TOKYO PER OCCHIO - LA CRESCENTE MILITARIZZAZIONE CINESE SPINGE IL GIAPPONE A INVESTIRE SULLA DIFESA E A MOLLARE 70 ANNI DI PACIFISMO - PRIMO OK DEL PARLAMENTO GIAPPONESE ALLE OPERAZIONI ALL’ESTERO DEI SOLDATI
Ilaria Maria Sala per “la Stampa”
Prima, decisiva vittoria del premier giapponese Shinzo Abe per riportare le truppe del Sol Levante ad essere un esercito in piena regola: non più solo Forze di Autodifesa, ma militari che potrebbero di nuovo tornare a combattere all’estero, per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Abe ha fatto dell’abolizione - o reinterpretazione - della clausola pacifista della Costituzione giapponese, scritta dagli americani durante il periodo di occupazione dopo la sconfitta nipponica nella Seconda Guerra Mondiale, uno dei suoi cavalli di battaglia, in particolare in vista della crescente militarizzazione cinese.
SHINZO ABE CON GLI IMPERATORI DEL GIAPPONE
E ieri, malgrado grosse manifestazioni di opposizione, la Camera bassa del Parlamento ha approvato un controverso pacchetto di riforme che permetterà al Paese di rafforzare il suo esercito e di compiere operazioni militari all’estero, misure che pongono fine a settant’anni di pacifismo.
Il Parlamento ha approvato insomma che i soldati giapponesi possano combattere fuori dal territorio nazionale se «il Giappone, o un suo stretto alleato sono sotto attacco», quando «non vi sono altri mezzi appropriati per respingere un attacco e garantire la sopravvivenza del Giappone e la protezione della sua gente», e che «l’utilizzo della forza sia mantenuto al minimo necessario». L’opposizione al Partito Liberal Democratico ha abbandonato l’aula in segno di protesta.
SHINZO ABE IN VISITA AI BAMBINI DI FUKUSHIMA
Le riforme dovranno ora essere approvate dalla Camera Alta, dove Abe gode di una comoda maggioranza. I partiti di opposizione hanno promesso però di coinvolgere le Corti, reputando le riforme anticostituzionali, ovvero in contravvenzione dell’Articolo 9 che sancisce il pacifismo giapponese.