gianfranco fini giancarlo tulliani elisabetta casa montecarlo

C’EST FINI: DALLA CASA DI MONTECARLO ALLA SEPARAZIONE IN CASA - LA VICENDA MONEGASCA È STATA LA MINA CHE HA FATTO SALTARE IL MATRIMONIO DI GIANFRANCO FINI ED ELISABETTA TULLIANI - NON C’È NULLA DI UFFICIALE MA CHI ERA AMICO DELLA COPPIA DICE: “SI SONO LASCIATI DA UN BEL PO'” – GIÀ, A VEDERLI INSIEME NELL’AULA DEL PROCESSO SULLA CASA DI MONTECARLO, LONTANI E SENZA MAI INTRECCIARE UNO SGUARDO, ERANO LA RAPPRESENTAZIONE DI DUE CHE NON STANNO PIÙ INSIEME – NEGLI ULTIMI TEMPI, ALLA CENE IN CASA DEGLI AMICI, FINI SI PRESENTA SOLO, IL VOLTO SEMPRE PIÙ SOLCATO DA RUGHE E DAL DOLORE DI AVER BUTTATO VIA UNA CARRIERA POLITICA PER AMORE…

ELISABETTA TULLIANI FINI

DAGONEWS

Negli ultimi mesi, agli inviti degli amici più cari, a partire dalle cene in casa dell'avvocato Giuseppe Consolo, Gianfranco Fini si è presentato immancabilmente solo, il volto sempre più solcato da rughe e dal dolore di aver gettato via una grande carriera politica per amore di Elisabetta Tulliani. Un matrimonio che più duramente di così non poteva pagare, tra processi e condanne.

 

GIANCARLO ELISABETTA TULLIANI - LABOCCETTA - GIANFRANCO FINI

Come succede a molti uomini, l'ex leader di Alleanza Nazionale che, con la svolta di Fiuggi aveva saputo con carisma e personalità rigettare nelle fogne l'eredità post fascista del Movimento Sociale, non ha invece mai avuto la capacità e la perspicacia di gestire i rapporti interpersonali, a partire dalla prima moglie, l'indiavolata Daniela. E alla fine è rimasto fregato dall'avidità della famiglia Tulliani.

 

Mario Ajello per Il Messaggero del 19 Marzo 2024

 

famiglia tulliani fini

Chi era amico della coppia dice: «Si sono lasciati da un bel po'». Ma non c’è nulla di ufficiale sulla separazione o eventuale separazione tra Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani. Mai un comunicato ufficiale e mai neppure un gossip. Però, a vederli insieme nell’aula del processo sulla casa di Montecarlo, insieme cioè nello stesso luogo ma separatamente, lontani e senza mai intrecciare uno sguardo o scambiarsi un cenno di saluto, Gianfranco e Eli  sono la rappresentazione di due che non stanno più insieme.

 

Fini-Tulliani e la casa di Montecarlo

elisabetta tulliani e gianfranco fini

E la vicenda monegasca, per la quale i  pm hanno chiesto pene pesanti per entrambi (8 anni a lui, 9 a lei), è stata la mina che ha fatto saltare il rapporto. Fini si è sentito raggirato dal fratello di lei e anche da lei, questo è sicuro.

 

Quanto ai rapporti intimi, nel caso o probabile che ancora ci fossero, non sembra proprio che ci siano vedendo i due a processo nell’aula del tribunale di Roma. Si sono ignorati, ecco. Sono stati congelati nella freddezza clamorosa  che li separa. Lei da una parte, lui dall’altra. Elisabetta accompagnata da un amico mentre l’ex leader di An è circondato dai suoi avvocati. E in mezzo un muro che sembra invalicabile.

 

FRANCESCO CORALLO

Le accuse

Di certo il destino, almeno in tribunale, li porterà ancora a braccetto per un po’. Ma non per troppo. Ancora un mese, visto che la sentenza è attesa per il prossimo 18 aprile. L’accusa che è una macchia per l’ex capo della destra italiana è quella di aver contribuito a lavare soldi sporchi dell’imprenditore Francesco Corallo con l’acquisto di una casa a Montecarlo di proprietà del partito che lui ha sempre guidato. Operazione condotta  quando era presidente della Camera.

 

La rottura

GIANCARLO TULLIANI E LA CASA DI MONTECARLO

I motivi per rompere tra i due, o che già ne hanno sancito la rottura, potrebbero essere diversi. Ma è proprio l’inchiesta sull’appartamento nel Principato che deve  aver creato  la massima tensione. Si pensi alla pubblica accusa di “tradimento” che Fini fece a processo proprio lo scorso anno, puntò il dito contro Tulliani.

 

«Sono stato ingannato da Giancarlo e dalla sorella Elisabetta che insistettero affinché mettessi in vendita l’immobile. Solo anni dopo ho saputo che il proprietario della casa era Tulliani e ho interrotto i rapporti con lui. Anche il comportamento di Elisabetta mi ha ferito: dagli atti del processo è emerso che lei era comproprietaria e poi appresi anche che il fratello le bonificò una parte di quanto ricavato dalla vendita. Tutti fatti che prima non conoscevo».

Eli Tulliani

 

La difesa di lei

Insomma, secondo la tesi di Fini, cognato e compagna avrebbero agito alle su spalle. Ieri tra le lacrime Tulliani ha cercato di difenderlo con dichiarazioni spontanee, molto tardive secondo qualche avvocato, senza nessun contraddittorio. “Tutta colpa di mio fratello”, questo la sintesi del messaggio. Poi si è alzata ed è andata via. Fini è rimasto in tribunale, seduto nei primi banchi. E ora conta i giorni che lo separano da una sentenza che rischia di essere pesante.

GIANCARLO TULLIANI A DUBAI DA CHI daniela fini foto mezzelani gmt21elisabetta tulliani giuseppe consoloGIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAI

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…