DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...
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DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A PARIGI PER L INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME
Il piano di Giorgia Meloni per sbarcare a Washington il prossimo 20 gennaio per l’inaugurazione del secondo mandato di Donald Trump è in standby.
“I am Giorgia” è molto tentata di volare negli States per baciare la pantofola al Tycoon, anche perché Matteo Salvini dovrebbe essere tra gli ospiti internazionali che sventoleranno la bandiera “Maga” a Capitol Hill a nome della Padania.
La Ducetta sta cercando di capire, attraverso il suo caro amico alla ketamina Elon Musk se ci saranno altri capi di Governo, visto che al momento non sono fioccate adesioni entusiaste, soprattutto da parte dei leader europei. E persino Xi Jinping, personalmente invitato alla cerimonia, ha deciso di sfilarsi mandando una delegazione diplomatica.
Il rischio per la premier italiana è trovarsi accanto alla cricca dei puzzoni sovranisti, in mezzo ai vari Orban, Fico e Milei.
Come scriveva ieri Tommaso Ciriaco su “Repubblica”, “si renderebbe assai meno credibile nel ruolo di pontiere tra Ursula e Trump, che è poi l’ambizione diplomatica a cui lavora Palazzo Chigi: giocare cioè da prima sponda europea per il leader repubblicano, in modo da garantirsi il massimo vantaggio sia con Washington che con Bruxelles. Non è poi da escludersi che proprio all’atto dell’insediamento Trump possa picchiare duro sui partner europei, e contestualmente assumere una linea aspra verso Kiev".
Ciriaco conclude: "Sarebbe imbarazzante, per Meloni, mostrarsi seduta su quel palco e dover commentare queste eventuali bordate”.
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