo si sospirava: quello se ne sta come un Papa. Le recenti vicende, incluso lo scatto clandestino, archiviano per sempre quel detto. Il Papa è un mestiere duro, altro che.

 

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