TRA FALCHI E COLOMBE, SCOPPIA LA “GUERRA DELLE STANZE” - E IL CAVALIERE
 È COSTRETTO A INGRANDIRE LA SEDE DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA

Tommaso Labate per Corriere della Sera

La notizia è stata tenuta nascosta fino ad ora. Ma adesso ci sono conferme che arrivano direttamente dall'amministrazione del Popolo della libertà. Come se non gli bastassero le ansie in vista della sentenza della Cassazione, attorno al 20 luglio scorso - per tentare di placare sul nascere un'autentica «guerra delle stanze» che stava iniziando a tormentare il gruppo dirigente del partito - Silvio Berlusconi è stato costretto a dare il via libera all'affitto di un altro appartamento del palazzo di piazza San Lorenzo in Lucina 3 che ospiterà la sede nazionale della nuova Forza Italia.

Un altro assegno staccato, questa volta di 20.000 euro al mese, che si andranno ad aggiungere ai 60.000 dell'affitto del primo piano. Un assegno con cui il Cavaliere pagherà anche un appartamento di 800 metri quadri, che si trova al terzo piano dello stesso palazzo e che sarà verosimilmente destinato agli uffici che non hanno direttamente a che fare con la politica. I lavori sono già in corso. E adesso c'è anche la data in cui il trasloco da via dell'Umiltà dovrebbe cominciare. Il 2 settembre prossimo.

Riavvolgendo il nastro e tornando a quei fatidici giorni di luglio, c'è un Berlusconi ansioso ma tutto sommato sereno. I giorni tristi di giugno, quando aveva dovuto inghiottire un doppio boccone amaro dal Tribunale di Milano (condanna in primo grado nel processo Ruby 1) e dalla Corte costituzionale (il ricorso respinto sul legittimo impedimento), sembrano lontani.

A giugno, una sera, aveva detto ad alcuni dei suoi: «Da adesso, dovrete imparare a fare senza di me perché io non vi potrò più proteggere». Ma a luglio l'umore, che derivava dalla fiducia che si respirava nel collegio di difesa, era molto migliorato. Tanto che qualche volta ci scherzava su: «La Cassazione opterà per l'annullamento con rinvio? Ma quando mai, io sono sempre stato promosso a luglio...».

È in quei giorni che Verdini racconta al Cavaliere della «guerra delle stanze» in corso. Le colombe si domandano quante stanze avranno a disposizione i falchi Santanchè e Capezzone. I falchi cominciano a porre la questione di quanto spazio avrà nella sede Alfano, «che pure ha a disposizione anche Palazzo Chigi e il Viminale».

Berlusconi, che pensava di aver concluso la questione «nuova sede» coi complimenti al tandem Verdini-Abrignani per la scelta («Il posto è bellissimo»), capisce che è l'ora di riaprire i cordoni della borsa. L'addetto della società Tirrena Immobiliare quasi non crede ai suoi occhi quando si ritrova davanti la coppia di tesorieri formata da Rocco Crimi e Maurizio Bianconi. «È ancora libero l'appartamento al terzo piano che ci avevate proposto all'inizio?». La risposta è affermativa. Il prezzo, altri ventimila euro, è giusto. L'affare va in porto.

Peccato che la «guerra delle stanze» non sia finita. Anzi. Berlusconi ha aumentato lo spazio ma la distribuzione degli uffici - che circondano i due mega saloni (uno sarà per le conferenze stampa) - non è ancora operativa. «Verdini farà le consultazioni. Ma poi, se non si trova un accordo, deciderà il presidente», sussurrano dall'amministrazione.

Non è tutto. Pare che alle colombe del partito non sia andata giù la scelta «troppo lussuosa», soprattutto «in un momento di crisi», della sede. Come se fosse un pessimo segnale in vista di una possibile campagna elettorale. La risposta dei falchi rimanda al risparmio («Paghiamo meno della metà») rispetto al quartier generale di via dell'Umiltà.

Ma una vittoria, per adesso, l'ha portata a casa Daniela Santanchè. Su sua indicazione Berlusconi ha ordinato ai suoi di «non portare nella nuova sede neanche uno spillo del vecchio Pdl». Solo, è l'ordine da Arcore, bandiere e gadget di Forza Italia. Solo quelle. «Il Pdl non esiste. È morto» .

 

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