pietro polizzi agostino sansone

QUAL È IL COLMO PER UN MAFIOSO? DIRE CHE AVEVA INCONTRATO UN POLITICO PERCHÉ DOVEVA PAGARE LE TASSE –  AL GIP IL BOSS AGOSTINO SANSONE HA GIUSTIFICATO IL SUO INCONTRO CON PIETRO POLIZZI, CANDIDATO DI FORZA ITALIA AL CONSIGLIO COMUNALE DI PALERMO, DICENDO DI AVERLO VISTO PERCHÉ IL POLITICO LAVORA A RISCOSSIONE SICILIA – MA A CASA DEL BOSS SONO SPUNTATI I VOLANTINI DI POLIZZI E LA CONVERSAZIONE INTERCETTATA FA INTUIRE CHIARAMENTE CHE SI TRATTAVA DI UN VOTO DI SCAMBIO. RIMANE IL GIALLO SUL MISTERIOSO PERSONAGGIO CHE…

Salvo Palazzolo per “la Repubblica”

 

pietro polizzi 4

Davanti al gip Alfredo Montalto, il boss Agostino Sansone prova a scrollarsi di dosso l'immagine di padrino vecchio stampo tornato alla ribalta dell'ultima campagna elettorale. All'improvviso, scoppia in lacrime e dice di essere ammalato: «Ma quali voti - sussurra - ho incontrato Pietro Polizzi non perché è un candidato, ma perché lavora a Riscossione Sicilia e io dovevo pagare un bel po' di tasse, non per colpa mia». E, poi, dicono che i mafiosi scarcerati non si redimono mai. Sansone sostiene che tanta era l'urgenza di mettersi in regola con il fisco per alcuni immobili che lo Stato gli ha restituito dopo il sequestro che era andato addirittura al comitato elettorale di Polizzi, vicino a casa sua. «Voglio lasciare tutto in ordine alle mie figlie».

 

agostino sansone

Ma la storia del padre attento non convince affatto il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Giovanni Antoci e Dario Scaletta. I poliziotti della sezione Criminalità organizzata della squadra mobile tenevano sotto controllo Sansone da mesi, conoscono la sua intraprendenza imprenditoriale, nel settore dell'edilizia, e non solo: il sostegno elettorale offerto al candidato di Forza Italia, finito in manette pure lui, sarebbe stato finalizzato proprio allo sviluppo di alcuni affari. In ballo, ce n'erano tanti. Come emerso nel corso della perquisizione di martedì notte nella villa di Agostino Sansone, che si trova in via Bernini, nel residence dei misteri, dove un tempo abitava Salvatore Riina: gli investigatori hanno trovato un archivio pieno di carte che raccontano gli investimenti in programma, e su questo adesso si indaga.

gianfranco micciche

 

Si cerca anche di dare un nome a quel personaggio misterioso («Tutta Palermo, Tutta Palermo, è fortissimo», diceva Polizzi) che il mafioso e il candidato avrebbero dovuto incontrare dopo le elezioni di domenica. Per discutere quale affare?

Agostino Sansone è uno dei mafiosi scarcerati che vogliono riprendersi Palermo. Grazie, soprattutto, alla sua grande disponibilità economica. La squadra mobile diretta da Marco Basile legge in maniera unitaria la storia dei fratelli Sansone: insieme ad Agostino, ci sono Giuseppe e Gaetano, uno in carcere, l'altro ai domiciliari.

pietro polizzi adelaide mazzarino

 

Da alcuni anni sono tornati ad avere un particolare attivismo. Lo confermano le parole del candidato di Forza Italia arrestato: «Noialtri ci dobbiamo addattare duoco». Spiegano i pm: «Rievocare l'atto della suzione del neonato dal seno materno voleva rappresentare la reciproca prosperità che l'accordo fra il politico e il mafioso avrebbe garantito».

 

pietro polizzi 1

Il politico aggiungeva: «Aiutami che tu lo sai ti voglio bene». Adesso, invece, davanti al giudice Montalto, Polizzi replica la versione del boss: «Il 10 maggio non ero ancora candidato, e il signor Sansone era venuto a trovarmi nel patronato della mia famiglia per aiutarlo con quelle cartelle esattoriali - dice - . Un dialogo durato pochi minuti, rimasto unico». Ma, poi, nella villa di Sansone sono spuntati i volantini del candidato, che davanti al gip prova a salvare tutto il possibile. Il personaggio misterioso?

 

il covo di toto riina

«È solo un funzionario dell'Agenzia delle entrate, per quelle cartelle da pagare ». Il riferimento al presidente dell'Ars Micciché? «Non lo conosco neanche». Forza Italia? «Sono di un altro partito, provengo dall'Udc - dice Polizzi - anzi, se il centrodestra avesse candidato Cascio non sarei neanche sceso in campo, perché il premio di maggioranza non lo avrebbero preso e ritenevo di non arrivare fra i primi. Con Lagalla è diverso». Ora invece dichiara: «Se sarò eletto non accetterò».

 

LEGGI ANCHE:

 

Articoli correlati

E FINITO IN MANETTE PIETRO POLIZZI, 52ENNE CANDIDATO A CONSIGLIERE COMUNALE A PALERMO: ARRUOLATOSI

 

pietro polizzi 3pietro polizzi 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...