giuliano amato 2

IL DOTT SOTTILE CI VA GIU’ PESANTE -  “LA CONSULTA NON DEVE FARE IL PARLAMENTO. IL RISCHIO È IL GOVERNO DEI GIUDICI” – L'EX PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE GIULIANO AMATO APRE LE VALVOLE SULLA CONSULTA DOPO IL TENTATO BLITZ DELLA MELONI PER ELEGGERE COME GIUDICE IL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO A PALAZZO CHIGI, FRANCESCO SAVERIO MARINI - POI PARLA DI CARCERI ("NON DEVE ESSERE UNA PRIVAZIONE DELLA DIGNITÀ") E SULL’EUTANASIA…

giuliano amato

(ANSA) - Il ruolo della Consulta "che non deve fare il Parlamento" ma anche il sistema carcerario, "non sapevo cosa significasse stare in 14 in pochi metri quadrati destinati a 4, prima di entrare in carcere. Deve essere una privazione della libertà umana o della dignità?".

 

Ha parlato di questo e anche di molto altro il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato al Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), durante la presentazione del volume "Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società", scritto a quattro mani con Donatella Stasio, Editorialista de La Stampa, presente all'evento. La sua aperta critica al sistema carcerario ha provocato gli applausi di tanti docenti e studenti presenti nell'aula magna del Dipartimento.

 

giuliano amato donatella stasio

Amato si è poi soffermato sul ruolo della Consulta. "Democrazia - ha sottolineato Amato - è anche rispetto dei ruoli. La Corte non deve fare il Parlamento. I giudici non devono andare oltre l'interpretazione della legge offerta dalle sue parole. Il rischio è di trovarsi davanti a un 'governo dei giudici', non meno grave all'assoggettamento dei giudici ai legislatori".

 

Emblematico il caso delle Rems, le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, per le quali era stata sottoposta alla Consulta questione di costituzionalità della normativa che le disciplina; la Corte dichiarò la questione inammissibile per non entrare nel merito e dichiarare incostituzionale la normativa sulle Rems, creando così un vuoto nell'ordinamento. "Esiste, oggi - osserva Giuliano Amato - una difficoltà della politica, ma la Corte non deve approfittarne.

GIULIANO AMATO DONATELLA STASIO - STORIE DI DIRITTI E DI DEMOCRAZIA

 

Nel caso delle Rems, è stata sottoposta a noi la questione di costituzionalità per il fatto che i potenziali fruitori dovessero restare in carcere o uscire, in mancanza di posti nelle strutture. La Corte non può risolvere questa questione. Non può essere Corte o Parlamento, dev'essere Corte e Parlamento. La questione di democrazia si risolve solo con entrambi, senza che uno prenda il ruolo dell'altro".

 

Amato affronta poi, su input di uno studente un altro tema caldo e divisivo, l'eutanasia. "Ho appena presentato - racconta - un volumetto intitolato Dialogo sul suicidio assistito (il cortile dei gentili). Abbiamo trovato una difficile intesa con persone in linea di pensiero contrarie. Un percorso stretto e difficile. Come? Non impostando la discussione come slogan della propria posizione. Le cose cambiano, al nostro tempo. Oggi sopravviviamo per quello che anche un Papa considera accanimento terapeutico. Se uno lo chiede, perché negarglielo? Uno degli autori contrari pensa sia una sconfitta. Possiamo sperare che in Parlamento succeda qualcosa di simile e si smetta di sbandierare le proprie posizioni come slogan.

giuliano amato

 

La Corte non può fare tutto, però, ed è importante che sappia cosa non deve fare". Alla presentazione del volume erano presenti il Rettore della Vanvitelli, Giovanni Francesco Nicoletti, il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Raffaele Picaro e i docente ordinari Lorenzo Chieffi (Diritto costituzionale e pubblico) e Maria Pia Iadicicco (Diritto costituzionale e pubblico). (ANSA).

giorgia meloni

Francesco Saverio Marini

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...