
DAGOREPORT – TUTTI A GUARDARE L’UCRAINA, MA IN ISRAELE È IN CORSO UN GOLPETTO DI NETANYAHU: “BIBI” PRIMA HA PROVATO A CACCIARE IL CAPO DELLO SHIN BET, RONEN BAR, CHE INDAGAVA SU DI LUI, POI HA VOTATO LA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO LA PROCURATRICE GENERALE, GALI BAHARAV-MIARA, ANCHE LEI "COLPEVOLE" DI AVER MESSO SOTTO LA LENTE I SOLDI DEL QATAR FINITI AD HAMAS MA ANCHE AI COLLABORATORI DEL PREMIER – LE “OMBRE” SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE: CHE RESPONSABILITÀ HA IL GOVERNO? NETANYAHU ERA STATO O NO INFORMATO DAI SERVIZI DI BAR DEL PIANO DEI TERRORISTI PALESTINESI? PERCHÉ NON SONO STATE PRESE LE DOVUTE CONTROMISURE?
DAGOREPORT
benjamin netanyahu alla casa bianca foto lapresse
L’attenzione del mondo è focalizzata sulle trattative tra Stati Uniti e Russia per arrivare a una tregua in Ucraina, ma occhio a quel che accade in Israele, dove non solo si susseguono tesissime manifestazioni di piazza contro il Governo di Netanyahu, ma sta prendendo forma una vera e propria crisi istituzionale.
La cacciata (poi fermata dalla Corte Suprema) di Ronen Bar, capo dello Shin Bet, il servizio segreto interno di Israele, si intreccia alla mozione di sfiducia per la procuratrice generale, Gali Baharav-Miara.
manifestazione contro netanyahu a tel aviv foto lapresse 8
Cos'hanno in comune? Entrambi stavano indagando sul cosiddetto Qatargate, lo scandalo dei soldi dell’emirato finiti a stretti collaboratori del premier. Una serie di "regaloni" che avrebbero anche spinto il premier a chiudere un occhio sui valigioni pieni di denaro che da Doha arrivavano ad Hamas prima del 7 ottobre.
Permettere il finanziamento dei terroristi, nella strategia di Netanyahu, era funzionale a rinforzare il suo “miglior nemico”: mentre l’Anp di Abu Mazen, ormai in declino, era disponibile alla soluzione “due popoli, due stati”, il movimento sunnita ha come obiettivo dichiarato la distruzione di Israele. Una posizione intransigente perfetta per legittimare la controrisposta dura da parte di “Bibi” e dei suoi sgherri di estrema destra: simul stabunt, simul cadent. Avanti con la guerra, fino alla distruzione. D'altronde né Hamas né Netanyahu concepiscono il piano "due popoli, due stati".
attacco di hamas del 7 ottobre 3
All’interno delle indagini spinose per Netanyahu non ci sono solo i soldi arrivati dal Qatar al suo staff: è in gioco anche la verità sulle responsabilità del Governo sulla strage del 7 ottobre. Quel che i magistrati e gli 007 vogliono capire è: il premier era stato o no informato del piano dei terroristi palestinesi di colpire Israele? Perché non sono state prese le dovute contromisure?
Qualcuno ha volontariamente chiuso un occhio lasciando campo libero ad Hamas? Il sospetto principe è che servisse un pretesto per iniziare le operazioni militari su vasta scala contro la Striscia di Gaza che sono state, e sono ancora oggi, un'ottima polizza vita di Netanyahu: finché c’è guerra, lui resta al potere.
Ps. Se Israele piange, anche il mondo islamico non ride: il pogrom del 7 ottobre ha reso manifeste le spaccature all’interno del fronte musulmano.
L'attacco di Hamas a Israele nasce con il preciso obiettivo di sabotare gli “Accordi di Abramo” tra Arabia Saudita e Israele: se fosse stato firmato il disgelo diplomatico tra Riad e Tel Aviv, infatti, tra i palestinesi avrebbe prevalso la posizione “moderata” dell’Autorità nazionale. E con il Paese guida dell’area sunnita che riconosce lo Stato ebraico, tutti i movimenti anti-sionisti della Regione avrebbero ricevuto un durissimo colpo…
SILURATA LA PROCURATRICE ANTI-NETANYAHU
Estratto dell’articolo di Fa. To. per “la Repubblica”
L’ordine è cacciare chiunque stia indagando su Netanyahu. Dopo aver licenziato il capo dei servizi segreti, il governo israeliano ha votato la mozione di sfiducia per la procuratrice generale Gali Baharav-Miara, primo passo di un’articolata procedura di rimozione. Entrambi stavano lavorando sul cosiddetto Qatargate, lo scandalo dei soldi dell’emirato finiti a stretti collaboratori del premier.
manifestazione contro netanyahu a tel aviv foto lapresse 5
A migliaia ancora ieri hanno assediato la sede dell’esecutivo a Gerusalemme, ci sono stati scontricon la polizia, il motto della protesta «un sospettato non può licenziare l’investigatore». Ma è proprio ciò che Netanyahu sta facendo.
Il siluramento di Ronen Bar, direttore dello Shin Bet, è stato temporaneamente bloccato dalla Corte suprema. La mozione di sfiducia per la procuratrice [...] sarà discussa dallo stesso comitato di giudici che l’aveva nominata nel 2022. Emetterà un parere che però non è vincolante per il governo, quindi Baharav-Miara potrà essere rimossa anche se il comitato si oppone.
A quel punto l’ultimo ostacolo alla manovra di Netanyahu per liberarsi dei suoi guaigiudiziari, in uno scontro tra poteri che non ha precedenti nella storia di Israele, sarà, ancora una volta, la Corte suprema.
[...] Baharav-Miara ha mandato una lettera in cui accusa il governo Netanyahu di essere «al di sopra della legge» e di volere un procuratore generale prono, controllato, «che sia d’accordo con ordini esecutivi illegali».
La procuratrice si era già espressa contro l’allontanamento di Ronen Bar, il quale è andato in contrasto con Netanyahu non solo per il Qatargate ma anche per l’inchiesta interna sul fallimento della sicurezza nell’attentato del 7 Ottobre. [...]
benjamin netanyahu alla casa bianca foto lapresse 1
manifestazione contro netanyahu a tel aviv foto lapresse 7
donald trump benjamin netanyahu foto lapresse
Ronen Bar capo dello Shin Bet 1
Yarden Gonen, sorella di un ostaggio israeliano rapito da hamas il 7 ottobre
Ronen Bar capo dello Shin Bet
proteste contro benjamin netanyahu in israele 3
Ronen Bar capo dello Shin Bet 4
Ronen Bar capo dello Shin Bet 3
proteste contro benjamin netanyahu in israele 10
manifestazione contro netanyahu a tel aviv foto lapresse 1
manifestazione contro netanyahu a tel aviv foto lapresse 2
manifestazione contro netanyahu a tel aviv foto lapresse 6
manifestazione contro netanyahu a tel aviv foto lapresse 3
manifestazione contro netanyahu a tel aviv foto lapresse 4