elon musk steve bannon donald trump

“ELON MUSK VUOLE SOLO I SOLDI, VA ALLONTANATO DA TRUMP E DEVE TORNARSENE IN SUDAFRICA” – STEVE BANNON, EX STRATEGA DEL TYCOON, METTE NEL MIRINO IL MILIARDARIO KETAMINICO: “E’ MALVAGIO, FERMARLO È DIVENTATA PER ME UNA QUESTIONE PERSONALE, NEL 2017 L’HO BUTTATO FUORI DALLA CASA BIANCA OGNI GIORNO PER 30 GIORNI DI SEGUITO. ADESSO OTTERRÒ CHE SIA CACCIATO VIA ENTRO L'INSEDIAMENTO DI TRUMP” – LO SCONTRO SULL’IMMIGRAZIONE: “MUSK HA DERISO IL NOSTRO MOVIMENTO “MAKE AMERICA GREAT AGAIN” COME RAZZISTA E DI RITARDATI, E HA PERSO. HA LA MATURITÀ DI UN BAMBINO” – “MELONI? DEVE CAMBIARE IDEA SULL'UCRAINA”

Da open.online.it

trump bannon musk

«Otterrò che Elon Musk sia cacciato via entro l’insediamento. Non avrà un pass blu con pieno accesso alla Casa Bianca. Sarà come chiunque altro». Steve Bannon, l’ex stratega di Donald Trump, ha le idee chiare su Musk. E ne parla oggi in un’intervista al Corriere della Sera: «È una persona davvero malvagia. Fermarlo è diventata per me una questione personale. Prima, dal momento che ha messo così tanti soldi, ero pronto a tollerarlo. Non più».

 

Bannon è il megafono del movimento Make America Great Again. Ed è finito in carcere violando l’ordine di comparizione della Camera proprio per fedeltà all’attuale presidente degli Stati Uniti. Ha ricevuto la grazia proprio da Trump.

 

L’immigrazione

STEVE BANNON

Adesso litiga con il braccio destro del presidente. Sul tema che a Trump sta più a cuore: l’immigrazione. La materia del contendere sono i visti H1B per immigrati specializzati e di talento di cui Musk si è detto sostenitore, salvo poi fare parziale marcia indietro dicendo che vanno riformati.

 

Maggie Haberman del New York Times dice che Trump «si lamenta con la gente di quanto Musk sia un po’ troppo presente». Eppure sui visti ha dato ragione a Musk. Ma il 67% della base Maga è ostile. «Il problema è che i tecno-feudatari li usano a proprio vantaggio e la gente è furiosa. Il 76% degli ingegneri a Silicon Valley non sono americani. È una parte centrale del riprenderci la nostra economia. Sono i lavori migliori, e neri e ispanici non vi hanno accesso», spiega Bannon a Viviana Mazza.

 

 

bannon musk

Bannon non cerca alleati: «Peter Thiel, David Sachs, Elon Musk sono tutti sudafricani bianchi… Dovrebbe tornarsene in Sudafrica. Perché abbiamo sudafricani bianchi, le persone più razziste del mondo, a commentare su tutto ciò che succede negli Stati Uniti? Certo, adoro Bernie (Sanders, ndr) che si aggrega solo ora al party sui visti H1B. Facciamo questa battaglia da 10 anni e Bernie non ha detto una parola per via di tutti i soldi che il partito democratico prende dai tecno-feudatari. Metteremo a nudo la corruzione del sistema americano, come i soldi controllano tutto, e speriamo di ispirare l’Italia a svegliarsi».

 

(..)

 

trump bannon musk

 

E sull’interventismo di Musk nella politica europea sostiene che «ha subito una grossa sconfitta in America sui visti H1B, ha deriso il nostro movimento come razzista e di ritardati, e ha perso. Ha la maturità di un bambino. Ha cercato di cambiare discorso, dopo la perdita di credibilità negli Stati Uniti e il fatto che, francamente, le persone intorno a Trump sono stanche di lui.

 

Abbiamo visto la sua natura intrusiva, la sua mancanza di comprensione dei veri temi e il suo appoggio solo per se stesso. Il suo unico obiettivo è diventare trilionario. Farà qualsiasi cosa per assicurarsi che ogni sua azienda sia protetta o abbia un accordo migliore o faccia più soldi. L’aggregazione di ricchezza e, attraverso la ricchezza, di potere: è questo il suo obiettivo. I lavoratori americani non lo tollereranno. Sono stato un sostenitore dell’assegno da 250 milioni di dollari che ha staccato per Trump e sono un sostenitore del suo coinvolgimento coi movimenti di estrema destra in Europa: spero che stacchi assegni e dia loro una piattaforma. Quello che non è positivo è che all’improvviso tenti di applicare le sue idee raffazzonate che puntano all’implementazione del tecno-feudalesimo su scala globale».

 

steve bannon in prigione - vignetta the daily beast

Meloni e l’Ucraina

E ancora: «L’ho buttato fuori dalla Casa Bianca ogni giorno per 30 giorni di seguito nel 2017, quando cercava di ottenere sussidi pagati dai lavoratori americani, in pratica tasse su gente che guadagna 35 mila dollari l’anno, per la riscrittura del software di Tesla. Non ho bisogno di parlare con Elon Musk, so a cosa mira».

 

Poi, su Meloni: «Non penso che conti affatto. Io sono la prima figura politica globale che ha appoggiato Meloni perché ne vedevo il potenziale. La cosa migliore che può fare è aiutare Trump a risolvere la situazione ucraina al più presto. E non deve venire negli Usa per farlo. Spero che Meloni abbia davvero cambiato idea sull’Ucraina e capito i suoi errori. Non parlo per Trump, parlo per l’estrema destra Usa e dico: per favore, aiuti il presidente a porre fine alla guerra e andare al tavolo negoziale. Può essere una grande intermediaria e, speriamo, rimediare ai suoi fallimenti nell’ultimo paio d’anni».

BANNON MELONIsteve bannon

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…