RIVOLTA A 5 STELLE - “BASTA INTERVISTE, PARLA SOLO DI MAIO”: IL DIKTAT DI CASALEGGIO SCATENA LA FRONDA GRILLINA - I FALCHI CONTRO IL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA, LA PASIONARIA CASTELLI CONTRO DI BATTISTA MA IL VERO SCONTRO È SULLA GIUSTIZIA

Tommaso Ciriaco per “La Repubblica

 

CASALEGGIO CASALEGGIO

L’ordine, perentorio, è imposto di buon mattino ai fidi scudieri della Casaleggio associati. In un attimo, si diffonde tra le truppe parlamentari: «Ora basta con le interviste - si infuria in privato il guru - e basta con la presenza dei nostri in tv. D’ora in poi parla solo Di Maio».

 

Il black out comunicativo è deciso da un leader che teme la balcanizzazione del Movimento: «Così la situazione ci sfugge di mano», avverte i suoi. Una forzatura che però non basta, perché il Movimento cinque stelle brucia. Fuochi di rivolta
si scorgono soprattutto alla Camera, ma è nel dialogo sulla giustizia che si consuma un clamoroso scontro. I parlamentari cinquestelle chiedono di partecipare all’incontro con il Guardasigilli in agenda per oggi, ma il leader milanese li piega imponendo un brusco stop. L’effetto è una rivolta interna difficile da sedare.
 

 Luigi Di Maio Luigi Di Maio

Alcune uscite pubbliche di Laura Castelli - influente falco pentastellato - forniscono il pretesto per la stretta mediatica. «Basta con le figure di merda di Di Battista», scrive la deputata sulla chat interna. Poi, con Il Fatto, rilancia promettendo sostegno a eventuali valide misure anti-crisi. Apriti cielo.
 

Lo schiaffo arriva a mezzo blog, firmato Beppe Grillo: «Il M5S non apre a Renzie, non bacchetta Di Battista e non è pronto a votare nessuna misura urgente per l’economia insieme a lui». Quindi arriva il diktat: «Si raccomanda ai parlamentari di rilasciare il minor numero possibile di interviste ai giornali in quanto vengono sistematicamente stravolte». La colpa, sostiene il megafono del grillismo, è dei titoli.
 

laura castellilaura castelli

La battaglia contro la stampa, a tutto campo, coinvolge parecchi cronisti. In realtà il processo ai quotidiani cela anche un altro nervo scoperto. È lo scontro interno provocato dalla presa del potere di Luigi Di Maio. La sua ascesa - sostenuta dal cerchio magico dello staff emargina falchi storici come Castelli, Riccardo Nuti e Federico D’Inca, ma esaspera anche i dissidenti della prima ora come Tommaso Currò. A pochi, poi, è sfuggito il passaggio in cui il vicepresidente della Camera ha “liquidato” in tv l’influente Alessandro Di Battista.
 

ALESSANDRO DI BATTISTAALESSANDRO DI BATTISTA

Chi si oppone, però, medita la controffensiva al rientro dalla pausa estiva. Ogni giorno, in chat, i duellanti si preparano alla resa dei conti. Ieri, per dire, la deputata Tiziana Ciprini si è scagliata contro Castelli, in difesa di Di Battista: «Tu canti e gli altri fanno il controcanto. Fai vivere di luce riflessa».
 

nuti riccardonuti riccardo

Botte da orbi, ma nulla in confronto al braccio di ferro sotterraneo che si è consumato ieri tra Casaleggio e i membri pentastellati delle commissioni Giustizia. A occuparsi di una
materia così delicata sono grillini del calibro di Giulia Sarti, Alfonso Bonafede, Tancredi Turco, Maurizio Buccarella e Francesca Businarolo, Mario Giarrusso, Andrea Colletti e Vittorio Ferraresi.

 

A differenza della scorsa settimana, la maggior parte di loro vuole incontrare Andrea Orlando per consegnargli le proposte sulla prescrizione e sul falso in bilancio. Il guru si infuria e li anticipa, travolgendoli. E con un post sul blog chiude la partita: «Il M5S domani non incontrerà Orlando per la riforma della giustizia ». Il fulmine a ciel sereno si abbatte sui gruppi parlamentari. Non tutti, però, sono disposti a lasciar passare sotto silenzio la mortificazione, tanto che i membri della commissione valutano di inviare comunque le proposte al Guardasigilli, per sfidare clamorosamente il leader.

Federico  D'IncaFederico D'Inca

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...