gaetano manfredi peppe provenzano luigi di maio roberto fico vincenzo de luca

“A NAPOLI LUNEDÌ AVEVAMO PIÙ DIRIGENTI DEI 5 STELLE CHE VOTI DEI 5 STELLE" - VINCENZO DE LUCA GODE DOPO CHE I SUOI VECCHI NEMICI GRILLINI SONO CORSI A FARSI UNA FOTO CON LUI E GAETANO MANFREDI: “QUALCUNO MI HA SFOTTUTO, DICONO ‘SIETE CAMBIATI’. SÌ, SONO CAMBIATI LORO, IO STO SEMPRE LÀ. SONO CAMBIATI QUELLI CHE HANNO COLTIVATO PER UN DECENNIO LA STUPIDITÀ POLITICA, QUELLI CHE HANNO SCELTO LA LINEA DELL'UNO VALE UNO, QUELLI CHE HANNO CONFUSO IL CONCETTO DI CASTA CON IL CONCETTO DI ÉLITE…”

Da www.napolitoday.it

 

LUIGI DI MAIO PEPPE PROVENZANO GAETANO MANFREDI VINCENZO DE LUCA ROBERTO FICO

A Napoli "è stata scelta la linea della Regione, cioè partire da quella che era la coalizione regionale, aggiungendo i 5 Stelle, che non sono determinanti né qui, né meno che mai in Italia". Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, analizzando il risultato delle elezioni amministrative di Napoli dal palco del Teatro Bellini per la prima giornata del festival Lezioni di Storia.

 

gaetano manfredi giuseppe conte

"Giusto per ricordare i numeri - ha aggiunto De Luca - siccome qualche esponente del Pd che è abituato a dire idiozie non ha perso l'abitudine e dice che Napoli è la città più di sinistra d'Italia, a Napoli il Pd è il 12,2%. Se aggiungiamo il 9% delle Cinque Stelle siamo al 22-23%, questo è".

 

"In Italia abbiamo perso l'abitudine a parlare sulla base dei fatti, si parla in genere per sentito dire, e tanti settori del mondo dell'informazione parlano per titoli di agenzia. Quindi la sinistra qui è il 22%, per arrivare al 62% manca un po' di qualcosa. Manca tutto un fronte moderato, civico, che rappresenta la gran parte del voto sul candidato sindaco che è risultato vincente", ha concluso De Luca.

 

di maio de luca

 L'arrivo di Giuseppe Conte a Napoli dopo la vittoria di Gaetano Manfredi? "L'ho visto come una conferma dell'attrattività turistica che ha la Campania. Lunedì sera quando commentavamo i risultati sono arrivati in massa gli esponenti dei 5 Stelle, lunedì sera a Napoli avevamo più dirigenti dei 5 stelle che voti dei 5 stelle".

 

Ha proseguito De Luca commentando la visita a Napoli del presidente del M5S Giuseppe Conte e la presenza di Roberto Fico e Luigi Di Maio nel comitato elettorale di Gaetano Manfredi, eletto sindaco di Napoli. "Qualche fenomeno un po' simpatico di folklore", lo ha definito De Luca.

 

"Qualcuno mi ha sfottuto per una fotografia che mi vedeva insieme a tanti esponenti dei Cinque Stelle, dicono 'siete cambiati'. Sì, sono cambiati loro, io sto sempre là".

GAETANO MANFREDI

 

Ha poi aggiunto commentando la foto celebrativa della vittoria di Gaetano Manfredi alle amministrative nella quale è al fianco degli esponenti del Movimento 5 Stelle Roberto Fico, presidente della Camera, e Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, oltre che del vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano.

 

VINCENZO DE LUCA ROBERTO FICO

"Sono cambiati - ha aggiunto De Luca - quelli che hanno coltivato per un decennio la stupidità politica, quelli che hanno scelto la linea dell'uno vale uno, quelli che hanno confuso il concetto di casta con il concetto di élite. La casta è un grumo di forze, dirigenti o meno, che si autoriproduce senza collegamenti con la società, ma un grande Paese senza élite e senza le competenze non viene governato. È importante che siano cambiati e che siano impegnati in un percorso di evoluzione".

luigi di maio su vincenzo de lucaGAETANO MANFREDI giuseppe conte gaetano manfredi abbraccio gaetano manfredi giuseppe conteluigi di maio vincenzo de luca

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…