benny gantz yoav gallant benjamin netanyahu

SI È SPACCATO IL GABINETTO DI GUERRA ISRAELIANO - NETANYAHU E IL SUO MINISTRO DELLA DIFESA, YOAV GALLANT, NON SI PARLANO PIÙ. A DIVIDERLI C'È SOPRATTUTTO IL FUTURO DI GAZA (GALLANT IERI HA DETTO "DOVRÀ TORNARE AI PALESTINESI) -  IL MODERATO BENNY GANTZ, ENTRATO NEL GABINETTO DI GUERRA, È IN PRESSING PER LA LIBERAZIONE DEGLI OSTAGGI NELLE MANI DI HAMAS “A QUALUNQUE COSTO” – IL GRUPPO TERRORISTA VEDE LO PSICODRAMMA DI “BIBI”, E NE APPROFITTA CON LA TORTURA PSICOLOGICA SULLA PELLE DEI PRIGIONIERI 

Articoli correlati

IN ISRAELE 250 UOMINI DELLA CIA STANNO CERCANDO DI FAR DIMETTERE IL PREMIER NETANYAHU

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

yoav gallant benjamin netanyahu

1. NETANYAHU E GALLANT NON SI PARLANO PIÙ E GANTZ VUOLE TRATTARE: RIPORTIAMO TUTTI A CASA

Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

 

[…] Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant «non si parlano». O almeno così ricostruisce Yair Lapid, che è rimasto all’opposizione, mentre l’alleato Benny Gantz ha accettato di sedersi a fianco del premier e del ministro della Difesa per la durata del conflitto.

 

[…] Netanyahu e Gallant forse non si parlano ma sembrano d’accordo su un punto: solo la pressione delle operazioni militari può portare al rilascio di altri ostaggi […]. Il ministro della Difesa — Bibi lo aveva licenziato ma mai veramente cacciato perché si era opposto al piano giustizia antidemocratico portato avanti dal governo — lo ha ripetuto ieri aggiungendo una frase che lo distanzia dal capo: «Gaza dovrà tornare ai palestinesi».

 

benny gantz benjamin netanyahu

È il dopo che preoccupa Herzi Halevi: il capo di Stato Maggiore — rivela il telegiornale del Canale 13 — avrebbe avvertito Netanyahu che l’assenza di una strategia per la fine della guerra «mette in pericolo gli obiettivi che abbiamo raggiunto, rischiamo di dover tornare a combattere in aree già consolidate».

 

Così Gantz starebbe premendo perché dal consiglio escano «idee fuori dagli schemi» per arrivare alla liberazione dei sequestrati. Di fatto l’ex generale, che già straccia Netanyahu nei sondaggi, rilancia l’appello dei famigliari: tutti a casa adesso, a qualunque costo.

 

Benny Gantz e Gadi Eisenkot

[…] Amos Harel, analista militare del quotidiano Haaretz , spiega quale sarebbe il prezzo da pagare per riportare a casa i prigionieri: le richieste di Hamas sarebbero così alte — la liberazione di tutti i detenuti palestinesi, compresi quelli arrestati per la partecipazione ai massacri del 7 ottobre e un cessate il fuoco permanente — da togliere a Netanyahu l’opportunità di proclamare vittoria.

 

«La guerra nella formula attuale verrebbe interrotta ed è probabile che la coalizione di estrema destra al potere salterebbe». Non significa che Yahya Sinwar […] e gli altri boss dell’organizzazione potrebbero tornare a circolare tranquilli. Dal palco è stato Lapid sabato sera a dichiarare quello che in molti cominciano a pensare: «Possiamo uccidere Sinwar anche a febbraio». Mentre a febbraio — ha sostenuto Gantz in una riunione di governo — per alcuni sequestrati potrebbe essere troppo tardi.

 

Herzi Halevi

LA STRATEGIA DI SINWAR PER SPACCARE ISRAELE E SCAMPARE ALLA GUERRA

Estratto dell’articolo di Francesca Caferri per “la Repubblica”

 

Nessun media lo ha diffuso, ma tutti lo hanno visto. E anche questo Yahya Sinwar, che nei suoi 22 anni di carcere ha studiato a fondo la psicologia israeliana, probabilmente se lo aspettava: così come sapeva bene che i video delle atrocità commesse il 7 ottobre sarebbero stati visualizzati da decine di migliaia di persone su Internet, israeliane in primis.

 

Amplificando il messaggio, terrorizzandole, trasportandole nelle case e nelle basi militari dove i suoi uomini facevano strage. Non è dunque un caso che i tre video che hanno mostrato - lentamente, in una maniera studiata per amplificare l’angoscia – il destino di tre ostaggi israeliani a Gaza siano stati diffusi a partire da domenica, mentre Israele si riuniva per ricordare i 100 giorni dalla strage del 7 ottobre. Gettando ulteriore angoscia su un Paese che si interroga e si divide su quale sia la strada da prendere per riportare a casa le persone catturate da Hamas.

GAZA DI NOTTE - LE LUCI PRIMA E DOPO L INIZIO DELLA GUERRA

Nessuna televisione li ha trasmessi, nessun giornale ha messo on line i fotogrammi più cruenti. Ma tutti ieri sera in Israele sapevano cosa raccontavano i video: che a uccidere Yossi Sharabi e Itai Svirsky dopo che avevano accusato il governo di averli abbandonati erano state le azioni dell’esercito di Israele: e a che a narrare la loro fine c’era una terrorizzata Noa Argamani.

 

I portavoce militari hanno immediatamente smentito ogni responsabilità dell’Idf, accusando Hamas. Ma […] queste morti e l’angoscia trasmessa da Noa vanno a toccare un nervo scoperto della società israeliana.

 

«Adesso, adesso», hanno gridato all’unisono domenica sera decine di migliaia di persone a Isaac Herzog, il presidente della Repubblica, che ha avuto il coraggio di chiudere la 24 ore in ricordo dei cento giorni dalla strage a Tel Aviv. E che è diventato, in quanto unico rappresentante delle istituzioni in carica, il bersaglio del rabbia e del dolore delle famiglie e di chi – e sono molti - è pronto a fare concessioni ad Hamas per riportare a casa le 136 persone che (vive o morte) sono ancora a Gaza.

 

GALLANT NETANYAHU

[…] Sinwar […] sa bene che la pressione internazionale, le manifestazioni in mezzo mondo, il conteggio delle vittime civili a Gaza da parte del ministero della Sanità (che dipende da Hamas) e le richieste della Casa Bianca non sono bastate a convincere Israele a fermare la guerra, come lui vorrebbe. E così ora spinge sulla dimensione interna allo Stato ebraico.

 

[…] Secondo la stampa israeliana, le divisioni su cui punta Sinwar per mettere fine ai combattimenti e presentarsi vittorioso agli occhi del mondo arrivano fin dentro il gabinetto di guerra: per Canale 12, una delle principali televisioni, Benny Gantz e Gadi Eisenkot, (entrambi ex Capi di Stato maggiore, entrambi passati dall’opposizione al governo per gestire l’emergenza) spingono per un accordo “significativo” pur di riportare a casa gli ostaggi.

 

yoav gallant benjamin netanyahu

Mentre il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant insistono sulla campagna militare. Una posizione che Gallant ha ribadito anche ieri sera: l’unico modo per negoziare il rilascio, ha detto, è con una continua «pressione militare». Il ministro ha poi denunciato gli «abusi psicologici» inflitti alle famiglie.

 

Su questo punto tutti in Israele sono d’accordo. Su come uscire da questa situazione molto meno: «Non sappiamo se queste persone sono state uccise da Hamas o dai bombardamenti: probabilmente non lo sapremo mai. Sappiamo che ogni giorno in più a Gaza è un rischio per la loro vita. La priorità deve essere portarli a casa: quando saranno in salvo penseremo ad Hamas», commenta Gershon Baskin, l’uomo che mediò con la liberazione del soldato Gilat Shalit nel 2011.

attacco israeliano su gaza 9attacco israeliano su gaza 8artiglieria israeliana contro gaza

 

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…