big renzi pil caduta

LE PALLE DI RENZI HANNO LE GAMBE CORTE - I DATI ISTAT PARLANO CHIARO: CRESCITA ZERO DEL PIL NEL SECONDO TRIMESTRE 2016 E STIME ANNUE PRATICAMENTE IDENTICHE AL 2015. EPPURE, A SENTIRE RENZI, TRA EXPO, GIUBILEO E JOBS ACT IL PIL 2016 SAREBBE DOVUTO CRESCERE DEL 3% MINIMO

Lorenzo Giarelli per “Linkiesta.it

 

RENZI EXPORENZI EXPO

Crescita zero del pil nel secondo trimestre del 2016 e stime annue che si discostano poco dall'aumento del 2015. Sono i dati Istat che rallentano quelle che dovevano essere le magnifiche sorti e progressive dell'Italia in ripresa.

 

Ma facciamo un esperimento. Che dati ci saremmo dovuti aspettare se le previsioni di Renzi e dei suoi ministri – non proprio fuoriclasse del non sbilanciarsi mai – fossero state giuste. Che ne è stato dei presunti guadagni derivati da Expo e dalle riforme? Vediamo se, e di quanto, i conti non tornano.

 

renzi oscar farinettirenzi oscar farinetti

Cominciamo proprio da Expo. Prima dell'esposizione si ipotizzava un impatto sul pil del +0,2%, ma i buoni risultati ottenuti lasciavano sperare anche in qualcosa di più. Studi successivi attestano in 13 miliardi il contributo di Expo al pil fino al 2020, pari quindi a circa l'1% diluito in cinque anni. Per il 2016, dunque, dovremmo beneficiare di due o tre decimi percentuali.

 

Fa il paio con Expo il Giubileo iniziato a novembre a Roma, che secondo le stime doveva portare una crescita di oltre il 2% in cinque anni, con un picco proprio nel 2016. Tenendo conto anche di Expo, dunque, la stima di guadagno sale (almeno) ad uno 0,5%.

Stando alle previsioni e agli annunci dello scorso anno, il pil del 2016 avrebbe dovuto crescere ben oltre l'1%, ma l'Istat parla di un trimestre a crescita zero.

 

BERGOGLIO - RENZIBERGOGLIO - RENZI

Capitolo riforme. Renzi da sempre sventola il jobs act e gli sgravi fiscali come i traini della ripresa. E' il febbraio 2015 quando da Roma parte un documento destinazione Bruxelles in cui il nostro governo spiega che le riforme porteranno ad un +3,6% globale nel 2020, grazie anche ad un +0,9% del jobs act. Pubblica amministrazione, scuola, lavoro: un decimale alla volta saremmo dovuti arrivare almeno ad uno 0,5% nel 2016, che messo nel nostro salvadanaio con Expo e Giubileo fa un 1% annuo totale (a star bassi).

 

Nel 2014, quando il governo già lavorava su un piano di privatizzazioni, il ministro Padoan si sbilanciava: “Il governo conferma l'obiettivo di incassare con le privatizzazioni 0,7 punti di pil all'anno”. Stime rivedute e corrette l'anno scorso, quando il dato di crescita fu abbassato a 0,5%. Poco cambia. Aumentiamo il nostro contatore, che ormai è all'1,5%.

renzi e bergoglio renzi e bergoglio

 

Ricordate la spending review? Lanciata da Monti, ripresa da Letta e sventolata anche da Renzi – e da tre commissari diversi in due anni. Il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri lo scorso febbraio tranquillizzava un po' tutti, dicendo che la revisione dei conti avrebbe dovuto garantire 25 miliardi di euro nel 2016, pari ad un bel 1,4% del pil. Un bel gruzzolo, che ci proietta vicinissimi ad un 3% di crescita annua.

 

Senza dimenticare la banda larga, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico due anni fa e i cui frutti, difficilmente calcolabili ma unanimemente riconosciuti, dovrebbero comunque garantire una crescita, che dunque andrebbe ancora oltre quel 3% raggiunto finora.

 

Insomma, siamo ben lontani da quell'1,2% dichiarato come stima nel Def dal Consiglio dei ministri e ancor più lontani dalla realtà inquadrata dall'Istat.

 

Ma non c'è da preoccuparsi: il Comitato per Roma 2024 dice che se organizziamo i Giochi, forse, mezzo punto lo riprendiamo. E se ancora non basta, rilassiamoci: c'è sempre il Ponte sullo stretto...

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...