1. DIETRO L’ULTIMATUM DI BRUNETTA A RENZIE, C’È UN BERLUSCONI CHE SI È ROTTO I COJONI DI FARE IL PORTATORE D’ACQUA DEL PREMIER NON ELETTO ALLA CONQUISTA DEL PAESE 2. NON GLIELE SI PUÒ DAR TUTTE VINTE, ANCHE PERCHÉ QUELLO COMUNQUE CI FREGA. UNO STOP VA DATO. QUANDO QUESTO SFOGO DI BERLUSCONI È ARRIVATO ALLE ORECCHIE DI BRUNETTA, IL PRESIDENTE DEI DEPUTATI DI FORZA ITALIA HA SPARATO A ZERO 3. I FORZISTI NEGANO CHE SIA SEMPLICE AMMUINA, E DICONO CHE HA COMINCIATO PER PRIMO RENZI CON LE SUE MINACCE SUL SENATO: SERVE UNA RISPOSTA PER “FARSI RISPETTARE” 4. A TRE GIORNI DALL’UDIENZA DEL TRIBUNALE DI MILANO, LA PAURA DI RESTARE FERMI E IMMOBILI SENZA UNA STRATEGIA POLITICA STA TERREMOTANDO IL GOVERNO DI PITTIBIMBO 5. LA RISPOSTA DI RENZI: "NON ACCETTIAMO ULTIMATUM DA NESSUNO MENO CHE MENO DA BRUNETTA. SE STANNO AL GIOCO DELLE RIFORME BENE SE NO, AL SENATO, CE LA FACCIAMO"
DAGOREPORT
Non gliele si può dar tutte vinte, anche perché quello comunque ci frega. Uno stop va dato. Quando questo sfogo di Silvio Berlusconi è arrivato alle orecchie di Renato Brunetta, il presidente dei deputati di Forza Italia non ci ha pensato due volte e ha lanciato l'ultimatum a Renzie a mezzo Corriere della Sera: "Legge elettorale entro Pasqua o salta tutto. Non abbiamo l'anello al naso, ci vuole solo fregare i consensi".
Azione di concerto con il Banana? Non ce n'è stato bisogno, secondo quanto filtra dal partito di San Lorenzo in Lucina. Fotografa bene la situazione la vignetta del vicepresidente della Camera, Simone Baldelli, per il Mattinale di oggi: si vede Brunetta che sbuca dall'uovo di cioccolato e ruggisce come un leone, sotto il titolo "Ultimatum pasquale".
Un ultimatum che non è stato direttamente azionato dall'ex Cavaliere, ma che rifletterebbe in pieno le sue convinzioni più recenti. Ovvero che Renzie sul Senato sta ricorrendo alle minacce e allora serve una risposta di pari forza. Una risposta per "farsi rispettare".
E' un pomeriggio di conciliaboli, alla Camera, anche tra renziani e berlusconiani. "Guardate che Matteo fa sul serio sull'abolizione del Senato: se qualcuno ha intenzione di sabotarla, a lui va benissimo andare subito alle elezioni contro tutti i frenatori", dice una renziana con la massima serenità , dimenticando la tapina che Re Giorgio fino al termine del semestre europeo, cioè dicembre 2014, non scioglierà mai il parlamento.
"Faccia quel che vuole, ma noi non lo lasciamo andare alle Europee sventolando questa bandierina di Palazzo Madama", le rispondono all'unisono due forzisti. Un terzo deputato azzurro, con Dagospia la mette così: "Sì, lo sappiamo che dopo l'intervista di Renato si sono subito messi in azione un paio di pompieri interni, ma il Cavaliere credo che condivida al 99 per cento di quella intervista''.
Il punto adesso è capire quanto ci sia di vero nella minaccia di Forza Italia. Che i tempi fissati da Brunetta - "entro Pasqua" - siano un po' severi lo ammettono perfino i suoi compagni di partito. Ma non si tratta di semplice ammuina e l'ultimatum non sarebbe neppure legato al nervosismo di Berlusconi per l'appuntamento di giovedì con il Tribunale di Milano.
Anche se una delle persone che ci ha parlato anche ieri sera ammette un altro tipo di legame: "Lui nei prossimi giorni sarà per forza di cose un po' distratto, quindi era giusto che una mossa politica così importante fosse fatta prima di giovedì".
In ogni caso tutti, in casa forzista, ci tengono a chiarire che si tratta di una semplice "risposta" ai diktat di Renzie sul Senato. Insomma, una sorta di corsa al riarmo di quelle che ai tempi della Guerra Fredda permettevano accordi di disarmo più bilanciati.
2. LA RISPOSTA DI RENZI: "NON ACCETTIAMO ULTIMATUM DA NESSUNO MENO CHE MENO DA BRUNETTA. SE STANNO AL GIOCO DELLE RIFORME BENE SE NO, AL SENATO, CE LA FACCIAMO"
Da www.ansa.it
Si fa più serrato il pressing di Forza Italia sul premier Renzi per l'approvazione della riforma elettorale. Brunetta lancia un ultimatum: 'approvi la riforma elettorale prima di Pasqua, altrimenti casca l'accordo'. Pure il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, lo sostiene e al ministro Boschi manda a dire che 'le riforme sono possibili solo con l'appoggio di Forza Italia'.
"Noi chiediamo a Renzi, se vuole mantenere la parola, se vuole mantenere i patti, di approvare la riforma elettorale prima di Pasqua, altrimenti casca l'accordo con Berlusconi, con Forza Italia". Lo afferma il capogruppo FI alla Camera, Renato Brunetta, a Skytg 24.
"La riforma della legge elettorale è ferma da tre settimane al Senato e non è stata ancora consegnata alla Commissione Affari Costituzionali competente. Se è in grado Renzi approvi la riforma elettorale, così com'è stata approvata dalla Camera, prima di Pasqua, se non è in grado, non ha i numeri per farlo, ne tragga le conseguenze, magari anche con le sue dimissioni", presegue Brunetta.
Mentre, in merito alla riforma del Senato, il capogruppo Fi alla Camera sottolinea: "La riforma del Senato è stata approvata lunedì scorso dal Consiglio dei ministri, ma quella riforma non è stata consegnata agli uffici competenti di Palazzo Madama, il che vuol dire che non esiste ancora, che ci stanno ancora lavorando".
Sulle riforme "non accettiamo ultimatum da nessuno meno che meno da Brunetta. Se stanno al gioco delle riforme bene se no, al Senato, ce la facciamo". Così Matteo Renzi risponde ai giornalisti sugli ultimatum di Fi sulle riforme. "Non mi risultano incontri", ha detto il premier rispondendo a chi gli chiede se incontrerà Silvio Berlusconi.
"E' un'idea di Brunetta, il testo (della legge elettorale, ndr) deve essere ancora esaminato dalla commissione del Senato e a Pasqua mancano 10 giorni". Così il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi chiude all'aut aut di Renato Brunetta che ha chiesto al governo di approvare entro Pasqua l'Italicum.
"Ha ragione Brunetta, la legge elettorale è parcheggiata al Senato e non ancora incardinata. La teniamo lì, perché? Votiamola subito": così Giorvanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, a 'Fatti e misfatti', su Tgcom24.
"Berlusconi ha accettato di fare le riforme assieme a Renzi, riforme che Berlusconi vuol fare dal 1994 per fare cose utili al Paese ma che siano riforme serie e fatte bene", ha detto Toti. Sulla riforma del Senato, in particolare, sottolinea: "La vogliamo scrivere decentemente invece che su un folgio a quadretti, dove la Lombardia ha gli stessi rappresentanti della Val d'Aosta?". Per Toti, comunque, "i paletti" della riforma restano: "Riduzione dei costi e dei parlamentari e fine del bicameralismo perfetto". Ma, evidenzia, "o facciamo una cosa seria o il Senati lo aboliamo".
E aggiunge: "La verità è che queste riforme sono possibili solo con l'appoggio di Forza Italia, che è un vero partito riformista. Noi diciamo a Renzi: non molliamo questo percorso di riforme, ma non scarichi sul Parlamento e su di noi tutti i guai che gli danno i suoi". ''Alla Boschi voglio ricordare che senza Forza Italia la legge elettorale non sarebbe passata alla Camera, dove c'erano i franchi tiratori del Pd. Senza di noi non sarebbe passata nemmeno l'abolizione delle province, che tra parentesi non sono state abolite ma è stato abolito il diritto di voto per le province", spiega Toti.
E il consigliere politico di Berlusconi evidenzia: "I patti del Nazareno sono la rotta: non vorrei che si dimenticasse che l'Italicum è uscito dal Nazareno in un modo e poi Renzi ha chiesto a Berlusconi, per favore, di rinegoziare alcuni punti della legge. L'Italicum è uscito molto bene dal Nazareno, è uscito benino dalla Camera, non vorremo che uscisse male dal Senato".
LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA BRUNETTA E BERLUSCONI LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA foto BERLUSCONI BRUNETTA RENZI BERLUSCONI BRUNETTA RENZI BRUNETTA RENZI GRASSO BOLDRINI Remigio Ceroni Simone Baldelli e Ignazio Abrignani gelmini toti fuorionda gelmini toti fuorionda gelmini toti fuorionda