NEL GOVERNO HANNO CAPITO CHE LO SCONTRO CON LE TOGHE NON SERVE A NESSUNO – IL DECRETO LEGISLATIVO OGGI IN CONSIGLIO DEI MINISTRI IMPORRÀ UN BAVAGLIO “SOFT” AI GIORNALISTI: SARÀ VIETATO PUBBLICARE GLI ATTI DI CUSTODIA CAUTELARE, FINCHÉ NON SIANO CONCLUSE LE INDAGINI PRELIMINARI – AL CONTRARIO DI CIÒ CHE AVREBBE VOLUTO FORZA ITALIA, IL PROVVEDIMENTO NON RIGUARDERÀ I SEQUESTRI E LE INTERDITTIVE. E NON CI SARANNO SANZIONI…
Estratto dell’articolo di Gab.Cer. per “la Repubblica”
Non ci saranno sanzioni ma il bavaglio, seppur in formato ridotto, rimane. Il decreto legislativo che approda oggi in Consiglio dei ministri imporrà il divieto, per i giornali, di pubblicare gli atti di custodia cautelare, almeno finché non siano concluse le indagini preliminari o fino al termine dell’udienza preliminare. Si potranno diffondere soltanto i contenuti, senza riportare le parole precise tra virgolette, mentre solo il capo di imputazione potrà essere trascritto fedelmente.
Al contrario di ciò che avrebbe voluto Forza Italia, il provvedimento non riguarderà i sequestri e le interdittive. Perché negli ultimi giorni il governo, finito sotto il fuoco di fila delle proteste, ha deciso di ridimensionare la stretta.
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proteste contro la legge bavaglio
A settembre il decreto legislativo è stato esaminato dal Consiglio dei ministri e poi sottoposto alle due commissioni Giustizia di Camera e Senato che hanno redatto i loro pareri non vincolanti.
Proprio le indicazioni arrivate dalle commissioni puntano a stringere le maglie: la maggioranza, insieme a Italia viva, chiede di estendere il divieto di pubblicazione a tutte le altre ordinanze prevedendo inoltre multe per i giornalisti e non solo agli editori fino a 500mila euro. Le sanzioni, per adesso, non sono previste ma non è escluso che vengano inserite nel disegno di legge sulla diffamazione fermo al Senato. Guardasigilli Carlo Nordio.